
PISTOIA. Vi presentiamo l’itinerario, per immagini, percorso dalla gora di Scornio: dalla sua nascita fino alle case dell’omonimo agglomerato urbano in cui, risucchiata dalla recente urbanizzazione, si perde per poi ricomparire nei meandri del bastione Thyrion, dove il viaggio prosegue, in ipogeo, fino alla riunione con le altre gore, di cui abbiamo già parlato (qui).
Si tratta di un viaggio attraverso una campagna incantata e non eccessivamente mutata rispetto a come si presentava nell’Ottocento. Alterniamo le immagini con alcuni dettagli della piantina disegnata dal Cavalier Martelli a corredo della relazione Guasti del 1835, la già ricordata relazione commissionata dal Magistrato Civico con la finalità di ottimizzare il regolamento d’uso sulla gestione delle gore e la repressione degli abusi.
Infatti gli abusi, intesi come prelievo non autorizzato dell’acqua pubblica, privavano gli aventi diritto (chiamati privilegiati) di ricevere un’opportuna erogazione: creavano cioè dei problemi di approvvigionamento, che, da sempre, venivano denunciati ma mai affrontati e strutturalmente rimossi.
Tempo addietro abbiamo segnalato all’opinione pubblica una circostanza grave e disdicevole, in relazione ai vari motivi ostativi a qualunque ipotesi o proposta di parcheggio sotterraneo in San Bartolomeo: uno di questi motivi è proprio la presenza della gora demaniale.
Questo costituisce un dato oggettivo e non è vero che ci sono due visioni contrapposte circa la demanialità della gora: è invece accaduto che la stessa persona, l’architetto Gianluca Iori, abbia messo, nero su bianco, due versioni completamente antitetiche. Ma siccome le bugie hanno le gambe corte, indagando come al solito in maniera approfondita e con carte alla mano, Linee Future ha scoperto l’inganno e ristabilito la verità storica oggettiva, documentando l’inconsistenza delle tesi di comodo relative alla gora messe in circolazione con perfetta ipocrisia dai tifosi pro parcheggio, e con altrettanta ipocrisia accettate da buona parte dei benpensanti pistoiesi.

Ricordiamo poi che l’architetto Iori, in una pubblicazione sulle gore finanziata dalla Provincia di Pistoia, mappò la gora di Scornio sul retro della chiesa di san Bartolomeo, georefereziandola con la specifica GG 10/GS 09/GC 08 (vedi): in una pubblicazione precedente, patrocinata dalla Soprintendenza, riportò esattamente il medesimo andamento con la stessa descrizione del tracciato nell’area retrostante la chiesa.
Invece, nella perizia del 2013, che potete scaricare qui, evidentemente commissionata dagli strenui assertori della bontà della proposta di un improbabile parcheggio in San Bartolomeo, che l’Agenzia del Demanio ha fatto strategicamente finta di accettare, lo Iori ha sentenziato che la gora ora è privata, in ragione del fatto che nella relazione Guasti compare la parola privati – e l’ha pure sottolineata! – che invece è riferita ai privilegiati [che, a causa degli abusi, si trovavano, per l’appunto, «privati» del loro diritto di prelievo].
Oggigiorno, in tutti i settori della società, dalle istituzioni e dal mondo delle imprese, fino alla politica e alla magistratura, il livello di mistificazione è semplicemente scandaloso e la generale reticenza di fronte alla supercazzola (o questa parola sarà un’offesa?) dello Iori lo dimostra, nel suo piccolo, in modo inequivocabile.
Le immagini allegate partono dalla struttura di captazione presso il ponticino di Valdibrana, in località Burgianico. Attualmente la presa risulta chiusa e quindi non permette il passaggio di acque per uso irriguo a differenza di quanto avveniva alcuni anni fa, in cui erano stabiliti veri e propri orari di prelievo.

L’attività di lavorazione di marmi viene attraversata in ipogeo dalla canalizzazione artificiale, che poi prosegue indisturbata fino al lavatoio del Villon Puccini.
Lungo il tragitto si nota, oltre al riempimento del letto della gora con terra, sassi e radici, l’eleganza dei manufatti idraulici. Particolarmente degno di nota è il ponte canale che permette alla gora di attraversare il fosso che collega il lago del parco Puccini con quello privato sottostante, proprio sopra al punto in cui il rivolo alimenta il secondo laghetto: lo si vede chiaramente rappresentato anche nell’illustrazione del Martelli.
Numerosi ponti d’attraversamento in mattoncini rossi e chiuse di trattenuta completano l’idilliaco mosaico. Si propongono anche le immagini del Tempio Gotico, a pochi metri dalla gora e affiancato all’attuale distilleria che si raggiunge tranquillamente da via di Valdibrana, e della torretta con lavatoio sul retro della villa di Scornio, oggi sede della scuola comunale di musica Mabellini.
Tutto il complesso del lavatoio versa in forte stato di degrado e meriterebbe indiscutibilmente un intervento di restauro e – perché no? – una qualche forma innovativa di destinazione. Un curioso scafo con la scritta “Comune di Pistoia” appartiene ormai al contesto dei luoghi.
Scarica le immagini: Prima serie – Seconda serie.
Vedi anche:
- http://linealibera.info/signor-demanio-facciamo-chiarezza-una-volta-per-tutte-sulle-gore-di-pistoia/
- http://linealibera.info/le-gore-di-pistoia-parte-prima/
- http://linealibera.info/le-gore-di-pistoia-parte-sconda/
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2 thoughts on “LE GORE DI PISTOIA. PARTE TERZA”