
PISTOIA. Gioco d’azzardo, una piaga colossale. Se consideriamo non solo le slot ma anche le lotterie, le scommesse ed i gratta e vinci di facile acquisto, ad oggi parliamo di fiumi di miliardi in un settore che rappresenta poco meno del 6% del Pil nazionale. Di recente è stata approvata dalla Regione Toscana una legge per la “prevenzione ed il contrasto” al gioco d’azzardo, che prevede nuove norme al fine di ostacolare la “tentazione” del gioco. La Toscana, in base ai dati del Monopolio di Stato, risulta essere settima in forza delle istallazioni che si aggirano ben oltre le 25 mila.
Oggi, ciò che si nota, è l’aumento esponenziale dei giocatori affetti da patologia da gioco, spesso persone che vengono indotte alla perversa dinamica della possibile vincita, nella speranza di vedere cambiare la propria vita. Fino ad arrivare persino a compiere gesti estremi dopo aver perso. La nuova norma votata ed approvata a larga maggioranza, che ha visto quasi tutto il Consiglio diretto alla tutela dei più fragili, grazie anche alla presentazione di emendamenti a modifica dei consiglieri di Forza Italia, prevede diverse misure doverose per fare quello scatto in avanti necessario ed importante per contrastare le dipendenze da gioco d’azzardo. Misure che riguardano più che altro azioni di prevenzione, inasprimento delle norme per nuove installazioni, indicazioni di ulteriori luoghi sensibili dai quali tenersi lontani con videolottery e slot.
Non si potranno di fatto più installare a meno di 500 metri di distanza dai bancomat e neppure dai “compro oro”. Previsto anche il divieto a una distanza inferiore a 500 metri da scuole, ferrovie, luoghi di culto, centri socio ricreativi e sportivi, strutture sanitarie e socio-assistenziale e istituti di credito o ogni altro luogo sensibile che i Sindaci riterranno tale. Sarà istituito l’obbligo alla formazione per i gestori di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro. Lo stop alla pubblicità ed i limiti alle azioni di sponsorizzazione, completano l’azione di prevenzione.
Indubbiamente un passo avanti, ed indubbio il fatto che avere sale vicine a sportelli automatici faccia crescere la tentazione, ma è altrettanto indubbio che questa piaga sociale debba venir capita interamente e profondamente in ogni suo aspetto, proprio per estendere le misure anche in altre direzioni, certamente più incisive e pesanti. Ciò che occorre è proprio una battaglia culturale e molta più prevenzione, perchè serve agire contestualmente alla radice del fenomeno. Le risorse e le azioni sulla prevenzione non bastano se prive di una proposta politica netta che dica un secco “No” al gioco d’azzardo e spinga sulle alternative, nonché sulla lotta – a partire da un inasprimento della tassazione – alle grandi centrali del gioco, lì dove lo Stato gioca un ruolo strategico.
Il gioco d’azzardo “patologico” è una delle prime forme di “dipendenza senza droga” studiate, e si chiama “ ludodipendenza” da azzardo. Lo sviluppo del problema del gioco d’azzardo è in parte favorita oggi anche dalle crescenti possibilità di scelta tra una vasta gamma di tipologie di gioco, ormai sempre più legalizzate, e soprattutto alla portata di ognuno. Oggi, a differenza di anni addietro, si è vista l’evoluzione ( o meglio sarebbe dire involuzione dati i danni provocati) del passato da chi frequentava i Casinò, dove potevano accedervi ceti medio alti anche per puro divertimento, a chi oggi si serve delle slot-machine, dei videopoker, fino ad arrivare al Bingo, la moderna trasformazione del gioco della tombola, che riesce a conquistare anche interi gruppi familiari. Poi bene distinguere, esistono i giocatori d’azzardo ed i giocatori patologici. Per questi ultimi sarebbe opportuno attuare sistemi di supporto e cura. Si può facilmente passare dal primo al secondo caso, se in presenza di situazioni socio economiche che rendono un miraggio possibile, l’ipotetica vincita che ti risolve la vita. Anci Toscana dichiara che si aggira intorno 1.570 euro la spesa procapite annua, comprensiva di popolazione minorenne, per il gioco. l’Italia è il primo mercato del gioco d’azzardo in Europa e il terzo mercato nel mondo, con un giro d’affari che nel 2016, secondo i dati a disposizione è stato di circa 96 miliardi di euro, praticamente il gioco diventa la terza impresa del Paese, fiorente e in crescita.
Un dato che si presenta allarmante anche in Toscana dove il totale giocato è stato di circa 5 miliardi e 854 milioni di euro e in più della metà delle Province toscane viene addirittura superata la spesa procapite nazionale, specie a Lucca, Massa Carrara, Montecatini terme e Prato. Buona e positiva, quindi, l’approvazione di una legge che affronta questa dolorosa piaga cercando di contrastare il fenomeno, ma non basta. Se da una parte il “ proibire” si è dimostrato essere talvolta un incentivo, dall’altra resta il fatto che non si può rimanere alla finestra osservando le nefandezze, e le conseguenze di questa patologia, ma serve un’azione comune, unitaria forte e decisa. Oggi più che mai, dato il contesto socio economico e lavorativo di molti cittadini, il gioco diventa la lucciola della speranza, la possibile rivincita sulla vita, il poter dimostrare anche alla famiglia, comunque una forma di sussistenza. E poi, si finisce inevitabilmente nel circolo vizioso del ripetersi, giorno dopo giorno, per recuperare il perduto. Questo dobbiamo combattere, con ogni mezzo, fino ad arrivare ad impedire anche solo licenze ed istallazioni pubbliche.
Nel nostro territorio la piaga si è resa evidente, i dati sono allarmanti e parleremo di questo tema importante durante gli incontri che attiveremo a breve in città. Il gioco d’azzardo in qualche misura favorisce anche lo scivolamento verso il delinquere per necessità di reperire fondi necessari, e questo riguarda il tema della Sicurezza. Ascolteremo e faremo tesoro di tutte le problematiche emerse, ed anche di queste tematiche così importanti già segnalate. Sarà oggetto della nostra campagna elettorale per le politiche e per quelle future che ci vedranno in prima linea con fermezza su ambiti come questi, perché Forza Italia da sempre è contro il gioco nocivo, quello che illude e porta allo sgretolamento dell’individuo, e lo combatteremo con ogni mezzo ed ogni forma possibile. La nostra intenzione è quella di presentare un disegno di legge nazionale da poter discutere a livello governativo, dopo le elezione prossime, che contenga ulteriori penalizzazioni.
Portavoce Coordinamento provinciale FI Pistoia
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