
QUARRATA. [a.b.] Non solo via del Falchero si è allagata. Ieri mattina nonostante sia uscito fuori il sole anche via del Casone e via di Mezzo risultavano ancora allagate a causa sia del fosso Galigana che del fosso Senice.
“Protocolleremo urgentemente presso il Comune Di Quarrata – ha annunciato Daniele Manetti – il percorso partecipativo “Fossi al collasso”. Riteniamo che tale percorso sia a questo punto l’unico rimedio. Tutto dovrà essere spiegato ai cittadini in dettaglio e con lo spazio giusto poiché ne va della salute e della sicurezza di tutti. È nostra intenzione, in un clima di collaborazione e partecipazione come Comitati civici contro le alluvioni partire dai principali corsi d’acqua e monitorare con gli enti preposti e responsabili, i corsi d’acqua minori e poi arrivare fino alle fogne delle acque chiare e scure che attraversano le nostre frazioni e i nostri paesi, in modo che si possa gestire al meglio il rifacimento e la manutenzione di tutto il reticolo dei fossi minori”.

“Questo monitoraggio è una delle prime cose da fare e la collaborazione dei cittadini è essenziale, perché conoscono in dettaglio tutta la storia e tutte le vicissitudini delle loro fogne e dei loro fossi .C’è bisogno di un programma tecnico e di priorità d’interventi , niente deve essere lasciato al caso e i lavori devono essere fatti con ordine e trasparenza”. Da Daniele Manetti e Niccolò Lucarelli è partita intanto la ricerca nelle varie frazioni del territorio interessate a questa forma di collaborazione e di partecipazione diretta con il Comune (ovvero Barba, Vignole, Olmi, Caserana, Casini e Catena) di nominativi di cittadini che si impegnano a collaborare con i tecnici comunali nella individuazione delle problematiche dei fossi minori “coinvolgendo anche tutti gli altri cittadini delle frazioni e dei luoghi specifici da monitorare , verbalizzando tutte le proposte e osservazioni, in modo da avere una planimetria aggiornata ed efficiente ed un quadro riassuntivo esauriente da mantenere poi nel tempo con l’aiuto di tutta la popolazione”.

“L’esperienza tecnica sul campo per queste problematiche da parte dei comitati e dei cittadini nasce dall’aver visto centinaia di alluvioni , rotture di argini, esondazioni, case allagate, fossi interrati, terreni rialzati e quindi quando sentiamo parlare “a vanvera” certe persone ci prende una grande rabbia: il giorno in cui questo Paese non avrà più contadini e cittadini esperti in grado di salvaguardare il territorio, questo Paese non avrà più storia”.
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Le adesioni stanno arrivando da tutte le frazioni della piana , carte d’identità da tutte le parti . Cercheremo di creare un gruppo di un centinaio di cittadini , che dovranno poi coinvolgere tutto il resto della popolazione della piana , tutti dovranno dire la sua , vediamo come risponderà la nostra amministrazione.
Daniele Manetti (da fb)