«AVVOCATO BONAIUTI, CI SCUSI…»

L'avvocato Pamela Bonaiuti
L’avvocato Pamela Bonaiuti

PISTOIA. Occorre mettere un punto fermo sulla vicenda della ex Comunità Montana alla luce degli ultimi e non insignificanti avvenimenti che così si possono riassumere:

  • 1. il sig. “G.S.” rinuncia al patteggiamento: vuole il processo e passa a un altro difensore
  • 2. il sig. “G.S.”, tramite il suo nuovo legale, fa sapere che dirà tutto ciò che è a sua conoscenza.

Non ci sembrano novità da poco e la curiosità ci ha spinto oltre: a porre direttamente domande all’avv. Pamela Bonaiuti, difensore di “G.S.”, penalista iscritta all’Ordine degli Avvocati del Foro di Prato che, a differenza di quelli del Foro di Pistoia, pur con la riservatezza che il caso e la sua funzione impongono, non si sottrae ai nostri quesiti.

Dobbiamo fare queste premesse perché a chi scrive talvolta sembra che l’ordine forense (e anche quello giudiziario) rappresenti, specie in questo momento, un ottimo trampolino di lancio per una successiva brillante carriera politica, salvo poi i casi di trombature preventive, come i tantissimi deputati e senatori avvocati e giudici testimoniano: e per questo, forse, le leggi stentano a decollare e la riforma della Giustizia langue…?

Le nostre domande sono state – come al solito – impertinenti e, ovviamente, non ci potevamo aspettare risposte chiare e complete, dato il procedimento in corso e la ripresa delle udienze a gennaio 2015.

Ma la lingua italiana, diversamente dal parere di qualcuno che ha fatto il percorso scolastico “dell’obbligo” (obbligati a credere di sapere, insomma) ha una sua struttura ben precisa e ad ogni frase e/o vocabolo corrisponde sempre una precisa interpretazione linguistica. Sempre. Ce lo insegna la filologia. È per questo che anche il non dedotto… diventa – almeno a volte e come si dice nella lingua del diritto – deducibile.

Dunque, divertitevi a interpretare. Comportatevi, come in Elementary, il compagno/a di Sherlock Holmes, il Dr. Watson – oggi pure femmina interpretata da Lucy Liu.

D. Avvocato Bonaiuti, il sig. “G.S.”, unico imputato e reo confesso sulla vicenda ammanco in Comunità Montana, dopo la remissione dall’incarico da parte del suo precedente patrono, ha rinunciato al patteggiamento e ha deciso di dare fiato alle trombe per dire ciò che sa. Perché questo repentino cambiamento?

R. No comment…

D. Comprendiamo il suo logico riserbo, ma saremmo curiosi di comprendere se – come il Comitato Recupero Ammanco in Comunità Montana, Quarrata/news prima e Linee Future oggi hanno sempre affermato – si stanno configurando responsabilità ulteriori a carico di persone terze, magari politici e altro…

R. Rispondendo violerei il segreto istruttorio…

D. Avvocato, voci di corridoio, peraltro non verificate, parlano di non estrema limpidezza comportamentale da parte di alcuni precedenti attori in questo processo. Addirittura si vocifera di denunce presentate dal sig. “G.S.”. C’è qualche fondamento in tutto questo?

R. Capirete che non posso violare il segreto professionale.

D. La Montagna, e non solo, è prepotentemente tesa alla ricerca della verità sulla vicenda in tutti i suoi aspetti. Secondo lei sarà un obiettivo raggiungibile?

R. La ricerca della verità è sempre il fine ultimo cui deve tendere il processo penale. L’organo giudicante dinanzi al quale si sta celebrando il processo a carico del mio assistito è sicuramente molto preparato e sarà in grado di sviscerare i fatti di reato contestati al Sig. Sichi, con indipendenza, terzietà e soprattutto senza dare niente per scontato e senza fare sconti a nessuno. Il processo è appena iniziato e vorrei ricordare in proposito Cicerone: «È necessario scegliere dopo aver giudicato e non giudicare dopo aver scelto».

D. La famosa Relazione Eller, commissionata dalla Giunta dei Sindaci, in quanto tale, e cioè commissionata, lascia intendere scenari vari che chiamano in causa, pur non dicendolo esplicitamente, anche la politica dell’ente negli anni e i revisori dei conti. È, questa, una valutazione più o mano corrispondente alla realtà?

R. Mi avvalgo della facoltà di non rispondere…

L’avvocato Bonaiuti risponde col sorriso sulle labbra. E noi ci fermiamo qui – almeno per ora.

 

CHI HA ORECCHI PER INTENDERE

 

Scriveva per terra senza rispondere...
Scriveva per terra senza rispondere…

NON È la solita battuta, questa ripresa da Marco 4. Nell’episodio che riguarda l’adultera, Gesù si mette a tracciare segni sulla sabbia senza rispondere alla domanda. Non risponde: ma risponderà in séguito.

Con il difensore di “G.S.” siamo un po’ nello stesso àmbito e nei medesimi limiti. O non ha risposto alle nostre domande o ha deciso di non rispondere.

Ma anche il silenzio – che di solito è d’oro – può essere indicativo. All’interno delle istituzioni c’è anche quello (controverso quanto mai ) che viene identificato come assenso, risposta affermativa. Potrebbe essere così? Chissà…?

Noi le domande le abbiamo fatte. Il tempo, poi, è galantuomo e passa: anche a dispetto di chi si crede eterno e intoccabile come i politici; anche in barba ai rei e agli innocenti, agli accusati e ai magistrati.

Alla fine tutto tornerà, come direbbe qualcuno. Dunque questa è una scommessa: vedremo se abbiamo ragione noi di Linee Future o gli altri – gli uomini del silenzio, del “non potevo sapere” o, peggio ancora, della reticenza.

e.b.

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