
AGLIANA. Una Fondazione anomala che non ha un sito web sul quale si possono verificare le attività, l’organigramma e le iniziative di sostegno del territorio e che non ha nemmeno un profilo Fb come l’onorevole gruppo Fratres.
Provate e gugolare e vedrete che non troverete nulla sulla Fondazione, essendo questo un fatto decisamente anomalo, vista la chiarezza informativa che contraddistingue qualunque altro Ente benefico sia esso minore che maggiore, qual è la Fondazione Caript (ha finanziato l’acquisto di una nuova ambulanza, come riporta l’articolo su La Nazione dell’8 Luglio).
Fanno ampia eccezione le potenti Fondazioni dei partiti, usate per aggirare il finanziamento pubblico ed eludere i controlli nel più formale rispetto della legge.

La Fondazione Misericordia di Agliana è stata presentata su Il Tirreno del 3.6.2012, come un ente che “ha scopi sociali e formativi” che “grazie all’intercettazione delle risorse e donazioni, potrà contribuire alla realizzazione di progetti destinati al territorio e ai cittadini”.
Bene, diciamo noi, ma quali progetti? Quali cittadini?
È lecito – dopo oltre un lustro – avere una sintetica nota riepilogativa di queste attività degli interventi di “pubblico beneficio”, al netto della nuova ambulanza donata pochi mesi fa?

Ci spiace constatare che Elisabetta Tesi, ci abbia negato ogni chiarimento e che – con un pilatesco uozzap ci abbia invitato a “rivolgerci al Presidente” – bloccando le nostre semplici domande sulle attività dell’Ente benefico di Piazzetta Misericordia 1.
Lei dovrebbe sapere che ci ha costretto a una impossibile intervista al molto resiliente Reneè Niccolai, conosciuto per appartenere da sempre al “cerchio magico” del presidentissimo.

Sappiamo che il neo Presidente non ama gli incontri con i giornalisti (anche se è incaricato della delicata funzione di responsabile addetto stampa del gruppo): il collega Piervittorio Porciatti nel 2016, venne prima invitato a un colloquio e poi respinto con una secca mail, utile a evitare ogni contatto formale.
L’atteggiamento evasivo della Tesi, dunque non ci sorprende anzi, possiamo confermare che era prevedibile: non ci si venga a lamentare per certe analisi solo apparentemente dietrologiche, autorizzate dalla solida reticenza e opacità.

La Fondazione, sembra al momento una scatola vuota che dovrà essere riempita con generose donazioni e dunque, trattandosi di un’entità di preminente rilevanza pubblica, non sarebbe male che fornisse informazioni alla cittadinanza assicurando la sua conduzione a un direttivo indipendente e impermeabile a qualunque cordata, oltre che essere “trasversale” alle rappresentanze locali diversamente orientate.
L’unica donazione nota, è quella di 5.000 euro fatta un lustro fa all’associazione Portaperta, gestita dalla Parrocchia di San Piero.
Un evento che colpì l’attenzione di molti, per come avvenuto subito dopo che il Correttore Don Tofani e parroco di San Piero “rimase in silenzio” alle risposte formulategli per le “penose vicende” Misericordia/Mangoni (Artioli dixit il 25.1.2013) e conclusosi con il pagamento di un pesante esborso economico in favore dei professionisti.
Alcuni, osservano che la presenza massiccia di consiglieri del cerchio magico “artioliano” con Tesi, Niccolai, Palandri, con la nuova entrata Francesca Gori (ben 4 su 5) avrebbe già – ma potrebbe certamente crescere – aumentato nella Fondazione l’influenza della lista civica Agliana in Comune, visto il controllo fatto in remote dall’ex presidentissimo e noto guerciniano di ferro.

I consiglieri sono quasi tutti/e (nella scala reale, mettete adesso Greta Avvanzo e calate Elisabetta Tesi) storicamente collegati alla Misericordia di “artioliana direzione” e questo, sarebbe confermativo di un probabile maggior gradimento ai “settori di interesse” vicini alle forze politiche della sinistra aglianese, come già dimostrato nella donazione in favore dell’associazione Portaperta (chissà se oggi, Artioli userebbe le stesse parole per annunciare la donazione alla cittadinanza?)
Indifferente alle domande anche il volontario senior Roberto Palandri, che incontriamo spesso all’ufficio postale a ritirare la posta e che si schernisce dicendo che lui “…non comanda nulla e non sa niente”; dunque, niente saprà dire.
Insomma, la trasparenza e la pubblicità esterna sembrano essere un optional ignoto, non una dotazione irrinunciabile anche nella Fondazione della Misericordia di Agliana.
Quanto tempo servirà ancora affinché i molti che aspettano di vedere “cambiare direzione” siano accontentati?
[Alessandro Romiti]
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One thought on “fondazione misericordia. QUESTA SCONOSCIUTA”