
AGLIANA. Un tempo la pubblicità diceva che «chi beve birra campa cent’anni».
A Agliana, in barba a tutti i princìpi di precauzione sbandierati sotto il naso del giovane Sindaco Mangoni e della Preside Desideri, sembra che la situazione sia stata estesa, ope legis, all’acqua all’amianto o – come ormai si dice comunemente – l’acqua del Sindaco, nella quale nuotano in sospensione, secondo i comitati della salute, percentuali di fibre di amianto da fare giustamente paura.
Lotta dura senza quartiere per un Sindaco che invita i genitori a far bere ai ragazzi l’acqua dell’acquedotto (sostenuto in questo, anche dalla amministrazione scolastica); e per i comitati della salute (coordinati dal portavoce Gianfranco Ciulli) che vogliono, a buon diritto, non rischiare e non far rischiare i ragazzi delle scuole.
Un gentile e un cordialissimo “no”, dicevamo, quello di Mangoni, che ha messo i comitati prima alla porta e poi, giustamente, sul piede di guerra.

Questo è accaduto il 5 settembre scorso: ma sùbito dopo, il 9, Mangoni si è visto “avvisare” e mettere in mora dallo studio legale Bonanni & Rossi di Roma-Firenze. E insieme è toccato al Presidente Rossi, alla Preside Desideri e all’Ordine dei Medici di Pistoia, mentre il primo della lista è il Ministro Giannini, in questo caso… “maglia rosa”.
Le domande inquietanti che sorgono leggendo i documenti (il “no gentile” di Mangoni e l’atto legale Bonanni & Rossi) sono le seguenti:
- qual è l’autorità (nome e cognome), invocata da Mangoni, che ha innalzato a 1 milione di fibre la soglia per l’attenzione dei rischi-amianto derivanti da un acquedotto con condotte dichiarate illegali? Perché Mangoni non ne cita il nome?
- l’Ordine dei Medici di Pistoia è d’accordo a farsi tirare per la giacchetta a sostegno della tesi-Mangoni del milione di fibre senza battere ciglio e senza citare, esso stesso, il nome dell’autorità che avrebbe deciso la soglia sopracitata?
- Mangoni dice che, ove sia necessario, farà sostituire i tratti di condotta di amianto d’accordo con l’Ait, l’Autorità Idrica Toscana: ma tale autorità è in grado di fare la prevenzione primaria secondo le norme europee?
- se non si cambiano tutte le tratte di condotta all’amianto, come è difendere la popolazione dal rischio potenziale di essere soggetta a patologie cancerogene?

I comitati non rilasciano dichiarazioni in proposito. Hanno preferito agire: ora toccherà risolvere il problema a livello legale.
E tutto questo grazie a una pubblica amministrazione (Comune di Agliana e scuola) che, secondo un consolidato costume italiano, ragiona o sragiona a seconda dei casi e delle persone attuali. Con circolari e pareri non di rado immaginati e riferiti come attendibili.
La messa in mora, per la cronaca, è firmata da Gianfranco Ciulli e Elisabeth Failla.
[Edoardo Bianchini]
Scarica e leggi:
- sindaco-agliana-assemblea-pubblica-acqua
- 09-09-2016-amianto-acqua-messa-in-mora
- http://www.linealibera.info/mensa-scolastica-si-al-pranzo-della-mamma/
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Buon giorno Direttore, come sai in un recente passato ho polemizzato aspramente con il prode consigliere Baldi, che evidentemente, insieme al Sindaco Mangoni si è dimostrato comicamente ignaro del contenuto della direttiva europea che tratta l’argomento. D’altro canto se l’ignoranza per un cittadino non è ammessa, per un politico può significare solo una cosa. Che è arrivato il momento di sloggiare e se non lo fa bisogna farglielo fare. I metodi sono tanti: il voto per chi ha fiducia e pazienza (io l’ho finita), per tutti gli altri ha parlato Ghandi: “rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo”.
Massimo Scalas
Le quattro domande e la loro successione, sono quanto di più chiaro, ficcante e tranciante ci possa essere.
In un Paese civile, democratico, maturo, evoluto, capace di tutelare i diritti di tutti (chi può aggiunga altro se gli riesce), queste domande non ci sarebbe neppure bisogno di porle. Ma, visto che ad Agliana, Toscana, Italia, è necessario porle e non è affatto scontato che il /i destinatario/i riesca/no o voglia/no rispondere, rimane da fare una sola cosa: non demordere neanche un pochino e “mordere ai polpacci”, con grinta e decisione chi è tenuto a rispondere.
Altrimenti, le possibili soluzioni rimangono quelle prospettata da Massimo Scalas.
Piero
è meglio che il comune di agliana la smetta di pensare solo al giugno aglianese e alla notte bianca, tenutasi il giorno 3 settembre 2016…tutto va bene….