
PISTOIA. La Giostra dell’Orso fu sospesa d’imperio dal Sindaco la sera stessa della tragedia e, solo dopo, il primo cittadino consultò il Consiglio Comunale e le commissioni competenti ai fini dell’approvazione ufficiale ma non sostanziale dal momento che era già stato deciso tutto e nessun consigliere della maggioranza avrebbe osato andare contro ad una decisione presa dal sindaco stesso.
Premesso che ognuno può pensarla come vuole e io personalmente sono favorevole al mantenimento della tradizione cittadina, ciò che ha del ridicolo è che si faccia ricorso alla consultazione online perché si tenta di dimostrare l’esistenza di democrazia, quando in realtà non ci sono sufficienti risorse per indire un referendum a regola d’arte con scrutatori seggi ecc…
Ma la cosa ancora più paradossale è, come appare dai giornali, che il referendum non avrà controlli seri ed escluderà molti (e non certamente mettendo a disposizione dei pc si aumenterà la partecipazione cittadina).
Caro Sindaco e cara Giunta, apprezziamo tutti e molto il vostro modo di interpretare la Democrazia, ma questa, se voluta seriamente, ha un costo: o il popolo ha veramente il potere di decidere oppure si fa solo demagogia. Di fatto, Il consiglio comunale cosa ci sta a fare?
Questa scelta spetta alla politica! I nostri eletti che funzione hanno? Noi vogliamo che decida la democrazia ovvero i rappresentati eletti dai Pistoiesi.
Francesco Cipriani
Coordinatore Fdi-An Pistoia
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La vera cosa che stupisce è una persona che ritiene uno strumento come un referendum, in questo caso consultivo e già presente nello Statuto del Comune di Pistoia, uno strumento ridicolo, addirittura demagogico quando invece rappresenta uno dei pochi mezzi che la democrazia preveda ed é auspicabile che in futuro si continui ad utilizzarli sempre più nelle scelte che coinvolgono tutti i cittadini. Stupisce anche che un giovane come Cipriani non colga l’importanza, la necessità, l’opportunità e l’utilità di coinvolgere la cittadinanza nella vita politica della comunità. Da fare presente inoltre che il referendum non è stata un’idea “Bertinelliana”ma del M5S (portatore naturale di democrazia partecipata), formulata in raccomandazione allegata alla mozione PD di sospensione della Giostra dell’Orso e accolta dalla maggioranza del consiglio comunale con la quale certo, non andiamo a braccetto.
Trovo di poco gusto il tentare di dare un’immagine negativa del referendum legandolo ai costi necessari per approntarlo. Si chiama disinformazione,nei casi più gravi, ignoranza. La democrazia vale il costo di un referendum e la Giostra dell’Orso darà (per la prima volta nella storia di Pistoia) la possibilità di misurare la volontà popolare su una questione che tiene in ballo non una gara sportiva, non una sola rievocazione storica ma l’immagine di copertina della città di Pistoia. Il referendum quindi avrà si un costo ma sarà da intendere non come tale ma come investimento per una politica sempre più corrispondente alla volontà popolare al di là dei classici programmi elettorali, spesso, quasi sempre, disattesi già dopo la campagna elettorale. Altri discorsi li porta via il vento.
Con un volo raso passo anche sull’argomento tradizione: già in molte occasioni la cultura ha fatto superare le tradizioni legate in particolare all’utilizzo di animali. Auspico che la cultura sia protagonista ancora una volta in ambito referendario. Come si può comprendere, personalmente, sono contrario alla Giostra dell’Orso così com’è concepita preferendo rievocazioni storiche sul modello degli strepitosi successi di partecipazione turistica e cittadina offerti, ad esempio, dal “gioco del ponte”di Pisa o “Mercantia” a Certaldo ma anche tutte le rievocazioni storiche in costume, veramente belle da vedersi, dannose per nessuno e oltretutto in gran parte gratuite.
Cordialità.