
PISTOIA. Riceviamo e pubblichiamo questo significativo intervento di un elettore Pd schifato dalle manovre della conservazione del potere nel Partito Democratico:
Scriveva ieri il Direttore di Linee Future che in questa città tutto avviene sotto il pelo dell’acqua: e in effetti solo qualche lieve increspatura comparirà nella (fu?) maggioranza del Pd pistoiese, ma sotto l’acqua molte sono le correnti che si agitano.
Il triumvirato, questo strano organismo individuato dallo stesso Segretario che poi si è autosospeso (attenzione, non dimesso, ma autosospeso: hai visto mai che il Consiglio Regionale non arrivasse, è sempre bene avere uno strapuntino da potersi riprendere!) dovrebbe svolgere (irritualmente, e contrariamente a quanto previsto da tutti i regolamenti del Pd toscano) una funzione di filtro, e tagliare, come le Parche, il filo che regge la testa di due dei candidati.
Probabilmente, il triumvirato si pronuncerà venerdì prossimo, nel corso della direzione provinciale, tagliando il filo che regge la testa di Simona Laing. E questo, più o meno si sa.
Quel che non tutti sanno, è che in quel triumvirato, non tutti sono propriamente d’accordo, e anzi, se da un lato i due giovini diretta promanazione del duo roman/pistoiese Bini e Fanucci, hanno ricevuto precise istruzioni di killeraggio nei confronti di Laing, dicono i ben informati che di tutt’altro avviso sarebbe Alessandro Giovannelli, segretario dell’Unione Comunale di Pistoia, e molto vicino al Sindaco Bertinelli.

Giovannelli, infatti, dicono sempre i ben informati, avrebbe cercato di richiamare l’attenzione degli altri triumviri sulle norme che lo stesso Partito ha scelto di darsi, a partire da quel pluralismo che rimarrebbe lettera morta per la Laing, mentre sembra lettera viva e vegeta per l’altra candidata “di minoranza”, Alice Giampaoli.
Tanto importante, questo criterio, da portare il Baldi a scrivere sulla stessa pagina della Giampaoli #pluralismosempre, come a suggerire che lui su questo criterio si sarebbe immolato volentieri, financo, magari, ad aiutarla a raccogliere le firme, qualora ve ne fosse stato bisogno. Non altrettanto disposto ad immolarsi per quel criterio, quando questo significa salvare la Laing, evidentemente.
Due pesi e due misure, per la Laing e per la Giampaoli, la cui ragione non ci è dato di capire, se non volessimo dar ascolto a voci che si sono rincorse per settimane (anch’esse a pelo d’acqua o sotto, per carità) secondo cui la candidatura della Giampaoli sarebbe talmente ben accetta negli ambienti renziani, da non meravigliare persino la presenza della cuperliana alla cena tenutasi diverse settimane or sono al ristorante “in” a sostegno di Massimo Baldi (voci corse molto in fretta, negli ambienti Pd, e non solo. Voci mai confermate, ma nemmeno smentite).
Ma torniamo ai triumviri.

Il tentativo di far rispettare i regolamenti (non dovrebbe essere il minimo sindacale per un Partito che si chiama “democratico”?) ha mandato su tutte le furie i renziani “di governo”, tanto che si sono elaborati criteri surrettizi per selezionare le candidature “ammissibili”, fra cui ne spunta uno nuovo: chi ha meno firme degli altri (ma in numero sufficiente secondo il regolamento) va escluso.
Ovviamente, a nessuno dei due virgulti è venuto in mente che, ad esempio, un rinvio a giudizio sulle spalle di uno dei candidati, forse avrebbe potuto essere un criterio più adeguato a giustificare l’esclusione, ma pazienza. Sembra non esserci altra strada.
Anche perché se fosse la direzione provinciale a scegliere, l’esito sarebbe comunque scontato: schiaccianti sono i numeri, e niente avviene a dispetto dei Santi, soprattutto di Santa Caterina da Pistoia.
Ormai il destino sembra davvero segnato: le Parche taglieranno la testa di Simona Laing l’eretica, che sarà figurativamente bruciata nella piccola piazza del Pd pistoiese, a futuro monito.
Le speranze di molti che hanno sinceramente creduto nel progetto del Pd dovranno attendere ancora.
Perché queste elezioni regionali non porteranno nulla di nuovo.
Elettore Pd (piuttosto schifato)
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DEMOCRAZIA A 21 CARATI

CHIARIAMO SUBITO che questo intervento non è una nostra invenzione, come certi compagni potranno voler far pensare in giro.
Viene da fuori e da stretto ambiente Pd. È per questo che non può portare la firma di chi lo ha scritto: o la persona correrebbe il rischio di fare la fine che ci potremmo aspettare in certi ambienti in cui chi parla e alza la testa viene eliminato.
Come la Laing. Per la quale ieri sera a San Marcello era partito l’ordine (rispettato, ci dicono) che nessuno andasse ad ascoltarla.
Nemmeno ai tempi del Duce, compagni!
e.b.
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Non so, ovviamente, chi sia questo ignoto elettore P.D schifato, e comunque voglio credere, senza polemizzare, che siano ottime ed inoppugnabili le ragioni che lo hanno indotto a rimanere anonimo. Sono (sono stato) anch’io elettore PD e per quanto mi riguarda non ho niente da perdere a dire il mio nome.
Quindi, pieno appoggio a quanto afferma l’anonimo elettore, ed anche di più, specie dopo avere assistito alla prestazione di Rossi a Bonelle il 30/3 u.s in tema di Sanità e dopo che ho letto le dichiarazioni rilasciate dal medesimo sulla questione “Cassa di espansione ai Laghi Primavera”.
Piero Giovannelli
P.S: mi verrebbe da aggiungere: NO Laing, NO party.