
AGLIANA-PIANA. La decisione era nell’aria da tempo. Dopo l’uscita da Sinistra Ecologia e Libertà, all’indomani delle elezioni, dei deputati Aiello e Ragosta, hanno deciso di lasciare il partito anche il capo-gruppo alla Camera, Gennaro Migliore e le deputate, Titti Di Salvo e Ileana Piazzoni.
La decisione della maggioranza dei gruppi parlamentari di Sel di votare il decreto degli “80 euro” ha provocato una profonda lacerazione in quel partito lasciando briglia sciolta a coloro che da tempo ambivano a salire sul carro del vincitore. Ma l’emorragia sembra non arrestarsi. Altri 10 deputati sembra che siano già con la valigia in mano per approdare ai lidi del Pd.
Renzi, populista di governo, mette a frutto la vittoria elettorale inferendo un duro colpo alla sinistra italiana che già versa in uno stato di serie difficoltà.
L’uscita dei parlamentari di Sel rappresenta uno schiaffo ai centinaia di migliaia di elettori che su indicazione di Sel hanno votato la lista, l’Altra Europa con Tsipras, ed hanno inteso dare il loro consenso in opposizione ed in alternativa a Renzi ed alle politiche neo-liberiste che rappresenta.
Ancora una volta si è messa in atto una sfacciata operazione di trasformismo politico che, certo, non giova al progetto in corso per la ricostruzione di un polo della sinistra di alternativa al centro-destra e al Pd.
Colpisce il merito della scelta di votare in favore al D.L. Gli 80 euro in busta paga dei lavoratori che sono solo serviti a dare un contentino per occultare la squallida manovra messa in atto sulla precarizzazione del lavoro (Decreto Poletti) ed un progetto reazionario di riforma istituzionale che non ha precedenti nella storia della Repubblica.
Chi ha votato il decreto del governo ha ingannato i cittadini ed, in special modo, i ceti più svantaggiati con un’operazione complessiva diretta contro di loro e contro i principi democratici.
I ceti imprenditoriali, i banchieri e la borghesia applaudono Renzi perché, certo, è congeniale ai loro interessi, ma quei numerosi cittadini delle classi meno abbienti che lo hanno votato in buona fede, dovranno ricredersi perché le politiche di aggressione al lavoro, l’umiliazione dei dissensi interni al Pd, l’inedito attacco alle organizzazioni sindacali rappresentano una intollerabile vergogna sociale e politica.
[*] – Coordinatore dei Circoli della Piana del Prc-FdS, ospite
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