
OGGI HO RICEVUTO vari dispacci dal Fronte Occidentale. Tutti ugualmente interessanti. Riguardano Pescia e i personaggi nominati nel titolo.
Ve li riporto pari pari e li sottopongo all’esame attento di tutti i bravi pesciatini che sostengono le verità propinate dalle direttrici sanitarie dell’ospedale (la coppia Panigada-Melani), da Oreste Giurlani e da Il Cittadino-Pescia, ciclostilato parrocchiale del PoDere comunale.
RADIOSCARPA NOTIZIARIO DELLE 20:30
♥ Un paziente entrato per trauma in medicina B a Pescia, dimesso da ricoverato a Pistoia, è risultato positivo.
♥ Gli infermieri della medicina B sono in attesa di tamponi… Occorrerebbe fare tamponi a tutti coloro che entrano in pronto soccorso. Ogni paziente è da considerarsi sospetto! ore 15:43
♥ Bisogna che siano chiari: Pescia è un ospedale Covid, ma qui siamo attrezzati per esserlo? ore 15:46
♥ È anche chiaro che il paziente in questione sia stato messo in una stanza condivisa con altri pazienti, in quanto, essendo ricoverato per un trauma, non era considerato sospetto.
L’ospedale di Pescia (ed anche gli ospedali con queste procedure) sono sicuri? ore 15:56
♥ [5 messaggi vocali] Questi sono messaggi vocali di una collega. In che condizioni siamo? Dobbiamo perfino lavare le mascherine e riutilizzarle! ore 18:29
Non ci sono abbastanza mascherine, camici e altro per difendere il personale in piena sicurezza. Gli infermieri sono costretti a fare il bucato delle mascherine. Non hanno una stanza dove vestirsi, non hanno una stanza dove svestirsi quando escono dal servizio. E devono fare senza ribattere: o il faraone alza la frusta e spella la schiena al suo schiavo ebreo che impasta creta per fare mattoni.
Quella che segue, infine, è una sfida per chi parla di fake news e di tante altre stronzate con il fine di tranquillizzare stupidamente la gente e tenere al sicuro il seggiolone del potere.
In uno dei messaggi vocali di cui ho parlato sopra, una voce ci racconta una storiella interessante.
Dice che, a inizio gennaio, in tutte le farmacie di Pescia si erano presentati diversi cinesi, perfettamente informati del caso Covid in Cina, e hanno acquistato tutte le mascherine disponibili per inviarle ai loro concittadini a Wu’an. Così le farmacie sono rimaste senza e quelle che stanno arrivando ora sono probabilmente di produzione cinese e di scarsa utilità in quanto per niente sicure.

Ma, riguardo alla mascherina, il messaggio vocale termina con queste testuali parole: «Io se ci penso a rimettermela sulla faccia mi piglia male. Ho rischiato grosso, stamani: ho rischiato di sentirmi male».
Cari Silvestrini che gestite Il Cittadino-Pescia, non posso farvi sentire la registrazione vocale con il rischio che Daniela Ponticelli, su report delle spie al soldo dell’Asl Toscana Centro, individui la persona e la faccia licenziare dalla disciplinare presieduta dallo scrupoloso e ligio dottor Roberto Biagini: ma credetemi in parola, la registrazione vocale ce l’ho e la tengo al sicuro.
Intanto, voi che siete di Pescia, senza troppa fatica, potreste fare un giro presso tutte le farmacie e chiedere se questa storiella è vera.
Potrete avere due risposte identicamente utili:
A i farmacisti dicono che così è stato – e la notizia è confermata
B i farmacisti rispondono che non ne sanno nulla – e la notizia è ugualmente confermata dal loro silenzio. Lo stesso che, solitamente, le tv vi fanno vedere nei paesi del sud quando accade qualcosa e gli intervistati sanno solo dire: «Io nènti saccio, nènti vidi, nènti sentii».
Questo perché così si evitano tutti i problemi, dato che Cu è orbu, surdu e taci, campa cent’anni in paci.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
Diritto di parlare contro qualsiasi regime tirannico
Pochi minuti fa, al Tg3 Toscana, uno dei seminari più ortodossi della sinistra progressista e filoeuropeista, Rossi ha avuto l’ardire di affermare che le mascherine ci sono e vanno perfettamente bene. Forse ha ragione: ci sono quelle avanzate dal Carnevale di Venezia!
E subito è scattato il contrattacco: https://www.linealibera.info/coronavirus-unita-di-crisi-regionale-ausl-e-aou-diffifano-nursind/. Ma una domanda è d’obbligo: perché solo la diffida? Per intimorire? Che paura! Se le notizie diffuse da Giannoni fossero false, perché non denunciarlo direttamente? Povera Regione: è confusa… Ha preso anch’essa il Covid-19 e respira peggio del solito!
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