
APPENNINO PISTOIESE. Il rifugio del Montanaro, gestito dal Cai Maresca Montagna Pistoiese, si trova sull’Appennino Tosco-Emiliano, in località Poggio dei Malandrini sul Monte Uccelliera, tra lo spartiacque della valle del Maresca e quella dell’Orsigna.
Completamente immerso nelle faggete della Foresta del Teso a 1567 m slm, è fornito di acqua freschissima dell’omonima fonte, che sgorga vicino alla caratteristica e suggestiva, anche se ormai quasi invisibile data la vegetazione, Pedata del Diavolo, una curiosa erosione del terreno legata ad una credenza popolare.
Qui La leggenda della Pedata del Diavolo.
Non poche furono le difficoltà costruttive dovute soprattutto al trasporto in quota del materiale necessario.
Il rifugio, dopo innumerevoli sforzi, venne ultimato nel 1962 su iniziativa della locale sezione del Cai e con l’aiuto dell’allora Azienda Forestale e dell’Azienda di Soggiorno di San Marcello P.se nonché di volontari entusiasti.
L’inaugurazione si tenne il 22 settembre dell’anno successivo.

Nel corso degli anni è stato ampliato, reso più confortevole e abbellito, mantenendo sempre lo stile essenziale e sobrio che caratterizzano i rifugi di montagna.
La struttura è dotata, al piano superiore: di 12 posti letto a castello suddivisi in due camere, mentre al piano terra si trovano: ingresso, cucina, sala da pranzo e un Wc.
Un bivacco di emergenza, dotato di focolare, sempre aperto è a disposizione degli escursionisti.
L’energia elettrica per l’illuminazione è fornita da un impianto fotovoltaico.
Nel 2001 è stato oggetto d’importanti lavori di ristrutturazione e nel 2006 è stata realizzata un’ampia terrazza panoramica in legno antistante il rifugio da cui è possibile ammirare la piana pistoiese e fiorentina. Molto suggestiva la vista notturna, con le mille luci delle città.
La terrazza è stata completamente rinnovata nel 2019.
Due i principali punti d’accesso per raggiungere facilmente il rifugio:
- Da Maresca: si percorre in auto via del Teso fino alla Casetta Pulledrari distante circa 7 km a 1224 m slm. Da qui si procede a piedi sul sentiero 3 del Cai fino al Passo del Rombicciaio a 1358 m slm, quindi si prosegue in direzione nord-ovest, sempre seguendo il segnavia 3
- Da Gavinana, si raggiunge in auto il Piano di Pratorsi distante circa 9 km a 1316 m slm. Seguendo il tracciato delle ex-piste da sci si raggiunge in poco tempo il Passo della Maceglia a 1427 m slm, dove è posto un memoriale in ricordo di alcuni partigiani uccisi dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Si continua a salire prendendo il sentiero di crinale “00” fino al Passo dei Malandrini a m 1662 slm. Qui si incontra il sentiero 3, che in breve conduce al Rifugio
Le escursioni possibili sono moltissime e per tutte le gambe.

Dal giro del Monte Gennaio, una piacevole sgambata attraverso i passi della Nevaia e del Cancellino (1627 m slm), con fermata ristoratrice alla Fonte dell’Uccelliera (1668 m slm) sopra il Rifugio di Porta Franca (1567 m slm), oppure “arrampicandosi” seguendo il sentiero di crinale sulla vetta, sempre del Gennaio (1810 m slm), posto ideale per ammirare la levata del sole o il tramonto, scorgendo in lontananza il Mar Tirreno.
Per gli “Alpinisti di buona gamba”, obbligatoria la scarpinata fino al Lago, e quando si parla di lago da queste parti si intende quello dello Scaffaiolo, rinomato anche da Boccaccio.
Qui Il Lago Scaffaiolo, la leggenda di Boccaccio e le guide del ‘800.
Non rimane che mettere gli scarponi e salire al rifugio nuovamente aperto, anche se con limitazioni, dopo il lungo stop dovuto al Covid-19.
Marco Ferrari
[marcoferrari@linealibera.info]








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