MARIA MELANI, STILISTA FRA PISTOIA, FIRENZE E ROMA

La modella Maria Melani
La modella Maria Melani

PISTOIA. Giovedì 20 ottobre alle 16 nella sala Gatteschi della biblioteca Forteguerriana, per il ciclo La Forteguerriana racconta Pistoia. Esperti & junior, Maria Camilla Pagnini parlerà di “Maria Melani stilista fra Pistoia, Firenze e Roma”.

A seguire visita guidata in Sala Gatteschi ad una piccola mostra di vari documenti iconografici provenienti dall’atelier.

Maria Bucciantini nasce a Pistoia nel 1920, si forma e studia la tecnica sartoriale in una delle più grandi sartorie pistoiesi, quella di Dolores Jacomelli Melani, che nel 1943 diverrà sua suocera e che undici anni dopo le cederà il testimone della direzione della sartoria.

Il 1954 è infatti la data di nascita dell’atelier di Maria che darà vita alla griffe “Melania”, ma disegna anche abiti collaborando con note maison fiorentine, come quella di Emilio Pucci e di Emilio Federico Schuberth. Maria sposa la capacità di costruire l’abito con l’uso di materiali in quegli anni impensabili, ereticamente “poveri”.

Non adopera sete sontuose e ricami preziosi, ma si serve di materiali prelevati direttamente dai fornitori pistoiesi che negli anni Cinquanta confezionano quasi tutta la biancheria che si vende in Italia e quindi crea i propri capi con tela da lenzuoli, sostituisce ai pizzi francesi i bordi in Sangallo di cotone, fa largo uso della così detta “tela spazzino”, un cotone molto grossolano utilizzato per confezionare le divise degli spazzini.

Maria nel 1958 apre lo showroom in via Capo le Case a Roma, nel centro della moda, a due passi da piazza di Spagna, e presto vi arrivano cantanti, attrici di cinema e di teatro, dive della televisione, da Ava Gardner a Abbe Lane, da Gina Lollobrigida a Brigitte Bardot, da Anouk Aimée a Audrey Hepburn, da Rosanna Schiaffino fino a Nilla Pizzi che si presenta a quattro edizioni del festival di San Remo con creazioni di Maria. Tra il 1960 e il 1962 Maria capisce che è necessario un cambiamento.

Nell’atelier “Melania” si accorciano gli orli delle gonne e contemporaneamente a Paco Rabanne, “l’architetto della moda”, Maria introduce decorazioni metalliche nei propri abiti, costituite da borchie prelevate direttamente dalla produzione di un birrificio pistoiese, sperimenta i materiali più disparati, dal legno agli intagli di cellophane pesante per il nude-look ai bottoni in galalite allora impensabili per l’impiego in un abito che volesse dirsi di “buona sartoria”.

Maria Camilla Pagnini, architetto specialista in restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico, ricostruirà la storia di Maria Melani e del suo atelier, dai primi passi mossi a Pistoia ai legami con Firenze e all’esperienza romana.

[daniele – comune pistoia]

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