Certo Vannino Vannucci, uomo intelligente, che sa ascoltare, ha modificato molto dell’originale “Memorial Vannucci”, manifestazione in memoria dei genitori Moreno e Franca tenutasi a inizio settimana a Pistoia.
Innanzitutto lo scenario, non più la fastosa e dispersiva sede centrale della Vannucci Piante a Piuvica, ma il più elitario Campus sulla Via Bonellina. Come ha fatto notare un Vip presente alla manifestazione – la XVII della serie – una scrematura era necessaria: un minor numero di persone invitate corrisponde sempre a un maggior livello complessivo.
E fondamentale una riduzione dei tempi, che all’epoca delle dirette-non dirette di Tvl griffate-Luigi Egidio Bardelli/Giancarlo Innocenti erano autentiche maratone.

Non che l’attuale presentatore Fausto Livi, il “Carlo Conti de’ noantri”, sia a suo agio nel mondo dello sport (ha chiesto a un allibito Pierluigi Collina se tra gli arbitri esistano le discendenze, come non sapere di quale colore sia la maglia della Juventus) e non incappi in stravaganti uscite (ha giudicato sagge le parole del prefetto di Pistoia Angelo Ciuni. Solitamente non lo sono? Mah!), ma supportato da Andrea Lovelock, giornalista d’economia abbastanza economico nelle sue discettazioni, si salva, è proprio il caso di dire, in calcio d’angolo.
Vannucci, ben coadiuvato dalla sorella Monica e dalla dolce metà Sabrina, dai numerosi collaboratori (per tutti citiamo il grand’ufficiale Renzo Benesperi) di un’azienda-gioiello ha premiato imprenditori di spessore quali, per fare un paio di nomi, le signore Claudia Limonta Rovagnati, del popolare Gran Biscotto, e Federica Landucci, delle trafile per pasta Landucci, due esempi tangibili di come si possa essere ottimi capitani d’azienda non smarrendo la propria femminilità, il proprio essere donna.
Poi, per ricordare la figura di Roberto Clagluna, che alla Pistoiese fu più di un allenatore, lasciando un segno indelebile negli addetti ai lavori e nei tifosi, ecco Pierluigi Collina, un mito dello sport, e il vincitore del Memorial Clagluna Massimiliano Irrati, il primo direttore di gara pistoiese a dirigere una gara di serie A (e per il solito Livi già arbitro internazionale. Non sia superstizioso…).
Infine il pranzo a buffet, frequentato anche da chi ha seguito poco o nulla la parte discorsiva: da 10. Grazie a Vannino Vannucci, che ci insegna come sia possibile partire da un sogno, e con il lavoro – la saggezza la tenacia le intuizioni i rapporti – trasformarlo in splendida realtà.
[Gianluca Barni]
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