misericordes. CRISI DI VOLONTARIATO O MANCANZA DI UNA GESTIONE DEMOCRATICA? CHE CI DICE ILARIA “LA PAVONCELLA”?

Anche quest’anno per la festa dell’Immacolata si è celebrata la messa per i volontari che però sono sempre meno. La realtà è impietosa e permette di fare delle considerazioni di merito su una gestione improntata alla partecipazione “ristretta” ai pochi cooptati


 

Misericordia Agliana. Corrado Artioli e la pavoncella Ilaria Signori. I soci però  vengono misericordiosamente scelti con cura. Si vede che ilSignore vuole così…

 

AGLIANA. In occasione dell’evento celebrativo dell’Immacolata, si è tenuta la solita celebrazione officiata dal correttore mancato, don Paolo Tofani, quello che si dimise dall’incarico per la scoperchiatura della scandalo della lite con i tecnici Mangoni, assicurato alla conoscenza del popolo di dio e del Pd, solo grazie alla nostra testata nel 2013. Poi il Tofani ebbe anche una donazione di 5 mila euro dalla Fondazione della Misericordia.

Ma la OdV (Organizzazione di Volontariato, come piace chiamarla alla Hilary) sembra confermare un lento, ma costante declino, attestato anche dall’età dei volontari sempre più alta.

Infatti, la crisi di una OdV è data da due fattori emblematici: la perdita registrata costantemente nei bilanci e la caduta verticale dei volontari.

E non si venga a dire – come fu detto in quella specie di sacra rappresentazione fasulla, tenuta dinanzi alla giudice Floris – che la colpa era nostra perché avevamo diffamato l’Artioli e la sua gestione.

Fu, se mai, l’Artioli – il mai condannato in tribunale – a testimoniare questa bufala, per la quale provvedemmo a denunciarlo per falsa testimonianza in aula, ma il salvifico intervento dei Panarello (Placido, tra l’altro, era direttamente implicato anche nei Lions, di cui faceva parte pure l’avvocata Caterina Lamboglia, legale del mega-capo Artioli) fece sì che la discutibilissima procura di Pistoia lo candeggiasse con le sue improbabili candeggine, mandando il tutto all’archivio-cestino.

Del resto è bene ricordare che qua, in terra di Sarcofago City, il più delle volte i procedimenti penali sono affidati a personaggi incompatibili con l’incarico ricevuto: e chi volesse querelare, si faccia sotto perché siamo ad omnia parati, pronti a tutto!

8 dicembre 2022. Solo 21 volontari in posa: ci dicono che non è stato il Covid. Benesperi lo sfiduciabile nel 2013 mise il re a nudo: oggi gli tocca fare la comparsata con Hilary…

Un lustro fa, 85 volontari ancora entusiasti di fare servizio tutti ispirati dallo spirito di misericordia. Da allora iniziarono ad avere crisi di cocazione?

Infatti, il numero dei volontari – ci dicono – è andato progressivamente scemando, come si può vedere dall’eloquente immagine presa dagli archivi da volontari malpancisti che si chiedono quali siano i motivi dello sciagurato e costante atteggiamento protezionistico assicurato dal Magistrato, ampolloso nome usato per designare il consiglio di amministrazione della Mise.

Ma la crisi è passa principalmente dal numero dei soci che partecipano alle adunate ordinarie: sempre meno e sempre gli stessi. Insomma  la Mise aglianese pare affidata a una congrega di famiglie installàtasi dentro alla congregazione? Chi controlla i custodi? È vero o ci faranno avere una rettifica con richiesta di pubblicazione e chiarimento? Oppure dovremi ricevere una querela solo perché cerchiamo di ragionare con la nostra testa su fatti di natura e rilevanza pubblica?

La nomina dell’avvocata Signori nel consiglio nazionale delle misericordie sembra aver peraltro peggiorato la percezione dei cittadini aglianesi sull’effettiva volontà della Misericordia di allargare la partecipazione ai cittadini tutti indiscriminatamente.

E noi lo sappiamo bene per avere ricevuto diverse doglianze di cittadini “respinti” perché indesiderati/indesiderabili. Ogni domanda è subordinata all’approvazione del Magistrato, mentre non è così presso le altre maggiori OdV. Provate a controllare. Quale può essere l’intento di voler selezionare i soci e volontari, escludendo quelli non prevedibili, ovvero non controllabili, perché troppo indipendenti sotto il profilo della ragione?

I capaci di “mettere in dito” nelle piaghe di un sodalizio che ha perso il reale requisito di ispirarsi alla dottrina della chiesa romana apostolica, ma volto solo a una conduzione oramai quasi assolutamente aziendalistica, come denunciato dal governatore Eugenio Giani, (leggetevi cosa dicono dei Governatori non allineati), dà l’idea del fatto che entrare in Mise ad Agliana sia un percorso iniziatico con coloriture di tipo più o meno massonico.

Anche questa semplice osservazione, esternata come libera opinione, è degna di essere passata per le armi della querela facile di monsignor Corrado, mai-condannato in vita sua, come tromboneggiò da vero sciocco al mio indirizzo, in aula, dopoché il giudice Luca Gaspari, monocrate a nostro avviso disinformato e illogico, aveva salvato le follie accusatorie di sostituti quali Claudio Curreli, indegni disvolgere la funzione di censori proprio perché incompatibili ambientalmente in un tribunale in cui lavorano gomito a gomito con la moglie, e contro il quale operano quando chiudono gli occhi dinanzi allo sconcio di Vicofaro?

Il luogotenente  Placido Panarello non manca alle feste private: è un tipo molto social. Ma conosce il principio di terzietà e il “conflitto di interessi” che lo rinvolgono spesso, soprattutto quando indaga contro Linea Libera a favore di personaggi a lui molto noti e familiari. A noi che non conosciamo il giornalismo alla Montanelli, dispiace assai di non essere scemi a favore del potere costituito…

Artioli mella lite con i Mangoni gettò ai porci 450 mila euro. Il ragionier Gori li ha infilati nel bugliolo e la pavoncella Hilary non vuole che si rammentino. Sia lodato Gesù Cristo! O abbiamo sbagliato conti e contesse?
Enrico Mangoni, con il padre Piergino, spiccò due decreti ingiuntivi per 319 mila  euro contro la Misericordia e solo noi li abbiamo pubblicati. Ma la pavoncella Hilary non voleva che si rammentassero in aula sostenendo che erano “consulenze pagate” per il fabbricato: ma allora perchè i decreti ingiuntivi? E il giudice Gaspari non andò a leggere le carte, le credette in parola. Bella giustizia quella di Pistoia!

Nell’iconografia disponibile il confronto tra il periodo dell’ultimo lustro è impietoso. Nell’immagine con il Sindaco Mangoni i volontari raffigurati erano oltre 84. A sinistra si vede anche il presidentissimo Artioli (che poi è stato ripudiato dalla Arciconfraternita di Pistoia, come testimonia l’ eloquente lettera che, l’allora consigliere Luca Benesperi, oggi epigastràlgico fasullo consociativista, portò alla nostra redazione nel febbraio 2013) quale principale protagonista di questa imbarazzzante situazione.

La gestione della Misericordia di questi ultimi decenni è stata purtroppo improntata al mantenimento dei controlli da parte di pochi privilegiati che – grazie alla lite originata con i due professionisti Mangoni, poi valorizzati dal Tofani con altri incarichi professionali, e lo storico sfanculamento del duo Artioli/Morosi – hanno sortito solo l’effetto di spaccare in due la cittadinanza in un’evidente emorragia di adesioni alla missione volontaristica che presuppone trasparenza, partecipazione e correttezza dei rapporti e dunque un’immagine libera da ombre, per la necessaria offerta di contributi liberali, che sembrano soffocati dalla mancanza di una genuina rendicontazione.

E per oggi basta così.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]


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