
ABETONE-MONTAGNA. Circa un centinaio di persone ieri sera si sono presentate all’Hotel Boscolungo per partecipare all’assemblea pubblica indetta congiuntamente dai Comuni di Abetone e Cutigliano, per discutere sul progetto di fusione espresso dalle due amministrazioni guidate da Giampiero Danti e Tommaso Braccesi.
In apertura il Sindaco di Abetone ha stigmatizzato il comportamento tenuto dalle amministrazioni di San Marcello e Piteglio, entrate in polemica con la decisione assunta da dalle due amministrazioni della “montagna alta”, evidenziando un comportamento non corretto.
“I due Comuni della Montagna bassa ci hanno aggredito – ha affermato Danti – entrando in polemica con noi per la decisione assunta di procedere alla fusione che presentiamo stasera. Sono andati a votare la fusione a quattro mettendo dentro anche i nostri comuni, siamo però noi, i cittadini Abetone e Cutigliano, a decidere se si deve andare ad una fusione a quattro o a due”.
Non moltissimi gli interventi dei partecipanti, tra cui quello dell’ex-Sindaco di Abetone Marcello Fontana, contrario a ogni ipotesi di fusione, riconoscendo nel contempo la soluzione di fusione a due come il male minore che possa toccare all’Abetone.
“Due realtà economiche con situazioni di bilancio completamente diverse – ha detto Fontana –. Cosa succederà alla gestione dell’acqua quando i Comuni saranno uniti? Cutigliano si è affidato a Gaia, mentre noi dell’Abetone abbiamo fatto un battaglia dura per mantenere la gestione in proprio.”
Marco Ferrari, consigliere di minoranza di Cutigliano, ha evidenziato come la legge regionale 68/2011, che disciplina le fusioni dei Comuni, preveda che a decorrere dal 1° gennaio 2016, la Giunta regionale presenta le proposte di legge di fusione dei comuni anche in assenza dell’intesa tra i Comuni. Il rischio è quindi quello del male peggiore con la fusione a quattro. Non è una fusione, quella a due, ma una riunificazione dei territori divisi nel 1936. Importante mantenere i due municipi aperti per erogare gli stessi servizi attualmente resi dalle due amministrazioni”.
Serafino Ceccarelli abitante di Pian degli Ontani ha detto: “Non è un male minore ma un bene per tutti. L’Abetone è anche casa nostra. Zeno Colò è nato a Cutigliano. Il Sindaco che avete scelto con un plebiscito bulgaro è di Cutigliano, diciamolo sarà una rimpatriata. Con l’ipotesi di fusione a quattro, l’Abetone e Cutigliano diventerebbero le Rivoreta di San Marcello”.
Luigi Innocenti, per tutti Fagiolino, rappresentante di Confcommercio ha sostenuto che “L’Abetone è trainante per il turismo invernale, Cutigliano per quello estivo. Ovvio che ci debba essere questa fusione”.
Per Giuseppe Daniele, capogruppo di maggioranza di Cutigliano, “L’anno prossimo passa da l’Abetone il giro d’Italia ma questo duo Danti-Braccesi sono già in fuga. Da questa fusione ci sarà una ricaduta positiva su tutto il tessuto economico della montagna”.
Ha chiuso l’assemblea l’intervento del Sindaco Braccesi, fortemente preoccupato come amministratore dell’organizzazione dei servizi che dal primo gennaio 2015 dovranno essere gestiti in forma associata.
“Le fusioni sono un’opportunità – ha affermato Braccesi – e le uniche proposte di legge di fusione, passate al vaglio dei cittadini con esito positivo, sono quelle che hanno visto massimo fondersi due comuni piccoli e vicini fra loro. Rafforzare l’economia legata al patrimonio legato all’ambiente per fare da traino a tutta la montagna. Nella proposta di legge che verrà presentata in Regione il nuovo comune si chiamerà, rigorosamente in ordine alfabetico, Comune di Abetone e Cutigliano. Le sedi amministrative resteranno quelle attuali. Il Comune nascerà dal primo gennaio 2017. Un anno e mezzo per organizzare al meglio il passaggio”.
L’assemblea, come evidenziato anche nel dibattito, è stata preceduta nel pomeriggio dal Consiglio Comunale di Piteglio, dove è stato presentato lo stesso documento per la fusione a quattro discusso a San Marcello nel consiglio tenutosi lunedì scorso.
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70 o circa 100 persone non fanno la differenza, io èro presente e quello di cui mi sono meravigliato leggendo anche l’articolo è stata la bassissima percentuale di partecipanti detta alla danti è stato un plebiscito, come percentuale se consideriamo i 1900 anime dei due comuni èra presente lo 0,5 %, ma questo poco importa, si è parlato di rimpatriata si è parlato di turismo della neve e ancora oggi leggendo i giornali non si sono trovati nemmeno per i prezzi dei biglietti nella prossima stagione invernale, e sono sempre separati, è stato detto Abetone turismo neve, Cutigliano turismo verde anche la bassa montagna fà o almeno come Cutigliano dovrebbero fare turismo verde ma già è vero abetone èra di Cutigliano, Hanno anche detto che è stata l’unica comunità montana che non si è trasformata in unione speciale dei comuni, è stato detto che l’unione dei comuni non funziona ( dovevano dire che non l’hanno voluta far funzionare e nemmeno intendono farla funzionare) hanno detto che arriveranno soldi da parte della regione 500.000 euro per cinque anni e 250.000 dallo stato ( su questo non ne sarei sicuro sono molti meno) e che questi non andranno spesi ma formeranno un tesoretto…………bha……………… però non si è parlato di investimenti non si è parlato di come sviluppare il territorio solo rimpatriata e perchè sono territori simili, anzi qualcuno ha avanzato la possibilità di ingrandirlo chiedendo di fondere anche la Lima Spignana Lizzano così ci si ingrandisce e io mi domando e perchè non popiglio e le torri di popiglio e visto che è alto anche Pratorsi, poveri noi una corsa a presentare richieste fusione a due fusione a quattro senza progetti senza idee di sviluppo solo la paura fà fare queste cose ma paura di che rimanendo separati?