
SERRAVALLE. Ciò che non accetto e rigetto in maniera assoluta, soprattutto in ambito politico, è il tentativo di attribuire o far dire agli altri quello che non hanno detto, perché si tratta di una macchinazione che reputo del tutto meschina e sleale.
È però esattamente quello che è avvenuto ieri sera al Consiglio Comunale di Serravalle, alla fine della discussione sulla mozione da me presentata sulla sospensione indiscriminata dell’erogazione del gas naturale per morosità.
Si è voluto far passare il messaggio, da parte del Sindaco e della Giunta, che avrei disprezzato o gettato discredito sul lavoro delle assistenti sociali, quando queste non sono state nemmeno citate né nel testo della mozione né nel mio intervento in Consiglio. Nella mozione proponevo semplicemente che il Comune, tramite i Servizi sociali, si facesse intermediario tra il gestore del servizio di distribuzione del gas e i cittadini morosi, per individuare i casi di morosità incolpevole e poter intervenire con un aiuto economico tempestivo volto a impedire il distacco del gas.
Il secondo tentativo è stato quello di falsificare la realtà: secondo il Sindaco sarebbe una esagerazione parlare di diversi casi di sospensione del servizio nel nostro territorio comunale (quindi una mia invenzione), salvo poi però lamentarsi in sede di bilancio perché le somme destinate al sociale risultano sempre più ingenti e tuttavia insufficienti a coprire le necessità e il disagio economico dei cittadini.
Allora come la mettiamo? A quale interpretazione dobbiamo credere? Le argomentazioni più divertenti ci vengono dall’Assessore di competenza, la dott.ssa Querci, la quale ha espresso difficoltà per il Comune a distinguere i casi di grave indigenza da quelli di difficoltà economica provvisoria, dubitando quindi lei stessa per prima delle capacità e della professionalità delle assistenti sociali, chiamate nel loro ruolo a operare anche questa distinzione.
Inoltre ha parlato di ingerenza dell’amministrazione nel rapporto tra Toscana Energia e cittadini morosi, in quanto alcuni non gradirebbero far conoscere la propria situazione economica: se un singolo o una famiglia non pagano, però, è anche facile intuirne il motivo da parte del gestore poiché è più frequente la mancanza di denaro che non la volontà deliberata di non pagare.
È vero poi che alcuni provano vergogna (chi si dovrebbe vergognare in verità è l’amministrazione!), ma non si vede il motivo per cui allora i cittadini in difficoltà, che secondo il punto di vista dell’Assessore dovrebbero rivolgersi direttamente ai Servizi sociali prima del distacco del gas, dovrebbero essere pure contenti di esporre la loro condizione familiare a dei dipendenti comunali, che sono tenuti sì al segreto di ufficio, ma sempre estranei sono. Ma poi è giusto che siano i cittadini a doversi muovere o al contrario dovrebbero essere le istituzioni ad andare loro incontro?
L’avvertimento di morosità di Toscana Energia all’ente comunale prima di procedere al distacco del gas avrebbe potuto essere l’occasione per verificare e individuare nuovi casi di disagio o indigenza risparmiando ai cittadini la fila e l’eventuale “vergogna” in Comune. Penso che la maggioranza avrebbe fatto migliore figura se si fosse risparmiata questa farsa, dicendo semplicemente che rigettava la mozione per un pregiudizio di tipo politico o ideologico nei confronti del partito che rappresento.
È inammissibile che in un comune avvengano distacchi del gas per morosità incolpevole all’insaputa dell’ente, che detiene peraltro una quota del capitale sociale dell’Azienda. Partecipa della gestione per avere diritto di parola sul servizio o per fare gli interessi del gestore? La verità è malafede, secondo il Sindaco. Ma noi andiamo avanti più forti e determinati di prima.
Elena Bardelli
Consigliere Comunale FdI-AN
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