Agliana ha un sindaco che, più che diarreare, fa acqua da tutte le parti. È partito per rivoluzionare il mondo e si è fatto risucchiare dal vortice della sinistra: voleva dimettersi tre giorni dopo le elezioni e invece, dopo averci ripensato, pur di restare alla greppia, ha favorito i compagni e ha accoltellato chi lo aveva aiutato a vincere. O fìdati dei ruminanti!
Contrariamente a quanto pensano gli intellettuali, l’infamia non è né di destra né di sinistra né di centro né di periferia. Essa è un male che ha la radice nell’individuo che crede di essere come il tonno, Insuperabile, ma è solo un trancio di pesce nella famosa scatoletta di un ridicolo Grillo
BENESPERI NON DOVEVA TEMERE NOI
MA IL RIDICOLO SOTTO CUI SI È SEPOLTO

Di recente perfino la Gip Patrizia Martucci ha mandato il sindachino a quel paese, dicendo che doveva adattarsi a sopportare le critiche, anche sferzanti come una scudisciata.
Fatto è che tutto quello che fra lui e l’Agnellone di dio hanno vomitato in aula dinanzi al distratto giudice Gaspari, è stato preso per oro col[ett]ato.
Luca è stato malconsigliato dalla sua avvocata Elena Augustin, che non poteva non conoscere la verità sui malanni del suo cliente, per giunta anche suo ragazzo di studio. Sicché tutto ciò che ha detto di menzognero, ricadrà sul suo collo in termini di falsa testimonianza e calunnia. È questione di tempo, il posto più morbido dove mettere il naso.
Guardate cosa scriveva Monsieur le Menteur (= don Bugiardo) alla comandante Turelli nell’ottobre del 2021, quando doveva fregare i trampolieri della procura della repubblica, sempre a caccia di stupidaggini pur di non affrontare i veri problemi di Pistoia. Temeva di essere picchiato da me e da Romiti: da me che gli avevo perfino corretto la tesi e dal Romiti, a casa del quale aveva passato gli ultimi due anni della campagna elettorale, cenando allegramente alla sua mensa. Del resto, più Giuda del Benesperi chi potete trovare? Ha perfino accoltellato alla schiena la sua comandante dei vigili, favorendo il famoso Andrea Alessandro Nesti…
Ecco la lettera del falso epigastràlgico alla Turelli:
Egr. Comandante,
nell’ambito delle iniziative culturali di questi mesi, è in programma un ciclo di convegni e presentazioni di libri presso il Cinema Teatro “Moderno” di Agliana, che vedrà la presenza di personalità di spicco a livello nazionale con il calendario di seguito riportato.I suddetti eventi richiameranno un nutrito pubblico e anche gli organi di stampa, tra i quali, verosimilmente, il giornale on line “Linea Libera”.
Si rappresenta che, a carico di due giornalisti di “Linea Libera”, sig. Alessandro Romiti e sig. Edoardo Bianchini, è pendente un procedimento penale presso il Tribunale di Pistoia (nr. 3506/2019 RGNR) già in fase dibattimentale, nell’ambito del quale il sottoscritto è costituito parte civile e dove i richiamati giornalisti sono rinviati a giudizio, tra gli altri, anche per il reato di stalking.
Ben conoscendo il modus operandi degli stessi che mi porta a non sentirmi in alcun modo sicuro qualora venissi avvicinato da chi, in due anni, sta portando avanti una campagna di minacce e intimidazioni che è sfociata, appunto, in un procedimento giudiziario, chiedo (compatibilmente con il personale a disposizione) che venga garantita la sicurezza degli eventi e la tranquillità del sottoscritto che da oltre due anni patisce le conseguenze fisiche e psicologiche di tali comportamenti, come da attestazione medica agli atti del processo de quo.
Mi scappa da ridere al solo pensiero che questo «bipede senz’ale» e senza cervello, comunemente appellato cacaiola (per tutta la campagna elettorale prima della sua elezione non fece altro che scappare al cesso, dovunque si trovasse e in qualsiasi momento: da qui l’appellativo che non piaceva al sostituto Grieco), pensasse a noi come a una specie di anonima sequestri sarda.
Eppure, nonostante i ridicoli certificati medici presentati al tribunale, non ha mai smesso, il sindachino, di frequentare le pizzerie, i ristoranti, le gelaterie, le bracerie e le bombolonerie. Anche alla Ferruccia, mi dicono.
Anche Luca è uno di quei che tira il reddito di cittadinanza stando comodamente sdraiato sul divano. Ha la sindrome delle vittime comode per le quali Di Maio e Conte ci hanno riempito di debiti. Fa come i gatti piange e fotte, facendo credere che soffre.
Quando apriremo il mio cellulare (in cui anche lui e la sua avvocata hanno ficcato il naso: sapendo perfettamente come stavano le cose); quando apriremo il mio cellulare, di cui Gaspari (per puro errore di distrazione) ha fatto fare la copia forense, quanto ci sarà da ridere constatando – e senza possibilità di ribattere o negare – che la storia di bimbominkia è esattamente la stessa del famoso Luca Cava di Riccardo Marasco…
E che si dirà? «O Luca, l’hai vorsùto tu, falso epigastràlgico malconsigliato!»
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
AMA TALVOLTA LA GIUSTIZIA
FARSI PRENDERE IN GIRO (MA PER CELIA)
Alla procura di Pistoia (Coletta, Curreli e Grieco) ha fatto comodissimo la storia dei vomiti e delle diarree sindacali: ha consentito di inventarsi reati inesistenti e disegni criminosi utili per arrivare a strangolare Linea Libera.
Peccato che non sia vera la narrazione. Oltre che bugiardo, infame, traditore degli amici, pisano novello conte Ugolino, mentitore e indegno, Benesperi – che, fin da giovane, ha consumato la clinica universitaria di Careggi, quella in cui Coletta ordinava di non indagare sulla Lucia Turco – ha infinocchiato pure la struttura della giustizia pistoiese che non è abituata a indagare come si deve.
Questo, cari miei, ha un nome volgare e odioso: calunnia!
e.b.
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