La cofondatrice di FdI non fa più parte del partito dal 31 dicembre 2021, ma evidentemente disturba ancora molto il manovratore facendogli ogni giorno le bucce e il conto della serva …
NON TOCCATE LA BARDELLI:
FATE SOLO DEI MACELLI!

Per tutti i pistoiesi, a cui non frega un cappero; per tutti i giornalisti a cui non frega una… Lega; a tutti i ciaccini di Serravalle, che rompono le s-palle; alla vita politica mortuaria di Sarcofago City, rendiamo un dovuto atto di giustizia all’Elena Bardelli, che ha combinato dei macelli, perché non crede agli occhi belli del Senatore folgorante, che ne sa una e ne sa tante.
Folgorante lo ha definito – come Napoleone in solio nel 5 Maggio del Manzoni – quel giornalone della Nazione: non sarà mica che, anche loro, come virarono dal fascismo degli anni 60 al filocomunismo del decennio post mani lavate, tornano oggi a rivirare, dopo il virus del Covid verso il barroccio dei vincitori, fino a elogiar chi prima prendéan per lo culo?
QualO (a Pistoia si dice proprio così, alla faccia della Boldrini e della Murgia, quella che ogni volta che parla gi fa urgia…), qualO è il problemA, con la A femmina finale, ma in italiano maschile, pur se in greco fondamentalmente Lgbt perché neutro?
La Bardelli. Sempre lei, santa Maria Materdei! Troppo rigida (non inghiotte i democratici con la disinvoltura con cu lo fa il sottosegretario zappa&vanga…); non s’adatta, dato che di FdI è stata anche co-fondatrice, a rinunciare al giusto orgoglio di essere da sempre come i carabinieri: nei secoli fedele e leale.
Anche lei – ma fino a un certo punto – s’è pregiata e fregiata (come ha scritto Stefano Agostini in un ricorso ai probi viri/piri di FdI) di stare in una associazione politica di cui aveva stima.
Poi, quando ha visto che il senatore La Pietra ha come disfatto il partito, aprendosi al pluri-culturalismo etico-religioso-postideologico (il Sen. ha imbarcato l’Agostini che veniva da Ho Chi Min e l’Irene Gori che derivava dal Pd) ha, giustamente secondo il suo punto di vista, iniziato a puntare i piedini e a fare le bizze.
Presa di mira da tutti i rappresentanti di FdI, compreso il Donzello, quello dei problemi col fratello, è stata – come si dice – scientificamente emarginata. Se volete stalkerizzata, bullizzata, perculata: insomma trattata come un’incapace di intendere e di volere.
Le hanno fatto – mi pare – due provvedimenti disciplinari e ora l’ex-ocimìn passato ai “fascisti” della Meloni, di cui si fregia (leggete l’esposto), l’ha riagganciata per farle un’altra fettina di culo.
Anche se è chiaro che Stefano Agostini sta sbagliando “ceppa a cui far pali” (non ditelo, però, in procura perché, non essendocene nemmen uno che comprende l’italiano, sarebbero capaci di farmi internare in un gulag pensando che l’espressione sia un criptomessaggio per Putin).
L’Agostini ri-accusa la Bardelli di tradimento del partito di cui lui si fregia d’essere capogruppo in consiglio sotto l’alto patrocinio della giunta Lunardi.
Ho Chi Min on ha ancora capito che la Bardelli è dalla fine del 2021 (31 dicembre, per l’esattezza) che, non avendo pagato il tesseramento 2022, non fa più parte dei Fratelli (e delle Sorelle, secondo la Boldrini) d’Italia. Non si è accorto, il capogruppo Agostini, che la Bardelli è libera, indipendente e repubblicana.

Vorrei aggiungere che, nonostante la spiccata tendenza alla persecuzione che anima FdI (almeno quello di Pistoia), niente può tangere Elena l’apostata.
E che – questo lo dico per il sostituto Giuseppe Grieco, che in aula mi ha vergognosamente chiesto i motivi per cui io non mi fossi iscritto a FdI: ma che cazzo gliene fregava? –, proprio per questo squallore che sparge i suoi riverberi su quel partito lì, era impossibile che io, uomo libero e democratico, potessi abbassarmi a iscrivermi dove militavano un Luca Benesperi e un Maurizio Ciottoli.
Detto questo: chi sarebbero quei tre fortunati che, in questi ultimi giorni, stando alle ciaccinerie locali serravalline, avrebbero ricevuto tre avvisi di garanzia dagli uffici di Tommaso Coletta, il pubblico ministero capo di Pistoia che sembra maldisposto verso le forze dell’ordine, ma prono alla fedeltà ossequiosa alla linea di sangue della dinastia Turco di Pistoia-Firenze?
Perché anche se non parlate, cari giuntaioli di Serravalle, nel caso che i tre avvisi ci siano davvero, ne verremo comunque a sapere i destinatari.
Buona cavalcata all’ippodromo di Montecatini per il signor sottosegretario all’agricoltura.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
Sostenete questo quotidiano con un piccolo contributo attraverso bonifico intestato a
«Linee Stampalibera» Iban IT64H0306913834100000008677 su Intesa San Paolo Spa - Pistoia. Riceverete informazioni senza censure!