
QUANTE MOSSE, O SENATORE,
CHE FATICA E CHE SUDORE!
ALLA FIN METTERAI IN CROCE
SOLO UN’UMIL PORTAVOCE
Ella, nel salotto profumato
Ricco di cuscini di seta
Porge il labbro tumido al peccato
Mentre la bambina indiscreta
Dischiude quel nido
Pieno d’odor di Coty…

PENSAVO FOSSE AMORE… invece era un calesse. Famoso titolo di un film di Massimo Troisi, 1991.
Lo stesso è accaduto a Casalvalle con la storia infinita delle tragedie di FdI, protagonista Elena Bardelli, travolta in una sorta di turbine allo scazzo: prima sì, poi no, poi a Pistoia, poi via da Pistoia che ti ripesco a Casale, poi portavoce muta perché non porta un cappero (non gli glielo fanno portare: e poi di tre con[s]iglieri non l’ascolta nessuno e forse le remano contro in più d’uno, se non in tre: avanti in tre, avanti in tre, che bel divertimento).
Insomma un vero brothel, un gran casino in tutti i sensi; anche quelli ai quali, forse, non si riesce a dar pace… E un Senatore della res pubica (senza la L) che scodazza come un tir sul ghiaccio della Valle del Reno, traversa di Pracchia, in pieno inverno artico, con 20 sottozero e la nebbia.
Ora a Casalvalle, oltre al brothel di fondo, s’apre un nuovo giallo, ma non di quelli da sotto la Torre di Castruccio. Il giallo è interno, come nell’uovo. Da Balocchi & profumi (bellissima canzone da flebo assassina, magistralmente sgorgheggiata da Claudio Villa (il famoso reuccio usignolo del Pci che non voleva riconoscere la figlia…), da Balocchi & profumi siamo passati non a Odor di guayaba. Conversazioni con Gabriel Garcia Marquez, scritto da Plinio Mendoza e pubblicato da Mondadori, bensì a Puzzo di cacca, un’opera d’inchiostro molto meno assai nobile e intrigante.
«La Bardelli ha da morì, via di corsa, via da qui» è il motto lanciato contemporaneamente alle mosse senatorial-legopiriane per far pressione su Piero Lunardi al fine di far riservare una sedia assessoriale al famoso sommelier Cristiano Giovannelli incassatore (di elettrodomestici, però).

«A morte la Bardelli, prendete il Giovannelli» è il grido di dolore che si alza dai partiti di destra e che ha inaugurato la Notte dei cristalli in cui le SA (Sturmabteilungen) del Senatore s’ènno presentate ad alcuni iscritti FdI, chiedendo loro di epurare la portavoce “senza portafoglio”.
A qualche iscritto sarebbe stato espressamente detto: «Questo è l’ordine del patriziato. Non ci credi? Chiama direttamente il Senatore!». E dovrebbero essere gli iscritti casalvallesi a scasare la Bardelli dicendole: «Ma ti levi di hì!».
È certo indiscutibile che, se anche non fosse la verità, la cosa ha tutte le caratteristiche della verosimiglianza degna di fede. Di solito, però, come pensava il grande Heinrich Schliemann, dietro ogni Iliade è inevitabile che ci sia sempre una Troia da scoprire.
Intanto, da fonte confidenziale, veniamo a sapere che, sul problema del brothel serravallino «sarebbero stati convocati urgentemente i membri pistoiesi dell’assemblea nazionale del partito».
Una domanda sorge spontanea: se la convocazione è già toccata ai membri, quand’è che toccherà ai coglioni?

Questo articolo, fatto di sussurri e grida, di si dice e si pensa, è interamente dedicato a un illustre aspirante giornalista che risponde al nome di Claudio Spinelli, fratello dell’ex-assessore Spinello Kawasaki, patron dei gemellaggi comunali, del cui comitato faceva (per la ministra Azzolina: fava) parte anche l’ex-pulminaro Claudio che, in nome della chiarezza di cui noi – a suo avviso – non siamo degni, dovrebbe buttarci sulla scrivania le contabilità delle raccolte-fondi destinate alle feste gemellari casalvalline.
Oggi ne abbiamo 13. Tra 11 giorni ci dovrebbe essere l’asta per la vendita del Circolo Arci di Masotti. C’è qualcuno che ne sa di più? Per esempio: che ci dice Claudio Spinelli, corrispondente dall’Avana?
E, prima di salutare i lettori, Linea Libera promette loro, a breve, un intervento di Raffaele Landi sulla situazione generale di Casalvalle.
E per chi vuole riflettere: Perché il sabato è così vicino al lunedì e il lunedì è così lontano dal sabato?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
Dilitto di clonaca, critica, sàtila e plesa di culo
C’è differenza tra un giornalista e un pulminaro? Mah… direi forse di sì [da Il libretto rosso di Mao]
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