Vangelo di Giuda, apostolo traditore; area copta, forse da un proto-testo greco perduto della metà del II secolo, prima del 180: Gesù stesso chiese a Giuda di tradirlo. L’opera descrive la cosmologia gnostica. Perduta; pervenute solo citazioni patristiche; ritrovata a al-Minya (Egitto) nel 1978. Amen
PresidentA e ex-correttore van d’accordo che è un amore
DI RUMINAR NON HA SOLO DIRITTO
IL SINDACO CHE NÓMASI PEDRITTO

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In quel tempo Gesù era afflitto dalla feccia della terra. E siccome gli uomini – ma anche le donne – erano affidabili come il coraggio di Ponzio Pilato, quando le mani s’era lavato; Cristo radunò i suoi fedeli e raccontò loro la parabola della Misericordia e del Correttore morale.
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«Un tempo – disse – nel regno di Agrùmia, molto al di là del Tigri e dell’Eufrate-&-monaca, c’era una benemerita associazione che professava la carità in stretto rigore.
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«Ad ogni buon conto, affinché nessuno dei patriarchi con le mani in pasta offendesse le regole della carità, di cui ognuno parla e nessuno la fa, 4. era previsto che a fianco dell’amministratore fosse piazzato un correttore: una figura degna e leale per raddrizzare la barra storta della morale.
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«Ora non si sa cosa mai avvenne, ma sempre e in ogni caso quel correttore dal corrigere si astenne. Di talché – scrive il Curreli quando indaga – la carità ad Agrùmia diventò una piaga. 6. E mentre il correttore faceva del tutto lo gnorri, ad Agrùmia si mangiavano insieme le rape e i porri.
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Disse Gesù ai discepoli suoi: «Non mangiar rape, ch’è cibo da buoi». E San Pietro rispose ad alta voce: «Accident’alle rape e a chi le còce». 8. Così la comunità filistea del regno di Agrùmia restò priva di foraggio e buttò via quattrini fino a maggio. E a forza a litigar, chi avéa la cassa, in tribunal di dindi ne perse una bella massa.
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«Nonostante questo – aggiunse il buon Gesù –, anche se di denari ’un c’era più, alla fine dell’anno, quel della cassa, 5 mila denari dette a a man bassa: li passò al correttor che non partecipava, ma la manina a prendere allungava».
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«Signore – disse Pietro al suo Maestro –, e come andò a finire quel malestro?». 11. «Andò a finire – disse il buon Gesù – che ognuno fa il suo gioco e nulla più. Ci sono le cicale e buttan via; e le formiche che con mente pia, pìolano miseria a tutte l’ore e chiedon dindi in nome del Signore».
Parola di Dio

E ora contestualizzazione aglianese. Don Paolo Tofani come poteva redarguire il buon presidente eterno immortale, Corrado Artioli, se buttava via 450/500 mila euro della Misericordia di Agliana per litigare con i Mangoni; per passare il loro progetto ad altro ingegnere, che se lo firmò come fosse suo (ed ebbe problemi disciplinari e forse non solo), coniugato – mi dicono – di una avvocata che frequenta il giro del Lions Club della Piana “Mattone & Cemento”? Ci va a cena anche il sindachino…
Come poteva farlo se don Tofani a ogni fine-anno riceveva cospicui assegni di caritatevole intervento, tantoché, or non è guari (= non molto tempo fa, francesismo), il don Tofani perfino acquistato parte dell’antica sede della Misericordia?
All’attuale presidente della Misericordia, l’avvocata Ilaria Signori, una domanda che – scommettiamo la testa – o resterà senza risposta o diventerà, di colpo, un’altra querela per la nostra irriverenza nei confronti dell’ipocrisia dei misericordiosi:
se l’Artioli non avesse buttato via 450/500 mila euro in cause farlocche, signora Ilaria, con quei soldi, a pezzi di 5 mila euro all’anno, per quanti anni si sarebbero aiutati i poveri del misericordioso (ma muto) don Paolo?
Ove la cosa si sviluppi in querela, per favore, avvocata Ilaria, suggerisca ai sostituti di Pistoia di non far fare indagini e rapporto al luogotenente Placido Panarello. Le facciano fare direttamente o a suo marito o a suo padre, entrambi CC. Così, giocando in casa, giocherete sempre meglio che con il vostro ex-presidente del Lions Club.
Incompatibile non è solo Berlusconi. È l’Italia intera. Incompatibile con tutto e tutti. Ossequi.
Edoardo Bianchini
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