
FIRENZE. Pubblichiamo il testo del volantino distribuito durante la conferenza stampa di lunedì 22 dicembre a Firenze (vedi) e convocata dall’Autorità Idrica Toscana, Ait, e Regione Toscana.
Il volantino è stato distribuito da alcuni membri del coordinamento “No Amianto Publiacqua”, la rete di associazioni e comitati toscani tra cui spiccano anche Medicina Democratica, il laboratorio politico fiorentino Per Un’Altra Città, l’Associazione Acqua Pubblica Pistoia-Valdinievole (del forum nazionale dell’acqua) e la pistoiese Alleanza per i Beni Comuni.
Nella sede del palazzo Strozzi Sacrati, sede della conferenza tenuta dai vertici dell’Ait (il presidente Bonifazi ed il direttore Mazzei) e dall’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini sono stati presenti per alcuni minuti anche Ornella De Zordo, Rosanna Crocini e Ginevra Lombardi, l’ex assessore all’ambiente di Pistoia che, per prima, aveva posto la questione delle spese pazze di Publiacqua-Publibenefit e dei mancati investimenti passati nell’infrastruttura idrica. Mancati investimenti che rischiano di condannare l’Italia al pagamento di pesantissime multe per violazione delle direttive europee nell’ambito della depurazione. Ecco il testo del volantino:
IL DECALOGO “NO AMIANTO PUBLIACQUA”
1) I tumori all’apparato digerente derivano anche dall’ingestione di fibre di amianto presenti in acqua contaminata. Lo stabilisce la risoluzione del Parlamento europeo del marzo 2013 “Sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente (2012/2065 [INI]).
- 2) Nel 2005 viene pubblicata sulla rivista scientifica Cancer causes and control (ed. Springer) la ricerca norvegese “Cancer of the gastrointestinal tract and exposure to asbestos in drinking water among lighthouse keepers (Norway)”.
Le conclusioni della ricerca sono le seguenti: “In conclusion, the results support the hypothesis of an association between ingested asbestos and gastrointestinal cancer risk, and stomach cancer specifically.” - 3) Il Decreto Ministeriale del 14 maggio 1996 ha imposto una rapida sostituzione delle condotte in amianto e il controllo della presenza di fibre nell’acqua potabile interessata da tubazioni in amianto.
Nel ’97 la ricerca finalizzata 377/A, su ricerca fibre amianto in acque toscane ha evidenziato una contaminazione nel 24% dei campioni analizzati. Da allora non sono state effettuate ulteriori analisi né è stato predisposto un piano di sostituzione. - 4) A Carpi (Mo) con 70 milioni di euro si sostituiscono 290 km di tubature in amianto, Publiacqua sostiene di dover spendere 200 milioni per sostituire i 225 km presenti nella sua rete.
- 5) Dal 2002 al 2010 i ricavi tariffari di Publiacqua sono aumentati del 92% passando da 90.903.970 milioni di euro a 174.805.958.
- 6) Il margine operativo lordo (differenza tra costi e ricavi prima di mutui e ammortamenti) è cresciuto del +521%
- 7) Gli investimenti sono diminuiti del 16% da 59.999.033 a 50.534.285 (2002-2010).
- 8) Publiacqua ha realizzato solo il 56% degli investimenti previsti dai Piani d’ambito (2006-2009, dati Co.Vi.Ri ).
- 9) Publiacqua al 2014 non ha realizzato 69 milioni di euro di investimenti rispetto a quanto previsto dal Piano d’ambito e da quello tariffario.
- 10) 100 milioni di euro, il 20 % degli investimenti previsti nel Piano Interventi di Publiacqua (2014-2021) sono destinati al patrimoni aziendale non a migliorare le infrastrutture del servizio, anche per quanto riguarda la sicurezza (alcuni esempi):
a. Euro 20.000.000 Software
b. Euro 16.000.000 Sistema informativo territoriale (mappe)
c. Euro 4.750.000 Ristrutturazioni
d. Euro 4.550.000 Efficentamento gestione interventi (Wfm) e. Euro 4.000.000 Aggiornamento e manutenzione automezzi f. Euro 1.200.000 Manutenzione immobili
Anche alla luce di questi numeri il consigliere comunale pistoiese Alessio Bartolomei ha affermato, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, che Publiacqua è ormai “un’azienda fuori controllo”. Sarebbe pertanto opportuno che venissero quanto prima individuate precisamente e perseguite tutte le eventuali violazioni contabili e amministrative di questa società monopolista dell’acqua, anche salendo le scale della Procura della Corte dei Conti, in relazione al contratto d’affidamento del servizio idrico.

Relativamente alla questione amianto e sostituzione, la stessa Ait ha scritto: «L’Autorità Idrica Toscana informa che non ci saranno aumenti in bolletta per affrontare lavori di sostituzione delle reti in cemento-amianto, presenti in percentuali ridotte nella nostra Regione. Ogni intervento futuro in questo ambito rientrerà nel piano degli investimenti già previsti e concordati con i gestori del servizio idrico integrato. Chiaramente mettere mano concretamente al problema delle tubazioni in cemento-amianto significa limitare eventualmente spese di investimenti già programmati».
In sostanza i vertici dell’Ait hanno fatto intendere che le spese per la sostituzione dei 225 km di cemento amianto, pericolosi solamente stando al principio di precauzione raccomandato al buon amministratore, andranno casomai ad intaccare le “stridenti” voci di costo con cui Publiacqua ha raggiunto risultati fallimentari nella gestione aziendale.
Relativamente ai pericoli per la salute, invece, Mazzei, Bonifazi e Bramerini hanno giocato sul fatto che sia gli studi scientifici quanto le risoluzioni del Parlamento Europeo non sono state tradotte in atti cogenti per obbligare gli stati membri ad attuare precise normative. Ma se anche fosse, aggiungiamo noi, parafrasando la logica dei nostri politici e dei loro elettori, l’Italia è sotto infrazione e paga multe a Bruxelles (coi soldi pubblici, non con quelli degli amministratori irresponsabili!) per una trentina di violazioni delle direttive comunitarie: cosa cambierebbe mai con un’infrazione in più o con una in meno?
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3 thoughts on “BARTOLOMEI: «PUBLIACQUA? UN’AZIENDA FUORI CONTROLLO»”