GEK GALANDA GROUP, IMPEGNO SOCIALE NEL NOME DI UN CAMPIONE IMMENSO

La tessera socio Gek Galanda Group
La tessera socio Gek Galanda Group

AGLIANA. Alessio Landini è socio fondatore ed addetto stampa del neonato Gek Galanda Group. A lui chiedo di spiegarci meglio perché, assieme ad alcuni amici di Agliana, ha deciso di dar vita a questa onlus

Ciao Alessio. Gek Galanda Group, dunque, una nuova onlus che nasce nell’orbita del mondo biancorosso. Spiegaci meglio di cosa si tratta.

Innanzitutto mi piace sottolineare che questa iniziativa nasce senza volersi necessariamente limitare al livello locale. Se noti bene, infatti, nel nome della onlus non vi è alcun riferimento al nostro territorio. L’idea che ci ha spinti ad intraprendere questa iniziativa è quella di provare a dare sostegno a situazioni di difficoltà di cui veniamo di volta in volta a conoscenza. Non abbiamo una mission definita, possiamo decidere di raccogliere fondi per aiutare una famiglia in crisi, piuttosto che, giusto a titolo di esempio, per munire una scuola di attrezzature sportive, o magari per dotare un impianto sportivo di un defibrillatore. Insomma, non abbiamo preclusioni di sorta, vogliamo semplicemente provare a dare una mano dove riteniamo di poter essere utili.

Sicuramente un testimonial come Galanda è davvero d’eccezione. Perché intitolare il gruppo proprio a Gek? Come nasce l’idea? Come avete coinvolto Galanda?

Dare il nome Gek Galanda a questa onlus significa voler far riferimento a tutti quei valori umani e sportivi che Giacomo ha sempre incarnato. Galanda è un manifesto di comportamenti corretti e signorilità. Mai una parola fuori luogo in tanti anni di carriera, mai un comportamento censurabile. Ricordo la coreografia della Baraonda alla ultima di campionato lo scorso anno “Venti anni da campione, una vita da uomo vero”, questo è Giacomo Galanda ed è il modello a cui intendiamo ispirare la nostra attività. Gek di primo acchito è rimasto un po’ sorpreso, poi quando ha capito l’idea di fondo ha dato l’okay con grande entusiasmo.

Parlaci nello specifico dell’iniziativa del 3 marzo. Perché partecipare?

Siamo venuti tempo fa a conoscenza di una situazione un po’ particolare di un ragazzo di Terni di 15 anni, Lorenzo. La sua storia ci è stata raccontata da Federico Matteucci, il babbo dell’ormai famoso Nicco, il bimbo in cura al Meyer. Federico ci ha parlato della storia di Lorenzo e della sua famiglia, una vita di continui spostamenti, soggiorni a Firenze e visite specialistiche per combattere una malattia grave. Abbiamo deciso di provare a dare una mano, il ricavato della cena sarà devoluto alla famiglia di Lorenzo.

Dopo la cena del 3 marzo, cosa avete in calendario? Cosa avete in mente nel breve periodo?

Nel breve periodo ci dovrebbe essere qualche iniziativa legata al giugno aglianese, ma saremo più precisi nelle prossime settimane.

Nell’orbita del PalaCarrara ha appena compiuto un anno la 7foryou, onlus in ricordo di Matteo fondata da tifosi ed amici di Bertolazzi. Pur essendo tutti animati, ovviamente, dai migliori propositi, non credi corriate il rischio di pestarvi un po’ i piedi, di disperdere le migliori energie e di non riuscire ad essere efficaci come vorreste?

Non credo si corra questo rischio, anzi penso invece che sarà molto bello e costruttivo collaborare assieme nelle varie iniziative qualora un’associazione chieda un sostegno all’altra nell’ideazione dei vari progetti. Mi auguro faremo sistema, riuscendo a coordinarci in modo da non creare alcun intralcio, cercando di dilazionare gli eventi per non sovrapporli tra loro e permettere così a chi è interessato di partecipare senza problemi di sorta. Ci riteniamo semplicemente una forza in più sul campo sociale. Tra l’altro, ed è un dato di fatto, leggendo i nominativi delle persone iscritte alla nostra cena noto che ci sono moltissime persone che solitamente non gravitano intorno al mondo del basket, ma che tuttavia hanno deciso di aderire, quindi sono in realtà nuove energie che vengono incanalate nel sociale e si avvicinano al mondo del Pistoia basket e dell’associazionismo collegato alla palla a spicchi. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che verranno alla nostra cena e che a scatola chiusa, ci hanno dato fiducia, visto che i posti sono terminati e la cena è sold out!

Cosa deve fare, dunque, chi volesse proporsi per le varie iniziative?

Gli eventi organizzati, saranno accompagnati da un comunicato stampa, e postati sulla nostra pagina facebook. Da lì, chiunque voglia proporsi e proporre, avrà un filo diretto con noi.

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