fur fanti anch’essi? ELLY SCHLEIN, LA NOVITÀ “CONTEMPORANEA” CHE ABBAGLIA GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA AD AGLIANA

Un lettore mi scrive: «Direttore, le ricordo che il Furfy è cugino di primo grado di Simonetta Morosi, segretaria della Misericordia di Agliana. La mamma di Furfy è la sorella di Antonio Morosi e di Dante Morosi ex Dc aglianese…»


Se la procura della repubblica farebbe il suo, non ci fosse bisogno del nuovo che avanza


TANTO VA IL PD DALL’ELLY

CHE RIPORTA PANE & ROSE


 

 

C’è un aneddoto in cui si racconta che il Cav. Benito Mussolini una volta sia andato a trovare il Vate d’Italia D’Annunzio e gli abbia detto: «Saluto in voi l’autore di mirabili imprese!».

E il D’Annunzio, che quanto a padroneggiare la lingua italiana, non era certo uno dei magistrati di Pistoia, calibrò la risposta in ambiguissima maniera. Per cui ricordando che Mussolini aveva militato, nella prima inutile guerra mondiale, in fanteria, a lui si rivolse in questo modo: «Ed io saluto in Voi il lesto fante che ha ridato voce all’Italia!». Poi, visti gli uomini che accompagnavano il duce, malignamente aggiunse: «Fur fanti anch’essi?».

Questa memoria m’è affiorata leggendo da più parti le dichiarazioni dell’On. Fur-faro, o Furfy, di Agliana, e del segretario piddìno Del Fante.

L’analogia che è quella dote random-casuale che fa scattare le cosiddette “battute di spirito” care a Sigmund Freud – anch’egli ebreo, quale la Beata Elly Schlein che abbaglia tutti con il sorriso della novità contemporanea – mi ha incatenato all’involontario accostamento Fur + Fante. Risultato di una giustapposizione assonàntica tipo Fur[faro]+[Del]Fante, come avviene nelle lingue agglutinanti quali l’ungherese o il finlandese.

Di qua e di là, il sellino nichivendoliano riconvertito al Pd come le vecchie auto passate al benzinone prima della marcia verde verso l’Europa della mobilità a piedi e magari anche solo con gli zoccoli; lui e il Del Fante, mi hanno fatto riflettere sulla buffità della vita.

Furfy s’era sbilanciato per primo sull’Elly con una espressione giudicata insensata, ma che il senso ce l’aveva eccome: l’aschenazita, infatti, stra-ricca e assetata di potere, dona ai giovani «Pane e rose». Poi s’è aggiunto il Del Fante sempre aperto alle novità: se per nuovo c’è da intendere anche ogni riproposizione del vecchio dirigismo. L’Elly, infatti, parla anche di «niente obiezione»: tradotto in centesimi «credere, obbedire e combattere».

Solo che il Furfy ha detto una cosa giusta e perfettamente consona e logica. Una cosa ben nota in una terra (Agliana, Agrùmia mellettósa), in cui la Luisa Tonioni, vicesindaco del Pd ai tempi del Mangoni e sotto il sovietkommissar Rino Fragai, commerciava con la cooperativa «Pane & Rose» a cui staccava lauti assegni a cazzo di cane su semplice richieste mail.

E l’Elly trasformò non l’acqua in vino, ma il pane in rose

Di questo nessuno del Comune si è mai preoccupato: tanto i soldi erano degli aglianesi, mica del Pd, del prete, della Misericordia dell’Artioli, dei sellini locali o della procura della repubblica di Pistoia che, pur se avesse saputo qualcosa, non avrebbe mai mosso neppure un dito dal momento che «la sinistra è santa e non va toccata».

Fur-farino – ricordiamolo – è una farina composita che, come Willy Signori di Francesco Nuti, viene da lontano. È cugino dai primo grado – ci suggeriscono – della Simonetta Morosi, segretaria della Misericordia dell’Artioli; la sua mamma è sorella di Antonio Morosi e di Dante Morosi ex dc aglianese; in Misericordia è implicata anche la signora Artioli, medichessa sellina e coniugiA di un immortale Corrado ex-Dc di ascendenza Cariprato e d’epoca bambagiònica. Anche Platone sosteneva che il sangue non è acqua, seguìto dal famoso “Signori si nasce ed io, modestamente lo nacqui” di un intramontabile Totò.

È inutile dire che queste cose non contano: contano eccome! E lui, Furfy, è il prodotto genetico del mescolamento delle farine modello Europa: grano tenero, grano duro e farine di grilli & cavallette.

Al Pane & Rose, che nessuno ha capito, c’era abituato, Furfy, fin da quando in questo comune democratico della piana con un non-comandante iper-protetto da tutti (procura compresa) per oltre 20 anni: fin da quando, dicevo, la Tonioni faceva le sue cosine con la Coop di cui era stata – sembra – perfino dipendente.

Sulla fede di Del Fante nella Schlein quel che conta è la novità. Per il Pd la parola nuovo genera lo stesso sconvolgimento ormonico che si verifica nelle interiora di una gazza ladra quando vede una cosa che luccica.

Ora che alla guida di un partito, che è tutto fuorché di sinistra, è arrivata una specie di Kapo sopravvissuta ad Auschwitz, molto simile a un Mengele (uteri in affitto, sodomia, sesso fluido e presto pedofilia depenalizzata, salvo se altro: con aggiunta, magari, di uno Schwarzenegger che potrà perfino partorire con l’impianto di un ovulo fecondato di chissacchì e da chissacchì, e, da ultimo, con figli di nessuno perché portati via a Bibbiano e dai bibbiani): ora che alla guida del Pd c’è una contemporanea e non Bonifacio VIII o Federico Barbarossa, l’Italia è salva.

Davvero una bella setta di dannunziani “fur fanti”, tra tutti!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]


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