In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?» (Mt 6, 24-5). Neppure la procura della repubblica di Pistoia
DISSERO: «O GRAN DOTTOR, CURA TE STESSO:
PREDICHI BEN, MA ACCÀ NISCIÙN’È FESSO!»

1. Ieri la consigliera leghista di Pistoia, Cinzia Cerdini, ha pubblicato un suo intervento sulla situazione di Vicofaro.
Consiglio ai lettori di leggerlo con attenzione. Si tratta di un allarme contenuto nei più stretti limiti della verità, della pertinenza e della continenza: nessun urlo, nessuna parola fuori posto. Ma per chi è capace di riflettere, l’intervento della Cerdini orienta in una direzione ben precisa: logica, ferrea.
2. «Eppure – scrive la consigliera – mi sembra che il Comune, l’Asl e la Polizia Municipale abbiano fatto ciò che potevano fare per alleggerire la tensione in quel quartiere. Sono state elevate multe, sanzioni amministrative per abusi vari, non sono mancate le denunce alla Procura, è stato chiesto di portare il numero di persone a uno zero in meno ma… niente è stato ottenuto da chi deve convivere con degrado, urla, puzza. Tutto uguale all’anno scorso anzi, agli anni scorsi».
3. Comune, Asl e polizia municipale hanno fatto il loro dovere, «non sono mancate le denunce alla Procura».
Ed è qui che dovrebbe scattare l’attenzione, in primo luogo dei signori giornalisti pistoiesi; ma in secondo, anche della prefettura e della curia: e in maniera efficace al fine di allertare chi di dovere.
Per chi di dovere parlo del Ministero della Giustizia e del CSM – perché, svegliandosi, si occupino, in maniera seria ed efficace, dell’evidente inefficienza della procura di Vanni Fucci e Cino da Pistoia.
4. Se da anni la situazione è la stessa e niente si muove pur in presenza – come si legge – di denunce, evidentemente le cose non funzionano come dovrebbero. Siamo d’accordo?
Se a Vicofaro risiedono persone senza permesso di soggiorno (clandestini) e il PM non si muove, con solare evidenza non svolge i compiti per cui Pistoia paga gli uomini che dovrebbero garantire il rispetto delle leggi. Si può dire?
5. Questa non è – e lo sottolineo a chiare lettere – una presa di posizione “fascista & razzista” contro don Biancalani e il comitato di tutti quei cittadini che rivendicano un loro diritto ad accogliere: è il tentativo di richiamare l’attenzione su una incontestabile anomalia dinanzi alla quale le «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci non solo non compiono il loro dovere, ma addirittura sembrano favorire un’evidente e continua illegalità sempre più estesa.
6. Come può essere, infatti – ed è una domanda pubblica per il capo della procura pistoiese, Tommaso Coletta –, che uno dei suoi sostituti, il signor Claudio Curreli, possa fare, senza obiezione alcuna da parte di nessuno, da coordinatore della Terra Aperta, capofila delle varie realtà che favoriscono l’entrata e l’accoglienza di clandestini?

7. Finché non si risponde a questo e in maniera adeguata, è assolutamente inutile dare la caccia ai medici no-vax e arrestare ex-giornalisti come stalker di personaggi ben noti alla procura stessa e forse da essa stessa ben visti.
È inutile fare i magnanimi con i politici – più o meno sempre impuniti e perdonati, poveri cocchi… – e imbastire processoni sullo stile delle zuppone del boccaccesco «calderon d’Altopascio» come quello inflitto, a mo’ di medievale pena-gogna, nei confronti di Linea Libera e di chi scrive, sempre dal solerte sostituto Claudio Curreli, il quale si è divertito a mettere insieme un ponderoso Manuale del confessore con la descrizione delle colpe e delle pene, ma poi ha lasciato (senza apparente motivo) il compito dell’arringatore in aula al collega Giuseppe Grieco, che – come ho anche scritto – non di rado naviga a vista.
8. La procura non può (e, tantomeno, non deve) vivere solo di querele di cittadini isterici che intendono essere considerati santi da vivi e si sentono martirizzati come Santo Stefano protomartire o San Lorenzo sui carboni, solo perché abbiamo scritto ironici commenti sui loro grotteschi e ingiustificati sensi di superiorità rispetto al popolo bue.
9. La procura di Pistoia, che costa un occhio della testa ai contribuenti, ha il dovere, ligia al fatto di doversi sentire soggetta alla legge come da Costituzione, di risolvere anche problemi gravissimi del territorio (amianti, inquinamento, malversazione del territorio, polveri sottili, sicurezza idrogeologica etc. a prescindere dal fatto che chi gestisce questi aspetti sia o no di un partito piuttosto che di un altro); e gravissime contraddizioni interne a se stessa, con sostituti che, in quanto in evidenti conflitti di interesse, non possono e non devono essere sanificati e santificati da un silenzio che finisce per “sapere” di omertà e di danneggiare la «gente comune» tanto cara a Coletta.

10. In una situazione di questo genere (e sfido chiunque a dimostrare il contrario) perché un cittadino dovrebbe fidarsi delle «autorità costituite» e andarsene a letto, ogni sera, certo che, se qualcuno attenterà ai suoi diritti, ci sarà sempre un Lancillotto che organizza i cavalieri di una Tavola Rotonda?
Edoardo Bianchini
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