catto-farisei. TERRA APERTA & CANCELLI CHIUSI. NON MURI MA PONTI, DISSE IL PAPA: E IL CURRELI CAPÌ SUBITO E AGÌ DI CONSEGUENZA

Non basta essere scout, predicare la legalità, redimere le prostitute sulle rotonde di Agliana, piantare alberini a destra e a manca, punire chi illustra la verità vera al popolo creando seri pericoli al potere costituito ma infedele, per essere operatori di giustizia nel mondo. Non basta vivere senza coscienza alcuna, perché alla fine, se cadono anche gli dèi, immaginatevi cosa può accadere a dei semplici uomini, mezz’uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà


Un presidente di tribunale non può rispondere così ai cittadini che vengono perseguitati solo per aver pestato una formica


SE SEI UN GIUDICE LA PUOI FAR FRANCA:

LA CASTA NOBILE TI SEGUE E AFFIANCA


 

Ecco da dove hanno origine le fonti del diritto per il sostituto ClaudioCurreli (nella fotina con la moglie Nicoletta Maria Caterina Curci

 

Senz’altro sarò nuovamente accusato di pessimo giornalismo non-montanelliano, messo in piedi ad offendendum. Di esercizio abusivo della professione giornalistica, lo sono già stato: grazie – ovviamente – a presidenti dell’ordine impreparati e pieni solo di arrogante superbia, come Carlo Bartoli e Giampaolo Marchini.

Non meglio né più preparàti, certi magistrati del Santo Tribunale di Pistoia: dal presidente Barbarisi, al Pm Coletta, ai “sostenitori dell’insostenibile” quali i sostituti Gambassi, Grieco, Curreli, Contesini, Serranti e, di rimbalzo, anche De Gaudio; tutti ugualmente digiuni e impreparati; con scadenti prerequisiti di comprensione della lingua-madr*, ma tutti irremissibilmente unti dal concorso vinto in magistratura e, pertanto, indiscutibili ab aeterno, né più né meno del loro patriarca non-presidente Mattarella, esemplare invitto della infallibile falsità istituzionale italiana.

Siamo stufi, noi cittadini-nessuno, di tutto questo indigeribile panegirico dell’ipocrisia. Siamo stufi – e ne abbiamo il diritto costituzionale – di essere costretti a potare rispetto a chi (come molti dei mostri sacri della casta magistraturale) rispetto verso di noi non ne dimostra né punto né poco. E a Pistoia tutto questo è regola.

Basta osservare i danni che già vi ho segnalato in scandali. «lex iniusta non est lex», la legge ingiusta non è legge né a pistoia né altrove, dove vari magistrati pistoiesi spiccano in prima fila per stacanovismo giudiziario in decisioni e sentenze, di cui stamattina vi do gli indirizzi Pec (e anche quelli normali) a cui i documenti sono stati inviati come sconcertanti segnalazioni anti-casta, che per Pistoia non servono a niente, dato che è lo stesso vertice tribunalizio (Barbarisi-Coletta) a fare da muro di gomma affinché ai togati, pur se irregolari e/o faccendieri, non si applichino in nessun modo la legge e le conseguenti sanzioni.

A questo punto, secondo le falsità sin qui allegramente perpetrate ai danni della «gente comune» come noi di Linea Libera e non solo, convincéteci, o padroni delle nostre vite, della rispettabilità di voi stessi e delle vostre anime linde lavate con la Perlana della menzogna giudiziaria.

Ecco gli indirizzi a cui sono stati spediti i documenti di cui stiamo parlando

Osservate, come primo emblematico esempio di questa corruzione di fatto e di diritto, la situazione reale della famiglia Curreli-Curci:

  1. compresenti, illecitamente, all’interno dello stesso tribunale, ma difesi a spada tratta dal presidente Barbarisi come degli angeli custodi;
  2. ignorati dal procuratore Coletta (evidentemente in questo caso la sua «prossimità sociale» funziona a meraviglia, come con i Turco);
  3. tollerati dagli avvocati del foro di Pistoia (ma non solo), sia civilisti che penalisti che altro;
  4. vezzeggiati dal resto della collettività massonico-pistoiese e portati – come si dice – in palma di mano;
  5. né terzi né imparziali dal momento che cause civili e provvedimenti penali, in quella famiglia, si incrociano e si intersecano (e questo risulta dalle carte);
  6. in ipotesi di comportamenti contraddittorii (parlo del patriarca Claudio) laddove costui riscuote i soldi degli italiani, ma sviluppa la teoria e la tecnica delle parole catto-accoglientiste di Bergoglio, coordinando la sua capofila Terra Aperta a dispetto dell’art. 54 della Costituzione;
  7. in ipotesi di contraddizione insanabile nella difesa strenua dei non-diritti del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, sicuramente favorito dal Comune di Quarrata se gli ha concesso l’incondedibile: cioè la chiusura di strade e percorsi di uso indiscutibilmente pubblico per legge e regolamento.

 

Dinanzi a tutto questo, come si concilia la strenua difesa dei dipendenti pubblici infedeli di cui gran parte dei magistrati fa inevitabilmente parte? Vi farò vedere anche – nei prossimi giorni – una brillante risposta di quel tribunale della menzogna che è il Consiglio Superiore della Magistratura e che lavora con la stessa serietà con cui operano i potenti della terra: la menzogna e la repressione.

Due piccioni con una fava: c’è chi lavora per Dio e per Mammona, tanto nessuno gli dice niente…

E perciò con quale coraggio personaggi come Claudio Curreli osano insegnare agli altri la morale e la legalità, quando loro per primi violano le più elementari regole della civile convivenza, inventandosi perfino reati non contemplati dal nostro codice penale?

Così torna la domanda fondamentale: come può dormire, tutta questa gente, fra due guanciali, dopo ver preso le decisioni che hanno preso per fini non riconducibili al diritto, ma abnormi e alieni, fatti passare poi anche in giudizi discutibili come quello del maxiprocesso malcondotto dal giudice Luca Gaspari, monòcrate che, pur a conoscenza di leggi e regolamenti, ha piegato il ginocchio a certe infamie della procura ignorando la verità logico-giuridica effettuale?

Dobbiamo fidarci per legge dei magistrati? Siete proprio pazzi. Fate quel che vi pare… Ma ormai la campana sta suonando. E il primo rintocco glielo avete fatto fare proprio voi, cari Salomoni!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]


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