Lo sviluppo del territorio, onerosissimamente affidato all’ingegner Iuri Gelli, ha portato all’ingestibilità delle crisi legate a incendi e sicurezza idrogeologica. Insorge la Lega e chiede, con una mozione, che sindaco e giunta facciano il loro dovere attraverso l’annullamento di tutti gli atti illeciti con cui si è permesso di intasare il reticolo delle comunicazioni nelle campagne e in collina

PER LA “GENTE COMUNE” NON SUDATE:
LEGGE E LEGALITÀ QUA RIPORTATE!

SE QUANDO scoppia un incendio su dieci ettari, nessuno resta arrostito come una rosticciana da festa dell’Unità; se al massimo muoiono tutti gli animali che si nascondono nelle campagne e nelle macchie; se al massimo dopo il barbecue si sono affumicati tutti i rifiuti ammassati dove occhio umano – neppure quello del sindaco Okkióne – non arriva a vedere, allora «la situazione sta tornando alla normalità», che poi sarebbe la versione “ufficialmente comunale” del ben più famoso tutto va ben, madama la Marchesa!
Nel Comune di Marco Mazzanti, il famoso olimpionico del burraco, è tutto visto e portato avanti in questi termini minimizzati: la perfezione del tutto a posto e della più assoluta normalità o normalizzazione.
E sì che sua maestà Okkióne Primo, successore del sindaco più inutile di Quarrata – la madrina di battesimo Sabrina Sergio Gori –, si era impegnato anche a fondo sul tema della tutela e salvaguardia del territorio! Aveva perfino assunto – al posto della signora Paola Battaglieri, bollinata Sergio Gori – un geometra-ingegnere XXL, Iuri Gelli, super qualificato (e diciamolo una buona volta!) nell’essere non una fotocopia di Greta Thunberg, ma il nobile cognato di Dario Parrini, ex sindaco di Vinci, senatore Pd, segretario del Pd. Per chiarezza, il partito della questione morale di Berlinguer, dell’anticorruzione e dell’assoluto divieto al fenomeno più o meno mafioso del familismo e del nepotismo e… salutamassòreta!
Con Iuri Gelli è stato peggio che andar di notte. Il Comune del Mazzanti (sotto gli occhi di tutti, nessuno escluso) ha navigato alla cieca nelle nebbie. Quel Comune, che era già un casino ai tempi dei “democristiani agli sgoccioli”, avanzi dell’amministrazione Amadori (sto parlando di Franco Fabbri, Fiorello Gori, Giorgio Innocenti, Oliviero Billi – salvo se altri e non pochi), passati, lentamente, al compromesso storico con la giunta Dc-Pci di Stefano Marini, e poi transitati alla pizza Margherita rinforzata dall’investitura mazzàntica; quel Comune lì, lasciato al nuovo corso del dopo-Bassanini, ha partorito (e se la procura di Pistoia non è d’accordo, pazienza!) un disastro ambientale dietro all’altro: serie infinita di stupri senza pietà e non solo sul Montalbano – perfino nell’orto dell’attuale assessore all’edilizia, il muto Simone Niccolai.

Scatenatevi pure tutti e tutti insieme, rospi quereloni, e tutti con l’abominevole appoggio della procura della repubblica di Pistoia, ma è una vergogna, un’infamia, un crimine contro l’umanità che io, che sto scrivendo, sia stato arrestato e sottoposto a 104 giorni di domiciliari solo perché ho iniziato a chiedere a gran voce la riapertura delle vicinali-interpoderali di Lecceto (da estendere a tutto il territorio comunale) in virtù di norme di legge e regolamentari nonché di una univoca, costante giurisprudenza del Tar.
Ci sono voluti 100 mila metri quadrati di campi e macchie a Catena e a Tizzana, per portare alla ribalta il tema del disastro ambientale causato proprio dal Comune e dai suoi tecnici che hanno consentito a chiunque di chiudere ponti, porte e vie; che hanno permesso, al primo che chiedeva, di bloccare, incatenare e incasinare tutto il reticolo della libera circolazione sul territorio quarratino.
Peggio ancora per la presa di posizione (senza indagini e senza logica) dei signori della procura della repubblica di Pistoia, ufficio portabandiera del «lavorerò per la gente comune», che, anziché verificare puntualmente le notizie su cui lavoravo e davo indicazioni precise, ha deciso (e per quale motivo?) di inquisirmi quasi fossi un volgare delinquente comune.
In termini di metafora, a iniziare dal Mazzanti (inefficiente, impreparato, uomo non di buona, ma di cattiva se non pessima volontà e sindaco solo perché riscuote la paga a fine-mese) e dalla sua giunta Anpi-in ciabatte; per finire alla stessa procura di Pistoia, ai politici/amministratori del Menga, ai preti-quereloni di sinistra come don Baronti; alle sindache inutili come la Sabrina Sergio Gori (ossessionata da Mamma Ebe, vedi La Nazione, ma non dal buon andamento del suo Comune) e a certi pseudo-giornalisti sponsorizzati dal Pd come Daniela Ponticelli, elemento diffusore di fake news in conto fasulla sanità toscana: in termini di metafora, dicevo, hanno tutti sbagliato la ceppa a cui far pali.
Chiarisco meglio: il Medioevo è finito. Io non sono un servo né della gleba né della sinistra intellettualmente superiore; non è mio dovere inchinarmi comunque alle “autorità costituite” care alla Gip Patrizia Martucci, specie se esse mostrano di essere scorrette e truffaldine; non mi lascio né minacciare né intimidire né piegare da 104 giorni di arresti domiciliari illeciti, né tantomeno mi metto a tremare dietro alla barbarie del chilling effect orchestrato da interi branchi di bulli di stato.

Quarrata è sgangherata come il camion di Baghego che negli anni 50 caricava i sassi alla cava del Rio della Trave e a quella di Didaco, transitando per una strada vicinale che ai nostri giorni, caro signor Tommaso Coletta, è sbarrata con tanto di cartello «strada privata». Sì, strada privata di buonsenso dalla massa di autorità costituite che hanno lavorato solo per sé e non per il bene e l’interesse comune.
Dieci ettari di fiamme alla Catena e a Tizzana, e si scopre che 5 o 6 strade vicinali-interpoderali, che dovevano essere aperte, erano invece occluse in una maniera o in un’altra: al limite anche con filari di viti in mezzo alla carreggiata utile al transito.
E il sostituto Giuseppe Grieco, in aula, ha il coraggio (per non dire la faccia tosta) di chiedermi “per quali interessi personali ho iniziato la guerra del Perrozzi e di Lecceto”?
Io non devo giustificare a nessuno la mia posizione, come non devo dichiarare la mia legittimazione a muovermi ai 5 Stelle di Quarrata, perché quando parlo di
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riaprire tutta la viabilità
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rivedere le licenze e i condoni rilasciati e dichiararne la nullità se ottenuti con false dichiarazioni o con documentazione incompleta
quando faccio questo, sto parlando con il diritto alla legalità, alla trasparenza e all’anticorruzione, non con i pipponi degli pseudo salvatori del mondo in quota autorità costituite. Nessuna autorità è costituita se non funziona nei termini e nei limiti della legalità, foss’anche una procura della repubblica o una giunta dell’Anpi in ciabatte – cosa evidentemente ignota, questa, all’assessora Francesca Marini e al segretario generale di quarrata, Lancillotto dell’anticorruzione.

Come per sanare l’autostrada ligure all’altezza del Ponte Morandi ci sono voluti 43 morti; così pare che, per riportare l’attenzione al casino connesso al disastro del territorio quarratino, ci sono voluti gli incendi di Catena-Tizzana.
Ma, procura, facciamo le persone serie, smettiamo di prendere in giro la gente comune. Ci sono le leggi, ci sono i regolamenti, ci sono le segnalazioni puntuali da me forniti di volta in volta: leggetevi le carte e prendete le vere giuste decisioni piuttosto che proteggere chi vi pare e come credete senza voler spiegare perché lo state facendo a spada tratta.
A dire ciò io sto dicendo da più di un anno e con opportuni riferimenti normativi non discrezionali, ora si è mobilitata anche la Lega. Cosa farete in procura? Darete 104 giorni di arresti domiciliari anche a quei cattivoni dei leghisti? O non sarà il caso che iniziate – com’è vostro dovere costituzionale, finora pervicacemente ignorato – a guardare i fogli giusti (e tutti) e non le querele dei “rospi quereloni”?
I fatti parlano da soli: e Okkióne non può presentarsi in consiglio e dichiarare che, siccome le vicinali-interpoderali sono chiuse da ogni parte del mondo, lui non farà nulla finché gli altri non lo abbiano fatto prima di lui.

Cosa direste, elettori quarratini e procura della repubblica che lavora per la gente normale, se l’olimpionico di burraco vi dicesse «se gli altri rubano e non smettono, perché dovrei farlo io?». Gli fareste un applauso perché così va il mondo? Davvero una gran bella civiltà quella del sistema post-Mani Pulite e Palamara!
Ma occupatevi anche dell’assessore all’edilizia, che costruisce senza vergogna capannoni abusivi, o divine intelligenze delle famose autorità costituite della signora Patrizia Martucci.
IERI LA LEGA ha presentato la mozione che potete scaricare da qui. Leggétevela. E la legga anche la procura della repubblica: cercando di capirla. Se può, se ci riesce, se vuole…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
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