
AUSCHWITZ. “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi. Sono le tre parole che compongono la tristemente famosa insegna che campeggia all’ingresso di Auschwitz.
Le tre parole – come scrive Primo Levi – di derisione sopra la porta della schiavitù, rappresentano, anche se in maniera celata, un atto di consapevolezza e di ribellione al sistema di disciplina basato sull’orrore.
La scritta forgiata all’interno del campo da un prigioniero polacco contiene un errore voluto: la lettera B di Arbeit è scritta a rovescio con la parte più piccola rivolta verso il basso.
La visita al campo inizia qui, con la formazione di un corteo fino al muro della morte dove venivano fucilati i prigionieri.
[21 gennaio 2015]
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