«LINEALIBERA, SIAMO TORNATI PER DARVI VOCE!»

di FELICE DE MATTEIS

DISSE REMO rivolto alla statua di Garibaldi, nella omonima piazza, osservando i tedeschi che erano rientrati a Pistoia: «Peppe, ci rienno!».

Permettetemi di prendere a prestito la battuta: ci risiamo, ma non siamo tedeschi; al massimo qualcuno, io almeno, può sentirsi straniero in territorio ostile (come affermava il grande Buscaroli), quale è divenuta questa terra che si chiama Italia e, più specificatamente, Pistoia.

È facile vivere con la schiena diritta quando l’autunno della vita ci offre, bontà sua, la splendida quotidianità e i resti di una esistenza vissuta.

Difficile è arrivare a questa stagione con la presunzione di non essersi mai sottomessi: senza differenziazioni di provenienza, di status sociale e quant’altro.

In questa allegra compagnia ci sono anche questi “dinosauri” del comportamento e della pervicacia.

Siamo tornati, amici, assieme a giovani di questa “combriccola” dalla “schiena dritta” che hanno già sperimentato  la teoria di coloro che si credono di essere furbi, capaci, capacissimi e capaci di tutto.

Sicuramente il cammino intrapreso con il vecchio giornale adesso continua: nessuno pensa di essere la Verità rivelata perché questo privilegio lo lasciamo ai ruffiani e ai manutengoli del sistema; anche ai preti-imam che non conoscono il Vangelo.

Volevano incatenarci, ma non lo abbiamo permesso!

Lo lasciamo a chi ruba e  lo lasciamo a chi vuole vivere nel “politicamente corretto” ben sapendo che una “e” di corretto si tramuta velocemente se la si cambia in “o”…

Adesso ricominceremo a parlare in maniera metodica della sanità e del furto che si sta perpetrando a danno dei cittadini, snaturando e cementificando il vecchio Ceppo, così come parleremo delle Ville Sbertoli, fatte crollare e pronte per essere azzannate dai rapaci di turno.

Dovrete scusare chi aggredisce la parola, come chi scrive, e non ne fa un uso compatibile con lo stomaco leggero di chi vede ma non vede, di chi pensa ma non pensa, e se ne sta rincantucciato in casa, magari in attesa del ladro di turno il quale, poverino, ha fatto una traversata in coperta e non in prima classe ed ora ha il diritto di essere risarcito: a spese nostre ma non loro.

Ci sono le elezioni amministrative alle porte e se il Pd si spaccherà sui nomi ma non sui 500milioni di euro, il loro patrimonio immobiliare, avremo modo di fare “ la radiografia” ai trombati ed alle trombate della politica che, magari, si sveglieranno dal loro torpore con la presunzione di ritornare vergini e ripresentarsi al giudizio, niente affatto immemore, degli elettori.

Seguiremo una nostra inconfessata pulsione: quella di vedere rinascere l’Ospedale Pacini di San Marcello e, al contempo, il rosso-Rossi che da più di venti anni, prima come Assessore alla Sanità toscana e poi come Presidente della Regione, adesso che è un dissidente, assaggi la democratica vendetta del bomba-Renzi e mestamente faccia la sua valigetta e vada  nell’Opg di Montelupo Fiorentino.

Continueremo ad appoggiare giornalisticamente quei raggruppamenti, quali il Fials e il Crest, che si stanno coraggiosamente battendo contro lo scempio della pubblica sanità che, da sinistra, si vuole rendere esclusivamente privata e “sinistra”.

Ma, se “non ci date mano”, l’obbiettivo diventa improbo e difficilmente raggiungibile.

Noi siamo tornati: voi dateci una mano e, soprattutto, criticateci se qualcosa “non torna”.

In questo Paese di soviet, questa è soprattutto la vostra voce: usatela!

[Felice De Matteis]

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