alla rovescia. LA GIUSTIZIA, LE FUGHE DAI DOMICILIARI, GIANNI SCHICCHI DI PUCCINI-FORZANO E LUKE SKYWALKER DI AGLIANA

La giustizia (?) fa acqua da tutte le parti e non sarebbe nulla se ci fosse ancora in giro Gesù di Nazaret, perché quell’acqua (a Pracchia c’è la Silva) si potrebbe portare da lui che, a Cana[palLe] la trasformerebbe in vino Doc e Docg in lode e gloria degli eloìm. Chi non sa cosa sono, lo chieda all’Azzolina: arriverà con il banco-turbo a rotelle in tre balletti…

Anche lo Skywalker di Agliana ha cicalato tutto il tempo della campagna elettorale, promettendo di levare di mezzo i bolscevichi che non hanno mai risposto a nessuno (e in primis a lui e al Ciottoli) e, una volta sedutosi in sella, c’ha provato tanto di quel gusto che ha scelto, pure lui, fino all’ieri puzzolente di fascismo in quanto berluscazziano e poi sorretto dal La Pietra e dalla Pira, di inaugurare la stagione della Siberia e dei gulag a lode e gloria di Blimunde, Maestri e Margherite

 

SONO SANTI E SONO VECCHI

PEGGIO DEI LANZICHENECCHI

 


Luca Benesperi (o anche Luke Skywalker) al momento del bisogno si rivolge sempre al suo “babbino” caro e alla sua mammina. Ma di trasparenza e legalità non se ne parla mai?

 

DUE NOTIZIE riportate da La Nazione (ma anche da altri: solo che io ho in mano il giornale che Bettino Ricasoli non avrebbe mai immaginato che si sarebbe trasformato in un comodo e caldo nido di radical chic); due notizie della Nazione mi hanno fatto sorridere e impensierire al tempo stesso, mentre riflettevo sul mondo alla rovescia che stiamo vivendo in Ita-Glia, in To-scaNna[to] e a PistoLa [alla tempia]. La pistola l’hanno inventata i pistoiesi, il che è tutto dire. Da qui si capiscono un sacchettino di cose & noccioline, di quelle dolci di Lamporecchio da addormenta-sòcere.

In quel di Pracchia, un vecchietto più di me, arzillo però, e pluricondannato (mi pare), agli arresti domiciliari come me incensurato ma mostro rovina-gente, è scappato come una lepre. Ora cosa gli faranno i giudici? Gli daranno altri 6 mesi di aggravamento dal quale scapperà altre 12 volte fino a cumulare mezzo millennio di domiciliari?

La giustizia (?) fa acqua da tutte le parti: e non sarebbe nulla se ci fosse ancora in giro Gesù di Nazaret, perché quell’acqua (a Pracchia c’è la Silva) si potrebbe portare da lui che, a Cana[pale] la trasformerebbe in vino Doc e Docg in lode e gloria degli eloìm. Chi non sa cosa sono, lo chieda all’Azzolina: arriverà con il banco-turbo a rotelle in tre balletti.

Secondo round. Il sindaco Benesperi, l’uomo fragile che aveva promesso il cambiamento ad Agliana e lo ha effettivamente realizzato – ma in peggio, cioè con segno negativo –, invece di rendere la sua amministrazione limpida e trasparente, rispettosa della legge e adatta a chi, per 70 anni di comunisti, ha dovuto ingoiare tutta la “melletta” di Agrumia, come scrive una famosa donna letterata – quasi locale, ma di evidente ispirazione ultrasinistresca –; quel sindaco che si lamenta di essere stato minacciato e ricattato, nonché sottoposto a tentativi di estorsione di denaro da me che scrivo, meglio farebbe, piuttosto che perdere tempo a leccare il popò della Lucilla e a fare da testimonial di pizze, gelati & cazzi vari; meglio farebbe costui, ovviamente con il suo famoso “babbino caro” del Gianni Schicchi di Giovacchino Forzano/Puccini, l’assessore Agnellòn-Segatiùr-Trapèl-Ferruccia, monsiù Ciottolìk; e con la sua mammina Paolina Borghese di Borbone, a consegnarmi – come del resto gli ha detto, inutilmente e inascoltato, almeno una decina di volte, il prefetto di Pistoia –; meglio farebbe a consegnarmi la lettera anonima (di cui si dice che Luke Skywalker conosca origine e provenienza con nomi, cognomi e indirizzo…) con cui è stato terrorizzato fino al punto di scatenare le sue crisi ansiogene e la sua generale cachessìa.

Il Benesperi, alle cui infamanti accuse senza sostanza risponderò debitamente in aula, ha fatto come le cicale quando, dopo gli anni di seppellimento in larva nel terreno, escono fuori, dopo aver lasciato solo un guscio vuoto, e cantano, “a cicala” appunto, per una sola estate.

Fra chi cresce e dopo cala, | resta il guscio di cicala: | che non è un’offesa affatto. Chi lo crede è proprio matto. | Al politico è dovuta: | zitto, puce e bocca muta!

Anche lo Skywalker di Agliana ha cicalato tutto il tempo della campagna elettorale, promettendo di levare di mezzo i bolscevichi che non hanno mai risposto a nessuno (e in primis a lui e al Ciottoli) e, una volta sedutosi in sella, c’ha provato tanto di quel gusto che ha scelto pure lui, fino all’ieri puzzolente di fascismo in quanto berluscazziano e poi sorretto dal La Pietra e dalla Pira, di inaugurare la stagione della Siberia e dei gulag a lode e gloria di Blimunde, Maestri e Margherite.

Meglio il panforte che, con tutti i troiai dolciastri che ha dentro, almeno una cosa la fa: fa venire il sangue dolce e non rovina la tranquillità dovuta, per Costituzione, ai cittadini.

Tre pater, ave e gloria in ginocchio accanto alla bandiera palestinese dentro vaticano aglianese delle porte aperte e della condivisione non del pane e dei pesci, ma delle pene e dei pasci (dal verbo “pascere”).

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]

La satira si chiama così

proprio per chi «se la tira»

[chi ’un se la tira, ’un ci fa caso…]

Altro pezzo di sàtira a fette tipo pizza ai carciofi e gelato con fettine di palle di toro in padella.
Come disse Alboino alla su’ moglie: «Bevi, Rosmunda: o ti verràn le doglie!».
[La sàtira non è reato: la Cassazione ce l’ha insegnato]


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