business migranti. LE MISERICORDIE INNOCENTI O COLLUSE? (seconda parte)

 

Il Ceo della Confederazione nazionale, ROberto Trucchi

ROMA — FIRENZE. Nelle dichiarazioni rilasciate il 23 Giugno 2015 dalla Commissione parlamentare presieduta dal deputato Gennaro Migliore (un politico che certamente non era conosciuto, nell’avvolgente epoca renziana, come un riottoso garibaldino), il Dg della Confederazione nazionale Misericordie Andrea Del Bianco, procede con risposte a nostro parere sibilline, precisando infatti, che erano stati ben quattro volte nel C.a.r.a. e che facevano regolari audit (verifiche ispettive), rivendicando quindi il controllo della gestione complessiva, assumendosi delle responsabilità dirette, in solidarietà con il centro di Isola C.R.

Però, oggi sono stabili le “prese di distanza” da tali vicende, passate al setaccio della Dia e della Magistratura: noi vogliamo crederci, ma non possiamo non rilevare diverse incongruenze tra i fatti deducibili dalle audizioni parlamentari e le cronache.

Andrea Del Bianco, Dg della Confederazione. Fece o non, le visite ispettive dopo il 2015?

Interessante l’esegesi del verbale dell’audizione dello stesso direttore che si concluderà con una considerazione davvero ipocritica del presidente Gennaro Migliore: “…il nostro intento (della commissione parlamentare n.d.r.) è quello di cercare di migliorare il sistema, non di fare chissà quali operazioni”.

Insomma, la Commissione parlamentare della Camera dei deputati, era sì d’inchiesta, ma rinunciava a priori a tenere un profilo troppo inquirente che, però (e meno male, aggiungiamo noi), ha poi tenuto la Procura della Repubblica di Nicola Gratteri sfociate in oltre 100 arresti nell’Aprile 2017.

E dunque, queste commissioni parlamentari a cosa servono, se aprono solo un occhio, mentre l’altro lo chiudono?

Presidente Commisssione parlamentare su Isola Capo Rizzuto e Lampedusa

Chissà se alla luce dello scandalo del C.a.r.a. di Isola Capo Rizzuto il moderatissimo Migliore (che oggi, chiede rigorosamente la verità piena sul crollo del Ponte Morandi!) si è poi ricreduto, anche vista la crudezza dei fatti narrati nel formatServizio pubblico” di Michele Santoro, anche precedente alla audizione (Febbraio 2015) e pubblicato nella Tv di Stato?

Possiamo pensare che l’audizione in questione, sia oggi nelle mani del pool di magistrati per le valutazioni connesse allo sviluppo delle indagini, sull’esito delle quali non è dato sapere molto; ma lo speriamo per una valutazione genuina dei fatti narrati e dello sviluppo completo ed efficace dell’inchiesta.

Il verbale presenta – a nostro parere – delle contraddizioni non trascurabili, ma anche rivelatorie: la Confederazione Nazionale delle Misericordie (Presidente Roberto Trucchi) viene definita impegnata in “… un controllo piuttosto stretto (sulle gestioni del C.a.r.a. di Isola C.R. n.d.r.)” e riconosciuta come “…direttamente responsabile” con tanto di svolgimento di audit interni (!); quattro visite ispettive (fatte da lui esclusivamente n.d.r.) tra Lampedusa e Isola C.R. che erano “amministrativamente” indistinte e accorpate sotto la Confederazione, titolare dell’appalto di gestione quale capofila mandataria.

Questo certamente era, almeno fino al 2015, anno che vide alla luce il “Consorzio OdM”.

Maria Pia Bertolucci, Ceo di Consorzio Odm fino al Settembre 2017

Osserviamo sommessamente come, visti i fatti precorsi, seguiti anche nei format televisivi, descritti dalle cronache pubblicate, dopo il 2015 di visite ispettive ne  avrebbero dovute fare almeno quaranta e questo, per meglio “…dare una occhiata volentieri…”; e per “… seguire i processi (in due, l’altro era forse Gionata Fatichenti, dirigente e poi Commissario nominato? n.d.r.) anche con un aspetto di miglioramento (da ricercare n.d.r.) dai primi giorni a oggi…”. Tutto questo, era un atto dovuto, anche viste le emergenze di malagestio che sono state cennate dalla Commissione Parlamentare e ciò, ben due anni prima dello scoppio del caso giudiziario.

Epigrafe del Verbale Commissione parlamentare del 23.6.2015

Le anomalie gestionali, erano ben tangibili in una visita ispettiva, poi contestate dalla Commissione: mancanza di mediatori, psicologi e assistenti, non escluse da Del Bianco alle timide contestazioni dei commissari.

Quello che Gratteri definisce “cibo per i maiali” – ci chiediamo – lo avrebbero potuto vedere, se non assaggiare, anche gli ispettori eventualmente incaricati dalla capofila?

L’accensione di una luce spot sul C.a.r.a., non sarebbe stata una misura di prudenza e accortezza utile per escludere episodi di tipo illecito che, di fatto, si sono consolidati in quasi due lustri di gestione del centro nei ramificati subappalti, evidentemente poco controllati?

Estratto 2 del Verbale Commissione parlamentare

Noi, crediamo a Del Bianco e non possiamo fare altrimenti, pensando alla sua buona fede: le sue dichiarazioni sono apparentemente coerenti con le evidenze documentali raccolte nell’inchiesta.

Oggi, facciamo solo delle analisi delle argomentazioni e dichiarazioni rese evidenziando alcune proposizioni non congruenti.

Alla pagina 3 del verbale, si legge: “…mentre gli operatori sono assunti direttamente dalla Misericordia (parliamo di circa 300 dipendenti tra diretti e indotti) … il Direttore preferiamo contrattualizzarlo noi, perché è bene che sia una figura che risponde direttamente a me e al Presidente Nazionale (Roberto Trucchi n.d.r.)”.

Bene osserviamo, ma quali risposte ha mai dato Leonardo Sacco e/o i quadri impegnati nel sito operativo?

Estratto 3 del verbale della Commisssione parlamentare

Nella pagina successiva, Del Bianco dichiarò per due volte – e ciò fece, in tandem con il legale rappresentante – un’analogia funzionale a nostro parere significativa: “…anche la stessa Lega delle Cooperative, quando assume in proprio la responsabilità di un centro, ha la responsabilità diretta, intervenendo in maniera diretta”.

E proseguendo precisarono: “…dal punto di vista giuridico, si rafforza la tutela della pubblica amministrazione, perché di fatto si verrebbe a configurare, proprio come un consorzio stabile, una responsabilità in solido”.

E meno male, diciamo oggi “imparati” dalle cronache giudiziarie.

Il direttore (ovvero, anche la Confederazione nazionale), era(no) consapevole(i) dell’infiltrazione delle cosche ‘ndrine nel C.a.r.a o, diversamente, non aveva(no) alcuna percezione di tale pericolosa contaminazione in una terra storicamente piagata dall’ndrangheta, che ha poi stravolto il Centro di accoglienza, facendolo diventare un caso da manuale quale esempio di illegittimità?

Alberto Corsinovi, Presidente regionale delle Misericordie

L’Avv. Corsinovi, Presidente regionale toscano ci riferisce di aver seguito il C.a.r.a. fino al 2015, cioè fino a quando la Confederazione di via dello Steccuto affidò al “Consorzio OdM”, fondato ad acta ed entrato come mandatario quale capofila di una associazione temporanea di imprese (Ati), con alla guida e le fidejussioni (prestate quale legale rappresentate?) – sottoscritte dalla Presidente Maria Pia Bertolucci, in carica fino al Settembre 2017.

Ma dunque, la solidarietà ribadita era/è tutt’ora da considerarsi stabile nella relazione di dipendenza organica Confederazione-Consorzio OdM?

Nella telefonata Corsinovi, ci ha precisato che la Confederazione nazionale si è “costituita parte civile” nel processo di Crotone avviato per i responsabili a giudizio di cui all’operazione “Jonny” e, non ci sorprende, di vedere costituita così anche l’Associazione Libera di Don Luigi Ciotti: secondo una visione dicotomica dei fatti narrati, la vicenda sembra divisa tra gli imputati (presunti malavitosi e/o collusi) e i legalitari, integerrimi e certamente misericordiosi.

Ecco che la comunicazione non verbale è, per certe cose, un’arte disvelatrice.

Gionata Fatichenti, già Commissario temporaneo al Cara di Isola CR

Corsinovi, introduce un distinguo significativo che avrebbe da essere spiegato meglio: la Confederazione nazionale è stata responsabile fino al 2015, dopo di che ha passato l’onère e l’onore dell’appalto al “Consorzio OdM”.

Dunque, ciò vuol dire che la responsabilità per eventuali fatti illeciti è da allargare anche alla Presidente Maria Pia Bertolucci, anche tesoriera e Consigliera nazionale in via Steccuto?

Questa, intervistata qualche mese fa, ci precisò – restando molto abbottonata – che non aveva ricevuto nessun avviso di garanzia per i fatti narrati e che aveva dato le dimissioni non revocabili nel settembre 2017, solo quattro mesi dopo l’operazione Jonny, le cui indagini sarebbero tutt’altro che chiuse, anche a seguito dei numerosi rivoli che sembrano emergere dalle dichiarazioni degli oltre sessantotto rinviati a giudizio, oggi rinchiusi nelle patrie galere. (continua)

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