il gruviera non è nulla. TRA QUEL GENIO DI ROSSI E LE FERROVIE DELLO STATO, ENTRO POCO IL CASTEL DI SERRAVALLE SARÀ CASCATO!

Il trapanone delle ferrovie che scava il buco 2-la vendetta come seconda galleria della ferrovia raddoppiata Pistoia-Lucca (ultima invenzione di Rossi da Bientina), sta facendo tremare fin troppo il colle di Serravalle: e, a forza di palletico, va a finire che, per un buco, i serravallini si ritrovano in una buca – ma solo dopo che gli avranno fatto un buco di culo tanto

 

Peccato che il Landi abbia commesso un errore madornale. Il motivo della chiusura non è, come pensa lui, il controllo delle nascite – dato che ormai quasi più nessuno fa figlioli ed è per quello che Zingaretti e la Lamorgese fanno entrare in ItaGlia tutti i neri a bizzeffe, così rinnovano il parco-scoponi in attività –, ma solo per motivi di sicurezza

 

CROLLA IL BEL COLLE. AHIMÈ, CHE CRUCCIO

DOBBIÀM CASTRARE PERFINO CASTRUCCIO!

 


 

Piero Lunardi ha dovuto abbassare la serranda alla torre…

 

IL SINDACO Lunardi ha dovuto chiudere la Torre di Castruccio. Il Landi l’ha preso in giro, con una vignetta che parla di controllo delle nascite. Sembra infatti che la maggior parte dei serravallini siano stati concepiti lì dentro, dove la popolazione poteva fare i suoi comodi senza problemi e senza essere disturbata nelle sue attività… produttive.

Peccato che il Landi abbia commesso un errore madornale. Il motivo della chiusura non è, come pensa lui, il controllo delle nascite – dato che ormai quasi più nessuno fa figlioli ed è per quello che Zingaretti e la Lamorgese fanno entrare in ItaGlia tutti i neri a bizzeffe, così rinnovano il parco-scoponi in attività –, ma solo per motivi di sicurezza.

Il trapanone delle ferrovie che scava il buco 2-la vendetta come seconda galleria della ferrovia raddoppiata Pistoia-Lucca (ultima invenzione di Rossi da Bientina), sta facendo tremare fin troppo il colle di Serravalle: e, a forza di palletico, va a finire che, per un buco, i serravallini si ritrovano in una buca – ma solo dopo che gli avranno fatto un buco di culo tanto!

A pensare a questa situazione, caro Landi, mi viene in mente un film bislacco e divertente (ma non tanto) del 1990, Tremors. Una pellicola in cui, dei vermoni stronzoni, che viaggiano a 350 km all’ora sotto terra, buttano all’aria un’intera vallata amerikana.

Qui, a Serravalle, più che a un tremor, siamo dinanzi a un trenor con una talpa col cervello rallentato che avanza, ogni giorno, a soli 30 centimetri in H 24. Eppure guardate che casino che fa! La Torre di Castruccio la chiudono; e dove prima tutti scopavano in libertà incrementando la popolazione locale, ora c’è davvero il tempio abbandonato dei “castracani”: solo pugnette al coso tra le mani!

E di sotto – mi dicono a una ventina/venticinquina di metri di profondità – la talpa del buco 2-la vendetta, anche se va “a sentita” come quando si stringe un niples (rivolgetevi a un trombaio per sapere cos’è: personalmente lo so perché ne ho lavorati diversi coi trombai del Comune di Quarrata, almeno 40 anni fa…); e anche se spara calce e struzzo a raffica per rafforzare il tubone intestinale della strada ferrata, si trova dinanzi a una situazione di gruviera in cui, tra il sotto in cui dovrà correre il treno e il sopra dove cammina la gente, c’è tanti di qui buchi, che il cacio svizzero al confronto è compatto come le paratie del Mose di Venezia!

Il cemento a calce e struzzo, che la ferrovia spara in culo al colle, passa quella ventina di metri in un soffio, e sbollóra – si dice in campagna e non certo a casa di Calenda o di Conte – nelle fogne di via Castellani.

Dove – e questa è la stoccata finale – si mormora che qualcuno abbia tentato di rivogare la propria casa, non con le finestre che ridono come nel famoso film di Pupi Avati (horror, 1976), ma con le fondamenta che collassano.

È un miracolo! Al castello | il cemento è sodo e bello. | Per i grandi e pei piccini | schizza fòri da’ tombini. | A qualcun Barbara Santa | gliele sòna e gliele canta: | gl’incementa come a spruzzo | il giardìn di… “calce e struzzo”

Se fossi la giunta serravallina (è un consiglio per l’amico Piero Lunardi) andrei a corsa dal dottor Coletta al terzo piano. E gli racconterei, con tutti gli assessori al séguito, che forse non sarebbe sbagliato fermare tutti i lavori e, prima di riprenderli, vederci chiaro in quel  buco 2 – la vendetta del raddoppio inutile di una tratta su cui, su 100 passeggeri, con il biglietto pagato non ce ne saranno più di 5 o 6 per volta!

Io preferisco il Parmigiano, come cacio. È più sodo e compatto. Magari a scaglie su un bel pezzo di ciccia cotto a dovere alla Braceria di San Baronto. Che ne dite?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
Delitto di sÀttila e delle liste civiche in allivo…


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