accademia della semola. SCULO, SCULATO & PARACULO: RIFLETTENDO SUL KARMA DEL RAGIONIER NON-DOTTOR ROMOLO PERROZZI MALPROTETTO DA COMUNE DI QUARRATA, PROCURA E TELECAMERE DA 7MILA EURO

La Banca d’Inghilterra non avrebbe saputo e potuto fare di meglio, né – però – di meglio il karma avrebbe saputo fare. E vi spiego perché


Caro PM Coletta, a Lecceto, grazie ai suoi solerti sostituti Curreli e Grieco, si vive sotto gli occhi di 19 (diciannove) telecamere: 13 al civico 1 e 6 al civico 18. Le sembra normale tutto questo o c’è qualcosa di paranoico e schizofrenico favorito anche dal suo ufficio che manda a giudizio senza svolgere indagini?

MA CLAUDIO CURRELI MI SA DIRE O NO QUANTE VOLTE

SONO ANDATO A MOLESTARE IL RAGIONIER NON-DOTTORE?


 

Paperino & Gastone, esempi del karma bivalente

 

Lo sappiamo bene tutti che il termine sculo nel fiorentino (lo registra perfino il vocabolario dell’Accademia della Crusca – & della Semola) significa sfortuna. In italiano la voce è negativa, in altre lingue è vox media, cioè può avere due significati opposti. Karma, per esempio, traducibile, per brevità, in effetto, indica sia il successo che l’insuccesso (o, appunto, sculo) delle nostre azioni in dipendenza dal fatto di essere stati buoni o cattivi durante una vita precedente all’attuale.

Sul piano di karma si può sistemare l’aggettivo/participio sculato, che identifica sia un Gastone cugino di Paperino, tanta ne può essere la fortuna sfacciata; sia Paperino stesso, che è la somma di tutte le Desgrazzi de Giovannin Bongee, vedi Carlo Porta qui citato per impedire alla procura di Pistoia di prendere granchi e granceole con la sua profonda scienza e cultura logico-giuridico-linguistico-persecutoria, specie contro Linea Libera).

Di paraculo c’è poco da dire: tutti sanno cos’è un siffatto (direbbe Platone) bipede senz’ali ossia l’essere genericamente definito con l’aggettivo umano. E non sono pochi i polli che girano fra noi…

Certi fatti che sono tornati in giro in questi ultimi giorni (per la precisione ieri 13 dicembre) mi spingono a filosofare, però, su un personaggio importantissimo della nostra Sarcofago City: e sulle protezioni su cui sin qui ha potuto contare. Il suo nome non lo ripeto, perché potrebbe perfino… portare sculo.

E sculo finirà col portarlo, anche, a personaggi come i sindaci di Quarrata (Sabrina Sergio Gori, Marco Mazzanti e, oggi, il Romitino taglia-nastri); a certi dirigenti e funzionari (uso Iuri Gelli, il transfuga verso Empoli, falso testimone in aula, ma molto apprezzato dal distratto giudice Luca Gaspari; oppure il geometra Franco Fabbri e lo staff delle licenze edilizie facili rilasciate “a capocchia” negli anni etc.).

Oppure alla stessa procura con Claudio Curreli in testa, il sostituto che non svolge indagini, non si informa, non studia i casi, non ha sufficiente dimestichezza con il mestiere dell’inquisitore perché troppo in altre faccende affaccendato; e che, mentre ai suoi protetti garantisce la sua presenza anche di notte e in pieno agosto (vedi l’osceno caso dell’avvocata Giovanna Madera), alla gente che, come noi, gli rompe le uova nel paniere, assicura – nel tripudio generale di avvocati paraculo – perfino la fantasiosa creazione di nuovi reati inesistenti nel nostro codice penale (e se questo aggettivo venisse da… pène?), solo per mettere a tacere, con sistemi di chiara violenza giudiziaria, le voci della verità.

Sia chiaro: qui stiamo esprimendo le nostre opinioni, anche se a Pistoia per le semplici opinioni si fanno 104 giorni di arresti domiciliari, vero Gip Martucci? Peccato chiamarsi Bianchini o Romiti e non… Turco!

Karma. Rilassati, | respira profondamente | e stai | karma | ché arriva | il controllore, sei versi del sommo proeta del Vernacoliere (F.M. Sardelli in Proesie II, p. 39), che illustrano ammodìno il destino del ragionier non-dottor innominato/innominabile.

Al quale ragionier non-dottore qualche spiritus amoenus consigliò di impiantarsi in casa un grandioso sistema di videosorveglianza onde tener lontani dai suoi augusti coglioni uno stalker come me, Edoardo Bianchini, molestatore suo e della sua figlia definìtasi dispensatrice di sorrisi su FB. È un nuovo mestiere tipo l’influencer…?

La sua avvocata Elena Giunti – anch’ella ragioniera e perciò digiuna di lingua latina – pianse amare lacrime nell’udienza del 7 marzo 2022, quando avvertì, miagolando come una gattina incazzata, la platea dei difensori, il duo Curreli-Grieco e il monocrate Luca Gaspari, che del processo niente ha mai letto più che gli strampalati capi d’imputazione rimpecettati in copia-incolla da un frettoloso Claudio Curreli, troppo impegnato a favore dei clandestini di Vicofaro a Pistoia e poco presente ai suoi doveri d’ufficio di magistrato; quando avvertì, dicevo, la platea dei galli di Brenno, all’assalto del Campidoglio e delle sue oche, che il suo cliente per difendersi da uno stalker pericoloso come me, aveva dovuto realizzare un complicato sistema di videosorveglianza.

Poi arrivò la Banda Bassotti e portò via anche l’hard disk delle riprese. Un impianto davvero efficiente, no?

Ieri ho scoperto che il ragionier pescinate, conterraneo di Ignazio Silone, nonostante abbia chiuso a cancello tre vicinali-interpoderali contro legge e contro i regolamenti quarratini (che asini o che malafedosi i sindaci di Quarrata e i loro emissari, da Franco Fabbri a Iuri Gelli in giù e non solo…), si barricò pure in casa con (schiantate dal ridere) ben 13 telecamere tutte esterne. Vinse, insomma, la schedina del Totocalcio!

La Banca d’Inghilterra non avrebbe saputo e potuto fare di meglio, né – però – di meglio il karma avrebbe saputo fare. E vi spiego perché.

Con gli strilletti suoi da gattina incazzata, l’avvocata digiuna di latino ci fece sapere (che ilarità!) che il ragionier non-dottor, dopo essersi trincerato dietro il suo “scudo spaziale” per il quale aveva speso (dicevano loro) ben 7 mila euro, in quattro e quattr’otto era stato visitato da assalitori galli della rocca del Campidoglio: i ladri gli erano entrati in casa e gli avevano portato via le attrezzature. Perfino l’hard disk delle registrazioni-video.

Minchia che sculo! Ma soprattutto minchia che protezione sicura con ben 13 occhi che gli avevano piazzato d’intorno e che gli erano costati un occhio della testa! Erano forse tutte telecamere cieche come il loro padrone, i suoi avvocati e i suoi amici e protettori in Comune e in procura?

Caro regionier non-dottore, avrebbe fatto meglio a far meno il bischero, a nostro parere. Oltretutto il suo massimo protettore, il sostituto Claudio Curreli, non è stato in grado – evidentemente perché non ha voluto come nel suo processo truccato contro padre Fedele Bisceglia: glielo chieda pure – accertare, com’era suo dovere, quante volte io fossi venuto a rompere i coglioni, a Lecceto, sia a lei che alla sua dispensatrice di sorrisi, dal 31 dicembre 2008: da quando, cioè, il non-dottor (lui sì, davvero, modificando gli stili di vita mio e dei mei familiari, da vero stalker!) si fece rilasciare dalla compiacente Nadia Bellomo due parcheggi privati su due piazzole da millenni soggette a pubblico uso su strada vicinale di via di Lecceto!

Che figura di merda! (dotta citazione da Emilio Fede).

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]


Elena Giunti non ama gli ipertesti: la turbano

 

Ci spiace assai per la signora Elena Giunti (il giudice Luca Gaspari perde la pazienza se l’appelliamo signora anziché avvocato/a: pensa forse che le avvocate non possano essere signore?) che non ama i nostri riferimenti ipertestuali di richiamo ad altri articoli.

Ha una mente da ragioniera limitata alla partita doppia o sa anche aprirsi all’innovazione tecnologica del nostro radioso futuro italiota regalàtoci dalla sinistra progressista e ladra come sta venendo fuori in questi giorni disgraziati?


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