
SAN MARCELLO-MONTAGNA. “La costituzione della Usl ha coinciso con la programmazione politico negativa per gli ospedali piccoli, per cui è iniziata l’era «dell’ospedale sì ospedale no».
Purtroppo il presidio ospedaliero ha avuto sempre un grave handicap rappresentato dal fatto di non possedere “Santi Politici” che contano nel palazzo dei bottoni, e quindi mentre ufficialmente e pubblicamente il presidio deve essere potenziato si provvede, attraverso l’Usl, a farlo sparire piano piano per consunzione. È stato deciso di chiudere l’ospedale facendolo decadere progressivamente in modo da accusare di questo coloro che vi operano, liberando quindi i politici dalle loro responsabilità”.
È il 31 agosto del 1991 quando il dott. Luciano Battani, primario anestesista e referente sanitario del fu Ospedale Pacini, verga su carta queste profetiche parole.
È possibile leggere questa e altre profetiche relazioni interamente pubblicate nel libro dal titolo “Spedale Pacini”, suddiviso in due volumi regalati a futura memoria alla comunità della Montagna, sotto queste festività natalizie, dalla sig.ra Angela Micaelli Battani, moglie del succitato dottor Battani: ma il sangue raggela.
Leggere gli avvenimenti di questi ultimi due anni in documenti di oltre 20 anni fa, pubblicati nella loro interezza e anche crudezza senza il filtro del racconto, appare incredibile.
Doppiamente incredibile per la terminologia usata all’epoca e calzante come non mai alla realtà odierna: “Si parla di dover togliere l’ospedale ormai da diversi anni, anche se il nuovo modo di dirlo è rappresentato dall’espressione «potenziamento»”.
Ed è proprio con il termine potenziamento che l’attuale Asl ha dato avvio alla fase finale del piano “operazione carciofo” – com’ebbe a definirla il dottor Roberto Abati, proprio a San Marcello, nella sala parrocchiale – iniziato anni se non decenni fa.
Parole pesanti come pietre che si contrappongono agli atti politico-amministrativi incisi oggi nel bronzo (vedi Marroni e i patti territoriali), pronunciate non da dei “ragazzi” alle prese con problemi troppo grandi per loro, ma da colui che ha gestito per anni la struttura ospedaliera di San Marcello.

Nel libro della signora Battani, oltre alla condanna morale senza appello comminata agli amministratori e politici di ogni tempo, si legge anche della generosità di un comunità intimamente legata al suo territorio e al suo spedale, nato da un gesto di generosità di un suo abitante: Lorenzo Pacini di Mammiano.
Le chiavi di lettura del libro sono molteplici, come molteplici sono le storie che vi si possono trovare. Un libro da prendere a piccole dosi prima e dopo i pasti come fosse una cura. Un libro dedicato alla memoria. Un altro libro per non dimenticare.
LA DATA DA RICORDARE
L’undici febbraio 1855 veniva inaugurato l’Ospedale. Il prossimo undici febbraio 2015 ricorreranno i 160 anni della sua inaugurazione. Sarà un giorno di festa? Se sì, cosa si festeggerà?
Vedi anche:
- http://quarratanews.blogspot.it/2013/09/politici-e-amministratori-convincetevi.html
- http://quarratanews.blogspot.it/2013/09/grazie-dottor-battani.html
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3 thoughts on “LO SPEDALE PACINI NELL’ERA “OSPEDALE SÌ-OSPEDALE NO””