
SERRAVALLE-CASALGUIDI. Ieri pomeriggio a Casalguidi è stata illustrata alla cittadinanza, alla presenza di autorità, personalità istituzionali e rappresentanti delle varie discipline sportive, la Carta Etica dello Sport della Regione Toscana, adottata lo scorso dicembre anche dal Comune di Serravalle con voto unanime del Consiglio.
Si tratta di un documento ispirato ai valori alti dello sport, proposto ai giovani come occasione di formazione, crescita e condivisione. L’espressione chiave è “sport per tutti”. Fin qui tutto molto bene.
Ma terminata la manifestazione, poiché tutti – come recita giustamente la Carta – hanno diritto a praticare sport, vorrei chiedere alla Giunta e soprattutto all’Assessore Spinelli se l’Amministrazione abbia mai pensato a creare anche le condizioni adeguate per l’attuazione di questo principio nel nostro Comune.
Mi risulta infatti che diversi bambini e giovani siano costretti a rinunciare alle attività sportive per far quadrare il bilancio familiare o addirittura perché la famiglia non ha alcuna disponibilità per pagare l’iscrizione e acquistare l’attrezzatura necessaria.
Di contro mi risulta però che l’Amministrazione nel 2014 abbia elargito, sotto forma di aiuto economico, circa 14.000 euro a favore di determinate società sportive attive sul nostro territorio, in particolare ad una polisportiva di calcio e di ciclismo, che da sola di questa somma ha percepito molto più della metà.
Non sarebbe più logico, per assicurare davvero il diritto allo sport appena decantato, che tali importi annui prelevati dal bilancio comunale venissero convertiti in buoni, di valore proporzionale al reddito familiare, da distribuire ai ragazzi che desiderano praticare sport ma non se lo possono permettere?
In questo modo verrebbe garantito anche il diritto di libera scelta della disciplina, poiché a Serravalle non si pratica, come sembra, solo calcio e ciclismo – possibilità offerte dalle società più affermate e “favorite” dall’amministrazione – ma anche pallavolo, atletica, tennis, basket.
Inoltre così potrebbero crescere ed emergere davvero le associazioni sportive che più meritano, non quelle gradite agli amministratori. Prima di autocelebrarsi, la Giunta crei almeno le condizioni necessarie per attuare i principi riconosciuti e garantire i diritti promossi. E non confonda i diritti della persona con gli interessi delle società. Altrimenti trionfa l’ipocrisia.
Elena Bardelli
Consigliere Fdi-An
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