
GENOVA-PISTOIA. Attesa per venerdì mattina, 21 marzo 2014, a partire dalle 9, nel Tribunale di Genova, dopo la discussione dei difensori delle imputate Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce, la sentenza del processo di appello per i maltrattamenti nell’asilo Cip Ciop di Pistoia. Le due maestre sono state condannate in primo grado rispettivamente a sei anni e quattro mesi e cinque anni di reclusione. L’inchiesta, aperta dalla procura di Pistoia, è stata trasferite a Genova perché uno dei bambini dell’asilo era figlio di un magistrato toscano.
Il caso. Quando la squadra mobile arresta per maltrattamenti sui bambini la titolare dell’asilo ‘Cip Ciop’ di Pistoia, Anna Laura Scuderi, 41 anni, e una giovane inserviente, Elena Pesce, di 28 anni, è la mattina del 2 dicembre 2009. I militari, arrivati appositamente da Roma su richiesta degli investigatori, hanno piazzato delle telecamere nascoste nell’asilo. Le microcamere hanno iniziato a registrare il 19 novembre e sono state spente il 2 dicembre 2009. Le indagini hanno visto la luce grazie alla denuncia di un genitore. L’uomo che qualche anno prima aveva affidato il proprio figlio alle ‘amorevoli’ cure delle maestre del Cip Ciop a seguito di numerose voci negative riguardo la struttura, ha voluto vederci chiaro. E le ‘voci’ sono state confermate: bambini picchiati, chiusi nel bagno al buio per ore, fuori dalle aule al freddo, costretti a stare immobili e in silenzio e addirittura a mangiare il cibo vomitato. A far scattare gli arresti può aver contribuito anche l’ultimo episodio filmato: un bambino di otto mesi rigurgita; la titolare della struttura lo colpisce con due schiaffi alla testa che fanno cadere il piccolo sul vomito; la donna solleva il bimbo strattonandolo in malo modo da un braccio. Le due maestre accusate di maltrattamento sono state condannate in primo grado a Genova.
Il Presidente La Via dei Colori Ilaria Maggi. Ogni passo avanti è un passo in più che ci distanzia da un passato doloroso ed ingiusto, verso un domani che speriamo possa essere ogni giorno più sereno. Speriamo di poter vedere quanto prima la fine di questi processi e che i risultati possano essere un esempio per tutti i numerosissimi casi di maltrattamenti che in questi anni sono emersi e dei quali la nostra associazione si sta prendendo cura.
Il Legale Avv. Giulio Canobbio: la sentenza di primo grado, complessa ed articolata, ha analizzato, con profondità, nelle oltre 100 pagine di motivazione, tutte le tematiche affrontate dalle parti nel corso delle discussioni. Attendiamo con fiducia il vaglio della Corte di Appello, che avrà ad oggetto la trattazione dei motivi di doglianza presentati dai difensori delle imputate.
Approfondimenti sulla vicenda giudiziaria
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