
AHI SERVA ITALIA! TROPPO DOLCE E MITE
NEPPUR POTRAI LECCARTI LE FERITE,
CHÉ I PD DEMOCRATICI E BIBBIANI
T’AVRÀN TAGLIATO NASO, LINGUA E MANI!

LA MIA GENERAZIONE, la prima del dopoguerra e dei figli dei reduci che risollevarono il nostro paese, chiude gli ultimi anni della propria esistenza in un tristissimo scolo di liquami indegni, dopo essere stata l’ultima a seguire corsi di studio più o meno regolari e a dare esempi di rettitudine e di onore, di preparazione e di rispetto.
Ci hanno dato a intendere che lo stato era buono e giusto; che amministrava la giustizia in nome del popolo italiano e che il popolo italiano era quell’insieme di persone, corpo elettorale, più importante di qualsiasi cosa perché “sovrano”: cioè l’unico vero organo da rispettare, mentre tutti gli altri – dai tre poteri in giù (governo, parlamento, magistratura “indipendente”) – erano solo organismi rappresentativi del volere popolare e non predatori seriali.

Togliatti, quello che rifiutò con orrore la cittadinanza italiana ma che la riprese al volo quando s’accorse di poter comandare; quello più rigido, dal punto di vista morale, della santa chiesa cattolica, ma che aveva una comoda alcova, in via delle Botteghe Oscure, da dividere con la sua compagna, di nome e di fatto, Nilde, prima presdiente donna della camera; Palmiro capì che «guardare i sigilli» sarebbe stato l’affare del secolo.
E li guardò talmente bene che iniziò, come una Carola Rackete ante litteram, a trasbordare ciliegie rosse nel guazzetto della giustizia italiana dei tribunali. E quel processo non si è mai interrotto.
La sinistra, in Italia, è sempre stata forte, ma mai assolutamente forte. Anche nel momento della massima espansione del Pci, quando il partito raccattò quasi il 35% dei consensi degli elettori, l’Italia diceva (e ha continuato a ripeterlo fino all’altro giorno) di non volere i comunisti con le mani in pasta e nelle tasche dei cittadini. Anche perché la sinistra è, ope sanguinis, per diritto cioè di Dna, sinonimo di tasse e vessazioni economiche.
Oggi quello che noi non-comunisti abbiamo sempre pensato, detto e scritto, che cioè la sinistra Pci-Pd, mischiata infine a una massa di transfughi-affaristi Dc estremamente pericolosi perché ibridati dal Vangelo secondo Che Guevara (un vangelo che parla anche della liberazione dei popoli, ma con l’uso del mitra) era non solo un pericolo, ma anche un disastro, tutto questo ha trovato campo di applicazione con – per usare una terminologia mencio-contiana – una Fase 3 o ripartenza, ma verso la dissoluzione.
La rovina dell’Italia, infatti, ha visto
Fase 1 La modificazione genetica della magistratura operata da Togliatti
Fase 2 La diffusione degli Ogm con il «pool di Mani Pulite»
Fase 3 L’inoculazione del Covi[P]D-19 e le manovre combinate (Pd-Europa-Mattarella) che, approfittando del terrore sanitario, hanno permesso alla tirannide in atto di fare strazio della Costituzione
È stato tutto e solo un trucco per aggirare e raggirare l’ostacolo del popolo. Sospendendo la democrazia (ma questo già dall’inizio del governo giallo-verde, del colore degli estratti biliari) e riducendo tutti alla fame per fini puramente commerciali: vendere l’Italia a pezzi al migliore offerente.
Oggi, infatti, si vendono soprattutto i popoli: a gente come i cinesi, Soros e Gates. E gli schiavi si spostano da un continente all’altro senza problemi, pur di dominare, fino a morte compresa, perfino esseri umani come accadde (nessuno lo ricorda, neanche Cristianone – sa lui chi è…) a Kindu quando i militari italiani vennero trucidati senza pietà.
«Non ci hanno lasciato fare niente», dice il sergente, Diego Abbatantuono, in Mediterraneo di Salvatores, nella tragica scena finale, mentre sbuccia le melanzane. E il Pd, a partire da quell’onestissimo non-presidente di Napolitano, lo ha fatto, dal 2011, in nome della democrazia, del bene del popolo e della Costituzione.
HABEMUS PAPAM SED MISSA EST (FINITA)
L’Italia della nostra generazione è stata questa: resistente e antifascita non per la libertà, ma per trasformare acriticamente tutti in un esercito di garibaldini con camicia rossa. Una cosa che è stata e resta un crimine assoluto contro l’umanità. E per fare questo si sono anche saldati con i post-nazisti del Nord.
Quello che abbiamo, non è uno stato che merita rispetto, perché di rispetto non ne dà né punto né poco. Non è una nazione, perché c’è un rimescolio che impedisce una qualsiasi minima omogeneizzazione del popolo tale da fare acquisire un qualsiasi sentimento di «patria», non è una civiltà se non una civiltà della violenza di sinistra contro tutto ciò che non è sinistra e che le impedisce di fare quello che vuole.

Si è preteso che tutti dovessero piegarsi, per legge, alle minoranze (gay, lesbiche, s-famiglie, ora, con la ripresa esaltata della Cirinnà, il «vomitezzo dell’utero in affitto», e tutto il resto), mentre la Costituzione più bella del mondo parlava, e giustamente, solo di rispetto e tutela, ma non di dominio da affidare ai meno di numero.
Così è passato anche il concetto secondo cui il Pd poteva (anzi: doveva) governare pur dopo aver perso tutte le elezioni possibili e immaginabili, e farlo attraverso la «mostrificazione della destra» e di Salvini «pezzo di merda», come detto da un distinto signore che di mestiere faceva non il giudice imparziale, ma il padrone della vita degli altri.
Caduta a valanga, caduta inarrestabile: non si venga a dire, oggi, che Palamara non pensava quello che scriveva; o l’unica analisi possibile è che fosse del tutto scemo, come probabilmente è. Le scuse può cacciarsele in culo o cacciarle in culo ai suoi fedeli accòliti.

Ci sono stati imposti i comunisti con l’inganno e il raggiro. Saragat salvò Moranino in cambio del Quirinale; Mattarella – il muto e l’ingiusto, il non-presidente con la testa non fra le nuvole, ma incassata fra le spalle – per la stessa (stavolta illecita) poltrona quirinalizia ha venduto l’Italia ai comunisti e le nomine a Renzi dell’Italia non viva, ma morta. Ha approfittato dell’esecuzione del fratello per farsi la sua strada sorridendo agli avanzi sovietici fusi e confusi coi Dc di sinistra smargheritati a dovere.
Aspettatevi il peggio, italiani che non volete i comunisti. Perché a forza di interpretare (e non di rispettare) la Costituzione, a forza di ripetere che questo paese è una repubblica parlamentare, tenteranno di tirare la corda fino a portare il tutto all’elezione del prossimo nuovo non-presidente ma targato comunista: quando l’Italia sarà stata svenduta a tedeschi, francesi, cinesi e all’Europa del Mes.
Alla prossima, con il ritorno della Sardine, in scatola ci saranno non quei pesci grassi e flaccidi, ma tutti gli italiani, e pronti al massacro. A meno che – come sta già iniziando a montare – non scoppi una bella guerra civile e democratica in conseguenza degli assassini sociali programmati con piena coscienza.
Se così vi piace, allora «Viva la tirannide e viva l’Italia del Pd»!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
Lotta senza quartiere a chi non rispetta la carta costituzionale.
Siamo d’accordo, compagni, o no?
La tirannia di un principe in un’oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l’apatia del cittadino in una democrazia [Montesquieu]
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