
Egregio Professore,
la Sua lettera garbata e maliziosa (vedi) mi giunge gradita, anche per l’autoironia che Lei sfoggia e che non è tipica dei cattocomunisti. Le assicuro che niente di personale ha mai motivato la mia penna intrisa, come Lei ha affermato, nel veleno.
Ho il diritto, rappresentando Lei quasi mezzo secolo di storia politico/economico/finanziaria pistoiese, di fare le mie valutazioni che sono – mi creda –collimanti con quelle dei tanti pistoiesi che, però, in questa Città omertosa, hanno paura di manifestare il loro pensiero? Ci sarà un perché? Se permette, Glielo spiego in due parole.
Pistoia, dal 1948 in poi, è stata spartita fra Democristiani (con le Banche e le Parrocchie) e Comunisti (con gli enti locali) con relative assunzioni clientelari: non si dimentichi che in Pistoia è stato attuato il primo esperimento in Italia di repubblica conciliare che ha partorito quella messe di catto-comunisti che ancora governa il territorio a livello locale e nazionale. Sono realtà che Lei ben conosce e che ha ben navigato, negli anni e con successo. A mio parere anche secondo la regola del “Cicero pro domo sua”.
Non cerchi di sminuire francescanamente la Sua persona a semplice ruolo di socio onorario e passivo: Lei non vota in Assemblea e “pur presiedendo il Consiglio Generale, non ne faccio parte e quindi non partecipo alle sue deliberazioni”. Anche il Presidente della Camera e quello del Senato non partecipano alle votazioni e, quindi, seguendo questo principio, sono figure onorifiche anch’essi. Lei ci crede?
La stupirò dicendo che sono contento che il Suo mandato avrà termine solo nel 2016, perché in questo periodo potrà porre rimedio a quell’andazzo di elargire, non si comprende con quali criteri di base, sovvenzioni a destra e a manca per accontentare tutti e tralasciare interventi sul territorio di ben più consistente valenza sociale.
Un esempio su tutti: che senso ha elargire somme a Circoli ricreativi, per esempio a quello di Margine Coperta, per interventi sul Cinema Olimpia (sostituzione ed adeguamento dell’impianto di proiezione […] e organizzazione di un corso di formazione per addetti alla cabina di proiezione) per €. 20.000, o al Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze per €. 10.000, o €. 50.000 al Dip. Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche – (sempre! – n.d.r.) Università di Firenze? E potrei continuare scorrendo il bando degli interventi relativi al 2013. Ma questo mi devierebbe dal punto di partenza che è semplicemente quello che la forma (il suo voler apparire solo a titolo onorifico) cozza e stride con la sostanza, che ci dice che solo transitando dalla Sua persona si può avere probabilità di vedersi concedere quanto richiesto.
Comprende adesso perché ho scritto che Lei non mi piace e la Pistoia silenziosa, accomodante, disponibile, mansueta ed assente ma anche interessata, fino dai vertici della Curia, mi piace ancora meno?
È evidente, Professore, che proveniamo da due scuole di pensiero opposte, da due modi di intendere la “politica” e da un senso di comunità, inconciliabili.
Comunque La ringrazio per avere preso in considerazione il mio scritto e per avermi “onorato” di un titolo che non posseggo. La ringrazio anche di non aver indebitamente usato la “rappresaglia” legale alla quale si vendono quanti, pensano erroneamente di “silenziare” l’avversario, sapendo di essere già moralmente sconfitti, ma guadagnando tempo.
La ringrazio anche perché entro la fatidica data del 2016, che Le auguro di raggiungere in pienezza di forza e di capacità intellettive, Lei potrà lasciare un buon ricordo se si deciderà a mettere i dieci milioni di titoli spazzatura comperati sotto la sua onoraria “reggenza” in un apposito capitolo del bilancio della Fondazione e magari riparare, per quanto possibile, a un danno la cui entità, in una ditta privata, avrebbe fatto saltare “baracca e burattini”.

I Diadochi della Fondazione – come dice Lei – dovranno aspettare. Sinceramente ne sono contento perché Lei è uomo furbo, navigato ed “intelligente” ed avrà già capito che certe ciabatte vecchie, entro il 2016 – a Dio piacendo – subiranno l’assalto dei Renziani che vogliono cambiare il mondo e quello che adesso si prefiggono, queste vecchie ciabatte, quello di prendere il Suo posto e ricominciare con il vecchio andazzo, potrebbe essere vanificato dalla nuova Dc che avanza sotto le alabarde del vecchio Pci che rottamerà anche loro. Anche se vanno a Messa.
Che goduria, Presidente Paci, poter assistere insieme – a Dio piacendo – a questa Rivoluzione del maggio 2016!
Per concludere, una provocazione seria: la Fondazione Santa Caterina in San Marcello ha inviato nel tempo ben tre progetti (redatti gratuitamente) per il recupero della Chiesa. Niet, niet, niet. L’importanza del manufatto lo conoscerà benissimo: può dare una mano? Se sì, giuro che quando arrivano i dindi mi metto con un cartello al collo nella piazza Centrale di San Marcello con sopra scritto: Grazie, Ivano il Magnifico!
La saluto.
f.d.m.
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