
PISTOIA. Bertinelli ha parlato. Rettifichiamo: il Signor Sindaco ha parlato. Ci scusiamo: l’illustrissimo eccellentissimo signor Sindaco, Samuele Bertinelli, ha parlato. Anzi, ha pontificato.
Già qui, una non notizia. La notizia sarebbe stata se Bertinelli, una volta tanto, avesse lasciato parlare gli altri. I presenti.
Avesse ascoltato, magari non eloqui alla sua altezza, da elogi del professor Vittorio Sgarbi, ma oratorie altrui. Un Sindaco, solitamente, almeno lo raccontavano i saggi, dovrebbe ascoltare tutti, specie quelli che non l’hanno votato e poi agire per il meglio della città e dei suoi cittadini.
Cittadini che non sono sudditi, ma che spesso vengono trattati – e qui ci si riferisce a tutti, nessuno escluso – da sudditi. Restano inascoltate le loro lagnanze, non viene dato loro alcun peso (in parte, solo nei mesi antecedenti al voto).
Bertinelli ha pontificato per sottolineare che i rappresentanti dei mass media pistoiesi non possono parlare e scrivere soltanto male di Pistoia, della loro realtà.
Alt, alt, alt. Bertinelli avrebbe fatto meglio a dire, innanzitutto, che è bene che i rappresentanti dei mass media pistoiesi parlino e scrivano sempre. Non se ne stiano in silenzio, come spesso accade in questa realtà. Non tacciano, non siano omertosi. Facciano sentire sempre e comunque alta la loro voce.
Poi invece di generalizzare, banalizzando, avrebbe fatto meglio a fare nomi e cognomi di chi non gli aggrada. Se ha qualche sassolino da togliersi dalle scarpe, non spari nel mucchio: parli davvero. Solo attraverso il dialogo, infatti, è possibile intendersi, capirsi, evitare fraintendimenti. Appianare eventuali contrasti.

Bertinelli fa benissimo a parlare, così come fanno altrettanto bene i giornalisti a non tacere (mettere in evidenza ciò che non va è un aiuto al Sindaco, non una bacchettata sulle dita, non siamo a scuola).
Ma farebbe bene a parlare con tutti, a rendersi disponibile per tutti, a ricevere, accogliere, confrontarsi, girare per la città, vedere e valutare con i propri occhi e a non dire più che preferisce affidare incarichi a gente del suo partito, delle sue idee politiche piuttosto che a persone valenti e meritevoli, che sono distanti dal suo pensiero, dalle sue posizioni.
Bertinelli farebbe benissimo a spiegare le sue scelte in fatto di viabilità o il suo disinteresse per lo sport e come mai è apparso, a molti, rintanarsi nel Palazzo e decidere da solo o al massimo in due.
Da che cosa è minacciato, perché non si fida degli altri? Ce lo racconti, lo apprezzeremo moltissimo. E soprattutto lo supporteremmo con slancio.
Perché, sino a prova contraria, Bertinelli è il mio Sindaco.
Con stima inalterata, illustrissimo eccellentissimo signor Sindaco Samuele Bertinelli.
[Gianluca Barni]
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