
PISTOIA. Cinque Università e un’area, come quella del Ceppo, in procinto di essere riqualificata. Sono questi gli ingredienti che hanno dato vita al seminario di progettazione urbanistica Lo spazio pubblico come “cura dell’uomo” sulla rigenerazione dell’ex ospedale del Ceppo che si è svolto a Pistoia dal 6 al 9 aprile nell’ambito della quinta edizione di Leggere la città.
Organizzato dall’Università di Genova in collaborazione con l’amministrazione comunale di Pistoia, lo studio ha coinvolto 5 università italiane – le facoltà di Architettura di Genova, Matera, Palermo, Pavia, Venezia – che hanno approfondito e sviluppato quanto già impostato dal Comune con il piano particolareggiato.
Partendo dal principio che la disponibilità di uno spazio a farsi usare equivale a valutare possibili forme di recupero, e quindi estrapolare potenzialità intrinseche, la Capitale Italiana della Cultura 2017 è diventata la protagonista di una ricerca progettuale sulla rigenerazione del patrimonio e dello spazio pubblico del Ceppo.
Per tre giorni, ognuno dei cinque gruppi di universitari coinvolti – in tutto venticinque studenti e sette docenti – ha sviluppato un aspetto diverso del piano di recupero, prendendo le mosse da un’attenta analisi dell’area, resa possibile anche grazie alla documentazione messa a disposizione dal Comune. Si è instaurata, dunque, una feconda sinergia tra università, territorio e mondo del lavoro che ha prodotto per Pistoia nuove idee e spunti di riflessione per la rigenerazione dell’area del Ceppo.
Il gruppo di studio dell’Università di Genova si è occupato dell’area del Ceppo come “piattaforma verde” che metta in relazione anche gli spazi a verde limitrofi. In questa direzione, riaprendo l’area un tempo chiusa allo spazio limitrofo esterno, verrebbe messo a disposizione della città storica un ampio spazio aperto di socializzazione.
Un progetto del verde a partire dal nuovo parco urbano a nord dell’area è stato impostato, poi, dagli studenti dell’Università di Palermo, mentre l’Università di Pavia ha declinato alcune indicazioni sul concetto di sostenibilità sia dell’intero progetto urbano sia di porzioni come il patrimonio monumentale esistente (San Lorenzo), quello più recente (la piattaforma Asl) e i nuovi edifici.
L’Università di Venezia e di Matera hanno indicato possibili recuperi dei complessi di Santa Maria delle Grazie e dell’edificio storico del Ceppo. Nel primo caso, con un processo metodologico estensivo anche verso altri edifici; nel secondo, con aperture di spazi nell’edificio (con nuove funzioni pubbliche) al fine di aprirlo maggiormente all’intera città.
Al termine di tre giornate di lavoro che si sono svolte nella saletta Incontri dell’ufficio Cultura, i progetti impostati dai cinque gruppi di studenti universitari sono stati presentati ufficialmente al sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli e alla dirigente del servizio governo del territorio Elisa Spilotros, nella mattina di domenica 9 aprile.
Il materiale prodotto all’interno del seminario potrà costituire, infatti, una base per successivi approfondimenti progettuali e come documentazione informativa da utilizzare per eventuali studi di fattibilità e nuovi seminari, allo scopo di realizzare studi multidisciplinari sui grandi interventi a scala urbana che riguardino il patrimonio di Pistoia.
In questo senso, le università si confermano istituzioni depositarie di conoscenza, fino a rappresentare un veicolo per la diffusione di innovazione e cambiamenti.
[balloni – leggere la città]
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