giunti, giunte & aggiunte all’orlo. OGNUN C’HA IL SUO DESTINO E QUEL D’AGRÙMIA CONSISTE IN NIENTE BIRRA E TANTA “STÙMIA”…

Come fare critica politica e non diffamazione – come presume a prescindere la procura di Pistoia, anch’essa tutta a sinistra e filo-Pd pur dando ascolto al Benesperi e al Ciottoli…?


L’ex sindaco parla alla gente. Tra i presenti anche Marco Pacini e Eleana Ciampolini. Che stiano preparando un golpe? Presenti anche il Gigliotti ed altri ex dipendenti comunali devoti al Marco Giunti

 

STANNO IN TANTI A SENTIRE MARCO GIUNTI

MA DINTORNO A PEDRITO ’UN CE N’È PUNTI

 


 

Marco Giunti è partito da qui ed è certo che non se ne vergogna

 

 

11 SETTEMBRE 2021. Uno spirito ameno mi scrive inviandomi la foto che vedete sopra.

Dice: «Agliana: Marco Giunti parla alla folla». Gli chiedo: «Di che?». Risponde: «Sicuramente sulla Resistenza. Tra i presenti anche Marco Pacini e Eleana Ciampolini. Che stiano preparando un golpe?». Poi prosegue: «Oggi il Vannuccini convola a nozze».

Io penso: è la data giusta per un politicamente corretto. Ma lui, l’homo ridens, nella cuccia del cane, ce li avrà 24 mila euro come la Cirinnà? O il suo càgnolo aglianese si dovrà accontentare di 24 centesimi di crocchettacce per volta e comprate, per giunta, alla Coppe? Specie ora che Pane & Rose non riceve più le sovvenzioni dei post-comunisti di Agliana (vero Tonioni?).

Lo spirito ameno aggiunge e chiude: «Presenti anche il Gigliotti ed altri ex dipendenti comunali devoti al Marco Giunti».

Caro spirito ameno, fanno bene a riunirsi intorno a questo vecchio politico del fu glorioso Pci. A parte che nessuno dei presenti ha imparato nulla o quasi dal Giunti e dal Pci, visto che il Pd attuale fa pena ed è fatto tutto di mezzi-democristiani smargheritati tra bambocci e bamboccine, magari anche tatuate alla moda: che dire?

Come fare critica politica e non diffamazione – come presume a prescindere la procura di Pistoia, anch’essa tutta a sinistra e filo-Pd, ma soprattutto svogliata nel leggere e incapace, spesso e volentieri, di capire la lingua italiana…?

Via! Tornatene a casa, Agnellone! Di politica – ci hai detto – possiamo scrivere, ma non di casa tua e della tua famiglia. O spiègaci quando lo abbiamo fatto. E smetti di minacciarci: a noi ’un tu ce lo tiri un crick in testa! È finito il tempo bello della bòccia e il manganello!

Il fatto è che, con la “giunta sbagliata” che (mannaggia a noi di Linea Libera) è finita al timone di Agrùmia, quella in cui a comandare e dirigere la musica da camera sono in due; anzi in uno; anzi in una sola (Ciottoli e Benesperi: Ciottoli prima, Benesperi dopo, perché ha troppe epigastralgie per poter mantenere le… palle in pieno vigore; anzi solo Ciottoli; anzi no: alla fine soltanto la segretaria Aveta, perché il prefetto Iorio se ne catafotte d’Agliana e della provincia di Pistoia); con la “giunta sbagliata” di Agrùmia, dicevo, convinta di poter rivincere alle prossime, non ci si ragiona.

Dunque la resistenza lavora nell’ombra. Anche se tale resistenza è comunque annacquata con gli sgrondi del Calice o con l’acqua pesticidizzata della Cava Briganti (che ad Agliana sono tanti).

I tre-due-una dell’Ave Maria c’hanno tutti contro, a Agrùmia. C’hanno contro perfino il prete della bandiera della Palestina in chiesa, don Tofani, che 6 mila euro li piglia sùbito (alla faccia dei suoi confratelli in Cristo), ma che c’ha da fare la sua politica, antisalvini e antifascista ben coordinato col suo collega Biancalani di Vicofaro e, soprattutto, sotto la vigile guida della Terra Aperta di Claudio Curreli: una terra aperta ai clandestini (e pensate che Curreli è un magistrato! Che giustizia con la G maiuscola, eh?), ma serrata ermeticamente, come lo sfintere di uno colpito da blocco intestinale, in 104 giorni di arresti domiciliari ai danni miei, per esempio, perché ho semplicemente osato chiedere che il ragionier Romolo Perrozzi, Ctu caro al tribunale di Pistoia, rilasciasse le sue “alture del Golan” illegalmente okkupate.

E fare la politica antisalvini, a Agrùmia non è poi così difficile, perché i leghisti aglianesi sono – a occhio e croce – solo dei torroni morbidi del Rinati: li posso mangiare anch’io pur con diversi problema ai denti. Ci vuole del coraggio per dire che hanno lavorato e che stanno lavorando bene.

Ma più che parlare a questi fedelissimi qua, Marco Giunti dovrebbe lavorare per rimettere in piedi, insieme all’amico Luciano Nesti, una giunta Mangoni-bis, l’unica in grado di tener lontani dalla greppia sia i commissari politici pistoiesi che la schiera inutile dei velleitari di destra convinti di comprare lo zoccolo duro dei comunali con un povero panettone a Natale o magari un conìgliolo di cioccolata della Lindt a Pasqua.

La giunta di centrodestra (?) – detta anche, e non da noi, “giunta di bambini”, ovviamente Ciottoli escluso, fin troppo grande per potersi permettere di minacciare, insultare e scianchettare come un pargolo la gente direttamente nei corridoi del palazzo comunale… – più che una giunta sembra un’aggiunta, come quando si fa un orlo più lungo a una gonna, ma di colore diverso perché la stoffa giusta è finita.

Erano tutti dei leoni prima di partire e di vincere; e una volta arrivati si sono scoperti agnelloni, forse anche politicamente castrati.

Il Ciottolone che minaccia e sgambetta il Romiti, si è dimenticato di questa diffida. Col Nesti ex-comandante ha firmato l’armistizio di… Cazzibile. E dei documenti citati nella diffida se ne sono completamente scordati anche i marescialli Panarello, 1 & 2. Non saranno un po’ troppe tutte queste amnesie, signori della procura di Pistoia?

Avevano fatto il diavolo a quattro gonfiando il petto: libri e denunce contro il Vannuccini, ora felicemente sposo; contro la Tonioni, nutrita a Pane & Rose; contro Tvl e le elargizioni volute dal Magnanensi – liquidate e pagate dal fu comandante Nesti – per foraggiare il datore di lavoro di sua figlia Serena, Luigi Egidio Bardelli; contro il Nesti, denunciatore anonimo di colleghi e non solo; danneggiatore del Comune con le sue strane manie di fare il giustiziere della notte e tutte le sue “dimenticanze”, poi appositamente scordate (o ignorate?) anche dai carabinieri della polizia giudiziaria, i Panarello 1 e 2, senz’altro apparente motivo se non quello di sparare addosso a Linea Libera perché implacabile additatrice dei “pubblici sudiciai”.

La copertina del libro di Arnaldo Nesti

Avevano fatto il diavolo a quattro; e Pedrito aveva perfino riesumato e messo in circolazione un libro molto contestato di Arnaldo Nesti, Provinciàlia (e non Provincialìa come diceva Luca Pedrito…), in cui la storia partigiana aglianese venina molto ridimensionata quanto a morti: non solo politici, ma anche vittime di volgari assassinii di sedicenti partigiani e per squallidi motivi – ciò, badiamo bene, detto dal tribunale e non da noi.

Poi improvvisamente il due di briscola Agnellone-Pedrito, si è accorto che era meglio non mantenere nessuna delle promesse elettorali; e firmare un armistizio alla Badoglio, una sorta di m’arrendo ma di Cazzibile, auspice (forse) la segretaria generale, quella signora, responsabile dell’anticorruzione, che preferisce mandare a processo dipendenti accusati da camorristi anonimi (di camorristi anonimi Agliana è un vero e proprio verminaio), piuttosto che presentare in procura i libri delle puttanate agrumiènsi da noi pubblicati: dato che la segretaria generale sembra più sensibile ai metodi mafiosi dell’anonimato che non a quelli legalitari del dovere di far pulizia con inoppugnabili documenti alla mano.

La segretaria Aveta dà seguito alle lettere della «ACA Anonima Camorristi di Agrùmia», ma non si azzarda a fare il suo dovere riferendo al dottor Coletta tutti gli sconci che Linea Libera le ha invitato per Pec. E non una volta soltanto… Vi pare logico, corretto e legale?

Ognuno ha il governo che si merita è il detto che traduce, in politicamente corretto, la famosa espressione icastica che Riccardo Marasco attribuisce a Dante nel suo scherzo canoro intitolato L’alluvione: O fiorentini, m’avete esiliato: prendete la merda che dio v’ha mandato!

Agliana è un paese pieno di avvocati, sia in giunta che fuori. Uno di questi di fuori si chiama Elena Giunti, la simpatica figlia di Marco Giunti.

Questo articolo à prise de cul, ma serissimo, che sparge giustamente sale grosso sulle sgranate e sanguinanti sinistre (ma anche destre) aglianesi, non certo su Marco, glielo manderò volentieri.

Son sicuro che l’Elena ci farà sopra delle grasse risate. Alé!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]


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