Dal Comune di Quarrata, dopo tutte le stupidaggini che mi sono state scritte e inviate con disinvolta e sprezzante iattanza, ho acquisito interi faldoni di fogli, autorizzazioni, false dichiarazioni, parole, opere e omissioni che riguardano lo stupro del Montalbano, zona Lecceto di Montorio
Sulla piazza centrale di Kiev in Ucraina, sopra un pilastro, c’è una scritta che dice: «Putin dàcci il pane». È protetta da una lastra di cristallo in ricordo delle rivolte popolari e della fine dell’Urss. A Quarrata, invece, bisogna dire: «Okkióne non darci codici restaurati: limitati a seguire e far seguire fedelmente la legalità che il tuo Comune sembra non conoscere!»
O MARCO, PRESTAR FEDE A CIÒ CH’È SCRITTO
È COME STAR DISTESO MA ESSER RITTO!
Interpoderali/Vicinali. Le vedete o no? Devono restare aperte. E se son chiuse devono essere riaperte. Ma sarete duri tutti quanti? Il ragionier Romolo Perrozzi non avrebbe potuto chiudere in nessun modo
AI LETTORI più attenti voglio di nuovo sottoporre una questione di non secondaria importanza e che si lega perfettamente a tutta la mia vicenda personale: dalle 40 querele (questa è una iperbole: non sia mai che la procura della repubblica, per analfabetismo di ritorno, non lo capisce e mi aumenta gli arresti perché non ho detto la verità!), dalle 40 querele, dicevo, del ragionier non-dottore Romolo Perrozzi (immediatamente ascoltato come oro colato dal signor Claudio Curreli), alle illecite misure di detenzione punitiva basate su un reato che non esiste, lo stalking giornalistico, ma che la procura di Pistoia adotta, anche se poi ci spiegherà per quale fine e con quale fecondo motivo.
Dal Comune di Quarrata, dopo tutte le stupidaggini che mi sono state scritte e inviate con disinvolta e sprezzante iattanza, ho acquisito interi faldoni di fogli, autorizzazioni, false dichiarazioni, parole, opere e omissioni che riguardano lo stupro del Montalbano, zona Lecceto di Montorio. Il tutto operato sia dal ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, che da Bruno Alberi (deceduto), Silvana Bertinelli (deceduta), Mara Alberti, Gionni Dainelli, Margherita Ferri, Sergio Luciano Giuseppe Meoni e Nella Lapini (deceduta).
Quattro impegnativi personaggi del Comune di Quarrata – il geometra ingegner Iuri Gelli, potente dominus e deus ex machina del territorio; il comandante dei vigili, provetto elettricista, Marco Bai; l’ingegner Andrea Casseri e il geometra Emanuele Gori – mi hanno inoltrato (a volte insieme, altre in altri modi) delle dichiarazioni ufficiali sottoscritte e bollate che, guarda caso, non hanno nessun riscontro con i documenti agli atti d’ufficio, da me personalmente esaminati foglio per foglio.
Logica vuole che dopo un accurato esame – che mi è costato, oltretutto, più di 150 € di spese di copia –, se di ciò che dicono questi plenipotenziari dei destini del popolo nulla torna nel raffronto con gli atti di ufficio: logica vuole che non si possa che concludere che i documenti inviatimi siano viziati da una falsità che tale resta finché (oltre la verità accertata) qualcuno non mi convincerà che ho sbagliato e che ho torto: ma con atti formali d’ufficio e non con le chiacchiere insulse di chi (e torno al signor Claudio Curreli) pretende che io creda per atto di fede, perché un Gelli qualsivoglia mi ha scritto che è tutto in regola.
Non trovato alcun riscontro tra la realtà fattuale, le dichiarazioni del quartetto e le licenze rilasciate dal Comune di Quarrata
Non trovato alcun riscontro tra la realtà fattuale, le dichiarazioni del quartetto e le licenze rilasciate dal Comune di Quarrata
Non trovato alcun riscontro tra la realtà fattuale, le dichiarazioni del quartetto e le licenze rilasciate dal Comune di Quarrata
Signor Curreli, posso nutrire forti dubbi sulla regolarità delle opere di Lecceto?
È per questo che, stamattina, ripropongo il problema nella sua vergognosa, inaccettabile interezza e nei termini che seguono:
il Comune di Quarrata, dal 1995 ad oggi, in località Lecceto di Montorio, ha permesso ad alcuni cittadini di fare il proprio comodo a spregio delle norme, delle regole e delle leggi; e ha perciò creato cittadini di serie A rispetto ad altri di serie B
la Procura della Repubblica di Pistoia, con il signor Claudio Curreli, ha dato credito e séguito alla peggior “guerra alle streghe” perpetrata nei miei (e non solo) personali confronti, senza esaminare neppure una sola delle carte da me fornite da fine luglio 2020 ad oggi
Mauro Dugheri e Nadia Bellomo, due artefici della rinascita e dello sviluppo di Quarrata. Mazzanti conosce benissimo entrambi, legati a doppio filo anche con la storia oscena della piscina di Vignole. Fàtevela raccontare per esteso. La Bellomo intervenne anche su Lecceto…
Se ritenete condizione normale che questa debba essere la giustizia uguale per tutti come da Costituzione, siete alla frutta e meritate pienamente quello che stiamo vivendo giorno per giorno: il palamarismo, la sopraffazione di stato e l’oppressione di regime di una minoranza che impone la sospensione dei diritti umani.
Leggete i documenti che ho pubblicato e i commenti che delineo a fianco ad essi. Con il che intendo formalmente invitare, con ogni riserva di legge:
il sindaco di Quarrata, e la sua inutile e muta giunta dell’Anpi, a rispondere su questi temi
il segretario comunale di Quarrata ad aprire un’inchiesta interna sul tema corruzione e relativi provvedimenti disciplinari
il dottor Tommaso Coletta, Procuratore Capo di Pistoia, a voler indagare, come suo dovere, per accertare se quella che io ritengo una apprezzabile verità putativa sia un semplice mio abbaglio o una condizione reale e, come tale, degna di essere perseguita nei dovuti modi di legge
Adesso mi aspetto di essere querelato dai comunali da me citati. Ma mi auguro che le indagini le voglia svolgere personalmente il Procuratore Capo poiché – e sto per esprimere una mia opinione ex art. 21 Cost. – nessun altro Pm pistoiese ritengo affidabile per l’esperienza ultra cinquantennale che ho del terzo piano del locale palazzo di giustizia.
Chiedo, pertanto, formalmente di svolgere le indagini come dio comanda, senza creare colpevoli nell’immaginario collettivo – come il signor Claudio Curreli ha fatto con me – e senza favorire nessuno di coloro che vorrebbero vedermi tolto di mezzo (preti compresi, come don Baronti, proposto di Bottegone, ma presbitero che bestemmia in pubblico pur mantenendo, per il signor Curreli, una sua indiscutibile dignità e un suo intangibile decoro) solo perché sono molesto e scomodo in quanto scopro i famosi altarini.
NOTA
Di questa richiesta necessaria alla concessione del condono, non c’è traccia da nessuna parte. Perché la Procura non si occupa di come «quel» condono poté rilasciato? Perché finisco io ai domiciliari? La giustizia è questa?
Alla luce di quanto ho potuto appurare, e dato che so sia leggere che scrivere che fare di conto:
il signor ragionier non-dottore Romolo Perrozzi non aveva e non ha alcun diritto di chiudere le vicinali/interpoderali di Lecceto e neppure le piazzole di disimpegno delle interpoderali/vicinali
lo “stalking giornalistico” è un’invenzione del signor Claudio Curreli, avallata dalla signora Patrizia Martucci
la maggior parte delle opere edilizie dell’area di Lecceto è realizzata con licenze concesse che godono di nullità radicale per mancanza di requisiti ove non anche per false dichiarazioni in atti di notorietà
sono nulli i condoni dei civici 14 e 18 per i motivi di cui al punto precedente
è presumibilmente abusiva tutta la sistemazione di via di Lecceto così come risulta nel ramo che volge a Nord