misericordes. UNA BARCA ALLA DERIVA E IN MARE APERTO

La Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, alla deriva da anni, sta esalando l’ultimo respiro, così ci dicono alcuni governatori dissidenti. Non più solo malpancisti

Giani non sarebbe accomodante come Roberto Trucchi e inizia a scalcitare?

FIRENZE.  Mentre il Presidente della Repubblica assegna a Domenico Giani e al colonello Alberto Corsinovi pregevoli riconoscimenti,  alcuni governatori dissidenti ci dicono che i debiti derivanti dalle fallimentari gestioni stanno sommergendo il bastimento, senza – ahinoi – possibilità di salvezza.

È vero che ci sono parcelle da capogiro di avvocati e consulenti che lievitano a vista d’occhio, in un quadro generale di situazione debitoria che incombe come una mannaia, con le cartelle esattoriali e le sentenze della corte dei conti che indicano cifre da far rabbrividire?

Ne abbiamo già parlato e nessuno ha fatto richieste di replica o rettifiche ai sensi della legge sulla stampa art. 8 L.  47 del 1948: da ciò si può desumere che sia tutto vero.

Anche Gabriele Brunini ci spiegò cortesemente, che era costretto a “riattaccarci il telefono”: non sappiamo tenere le sue confidenze e c’aveva ragione il past President, che avrebbe molti mattoni da togliersi nelle scarpe.

Ma preferisce la reticenza alla trasparenza.

Il momento della proclamazione di Corsinovi alla guida delle Misericordie della Toscana: irremovibile, perenne e anche premiato.

In questi mesi, ci dicono che in via Steccuto si annasperebbe alla ricerca di soldi ovvero, si sollecitano i pagamenti delle quote associative alle Misericordie e allo stesso tempo si procede ad assumere altro personale, in aggiunta a quello già in organico: una situazione che ha del paradossale!

L’Avv. Sanchini non risponde sulle parcelle che sono state pagate dalla Confederazione e sulle quali, nessuno, sa dire qualcosa.

Durante i lavori dell’ultimo consiglio nazionale svoltosi a Pistoia, si è proceduto a  confezionare un business plan per recuperare più liquidi possibili.

I consiglieri hanno deliberato l’aumento della mazzetta (così la chiamano i governatori indignati) che ogni Misericordia che aderisce al servizio civile paga annualmente alla Confederazione.

Dal prossimo anno si passa da 200 euro a 250 euro per ogni ragazzo che si avvicina a questo importante servizio di rilevanza pubblica (quando gli chiedete i bilanci alle Misericordie ti dicono che sono associazioni privatistiche, vedete quì!)

Il Cardinale Giuseppe Betori, non risponde sulle “misericordiose ombre”

Tale somma si va ad aggiungere al contributo che il Ministero delle Politiche Sociali corrisponde alla Confederazione, ma in questo desolante quadro, le procure d’Italia dormono sonni tranquilli e ancora più tranquilla è la CEI (conferenza episcopale italiana) che si è fatta acquiescente per qualche prebenda (vedetevi questo, con l’allora consigliera locale aglianese Hilary, che oggi sarebbe in fuga da Firenze).

Ci spiegano che la mazzetta sarebbe una sorta di tangente legalizzata che va a pesare sulle casse delle già povere confraternite satelliti che, oltre alla stessa, devono provvedere alle assicurazioni e al vestiario per ogni ragazzo che fa parte del progetto.

Un problema primitivo, aggravato dalla malagestio consolidata in stile mafioso.

Sempre a Pistoia, il buon presidente nazionale Giani che si sbatte sempre per tenere ben chiuse le stanze (del consiglio), per evitare fughe di notizie e ciò, non riuscendoci, ha invitato tutte le Misericordie ad aderire alla rete nazionale, fortemente voluta dal Colonnello Corsinovi, costituita con Anpas e Croce Bianca di Milano (la stessa dove ci dicono che sono stati allocati parenti e amici di alcuni quadri) con lo scopo di far morire lentamente  la Confederazione e così farla affondare con i propri debiti.

Vedremo andando, disse il cieco!

Il Presidentissimo Corrado Artioli di Agliana e Ilaria Signori, già  sua delfina è oggi seduta nel board nazionale (ma è anche già dimissionaria per incompatibilità?)

Sono tante le Misericordie che non approvano questa cervellotica scelta ma, come spesso accade i malumori rimangono celati dal sistema di fare buon viso a cattivo gioco per i soliti interessi privati.

Importante novità in Confederazione si registra con le dimissioni della  pavoncella Avvocata Ilaria Signori, nota a questi schermi da tempo e che sembra non più rientrante nelle grazie del Colonnello, forse perché non più disponibile a ubbidire acriticamente agli ordini dello stesso.

La comprendiamo: la Signori ricorda l’esperienza  del buco (senza la menta intorno) del presidentissimo Corrado Artioli  (si parla di 500mila euro di cui nessuno ha saputo più niente alla Misericordia di Agliana).

Torna però alla ribalta il buon consigliere Santangeli, uomo di fiducia del colonnello che si era seduto al board ai tempi del Trucchi, assecondandolo in tutte le decisioni intraprese: come si dice: a volte ritornano!

Inoltre il buon Presidente Nazionale Giani, sempre a Pistoia, ha informato il board nazionale che non intenderà più apporre firme su documenti e contratti importanti, visti i problemi avuti con Benevento e con l’esito dell’appalto beffa al clinico Agostino Gemelli, ciò nonostante la collaborazione del direttore Costanzo Alessandrini, compagno di merende del Giani e complice nelle complicate faccende che stanno vedendo la luce sulla vicenda Orlandi.

Il presidente non lo sapeva che la carica che ricopre comporta delle responsabilità strategiche dalle quali non può esimersi?

E la mummia sicula come la chiamano su Dagospia, non ha fatto una rapida ricerca in rete per capire se c’erano tutti i presupposti per dare il riconoscimento di cavaliere sanitario al Giani?

Lo sapeva Giani, lo sapeva e bene, ma essendo stato messo lì, solo per volere del Corsinovi che credeva di poterlo manovrare come il morbido Trucchi, ma che però, adesso inizia a chiudersi a riccio.

Il buon Presidente ha inviato un plotone della Guardia di Finanza a casa della Misericordia dell’ex fido Santino Mondello (anche questo passato da questi schermi), con la speranza di annientarlo, visto che ormai è stato scaricato.

Su di lui, in tanti non si spiegano, come mai lo stesso Santino subisca in silenzio e non vada al contrattacco, avendo le carte in regola e conoscendo le tante magagne coltivate negli anni?

Avrà anche lui troppi scheletri nell’armadio?

I lieti sonni di tanti a Firenze sono turbati dal ritorno in libertà di mitico Leonardo Sacco: chi ha sperato nei perversi piani impostati per liberarsene, adesso la notte dorme con un occhio chiuso e uno aperto per essere pronto a intravedere dalle tapparelle le luci blu lampeggianti.

Il Sacco si vendicherà per quanto sùbito? E se lo farà quante vittime di fuoco amico ci saranno? Ci aspettano tempi interessanti, riascolteremo le dichiarazioni del Dg Del Bianco alla Commissione parlamentare di inchiesta.

A Pistoia è regnato il silenzio assoluto su quanto sta succedendo a Roma (zona Vaticano): pare infatti che il passato burrascoso del Comandante della gendarmeria non interessi a nessuno, come se il capo della Confederazione possa permettersi di avere importanti scheletri nell’armadio: tanto è impunibile perché prescelto da Dio!

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