
PISTOIA. Riceviamo dall’associazione Comunità e Territorio di Pistoia un contributo al dibattito sulla Montagna Pistoiese. Ecco il testo:
Il dibattito sul futuro della montagna pistoiese negli ultimi tempi è stato quotidianamente protagonista sui giornali locali e sui social network; a questo si sono associate numerose iniziative che evidenziano la volontà da parte della classe politica locale, in parte rinnovata con le ultime elezioni comunali, e dei cittadini tutti di contrastare la crisi che da diverso tempo attanaglia la montagna. In molti c’è voglia di reagire e di avviare un percorso di valorizzazione di questi territori belli e interessanti sotto tanti punti di vista.
Il focus del dibattito si è incentrato sul tema della viabilità e delle infrastrutture a seguito della pubblicazione da parte de La Nazione di una tesi di laurea su un progetto per una nuova strada. In molti nei giorni successivi a questa pubblicazione si sono dichiarati a favore della realizzazione di una nuova infrastruttura per collegare la pianura all’Abetone, alcuni hanno espresso l’opinione che questa infrastruttura potrebbe ridurre molti dei problemi che affliggono la nostra montagna.
Personalmente penso che la viabilità è un tema importante e decisivo per una comunità e per le attività economiche ma è e resta uno strumento non un obiettivo. Credo che prima di parlare di strumenti occorrerebbe discutere di strategie, di obiettivi e di progetti per la montagna o per le montagne come è stato evidenziato correttamente da qualcuno negli ultimi giorni.
È necessario pertanto spostare il dibattito non sulla strada ma su cosa vogliamo farci trovare all’Abetone o a Cutigliano per esempio. L’impegno di tutti dovrebbe essere dedicato ad un grande progetto di marketing territoriale. Le domande che si dovrebbero fare sono quelle del tipo: Cosa vogliamo fare della nostra montagna, turismo sportivo, turismo naturale? Chi vogliamo attrarre come target di turisti? Puntiamo sul bosco e i suoi frutti? Vogliamo essere la migliore stazione sciistica per gli week-end lunghi? La montagna fra Pontepetri e La Lima deve sviluppare agricoltura, strutture ed attività a supporto dell’alta montagna, essere l’eccellenza per la lavorazione del legno? Che vocazione per le valli del Limentra?

Dopo aver risposto a queste e molte altre domande, aver definito in modo condiviso gli obiettivi e le priorità potremmo pianificare le azioni e definire gli strumenti necessari per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Riportiamo la discussione più in alto e non ci perdiamo dietro una tesi di laurea con tutto il rispetto (le tesi le abbiamo fatte in tanti e conosciamo il loro fisiologico grado di approfondimento).
Per favorire questo dibattito e portare un contributo positivo l’Associazione Comunità e Territorio intende prossimamente promuovere un’iniziativa sui temi della montagna con i seguenti obiettivi:
- 1. Ascoltare le migliori esperienze della nostra montagna: persone comuni, imprenditori, operatori sociali, scrittori devono venire a raccontarci la loro storia, evidenziare le criticità ma anche proposte, soluzioni concrete e relative priorità;
- 2. Ascoltare esperienze di altri territori per allargare la veduta su testimonianze di progetti che hanno avuto successo, per comprendere come reagiscono altri territori di montagna alle sfide del XXI secolo;
- 3. Raccogliere e sintetizzate tutte le valutazioni e le indicazioni messe sul tavolo della discussione e definire un documento di progetti e proposte intorno alle quali unire la montagna da sottoporre all’attenzione degli enti locali al fine di farlo considerare un impegno programmatico.
Alessandro Cenerini
Presidente dell’Associazione Comunità e Territorio
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Adesso è chiaro perchè la Montagna sta morendo. Troppi soloni della piana e troppi logorroici progettisti! Leggetevi bene l’articolo. Secondo questo Signore, prima si discute come riempire la Montagna e poi si fanno le strade. Insomma prima si comprera i mobili e poi la casa!
E’ roba da non credere!
Una volta tanto mi sento di concordare con Bonacchi (e, naturalmente, prima ancora, con Alessandro Cenerini). Purtroppo, finchè non cambierà radicalmente la qualità del personale politico che da anni imperversa sulla montagna, ma, se vogliamo, più in generale in Toscana, ci sarà poco da fare.
Via, una volta per tutte le vecchie cariatidi (Venturi, Sichi, Seghi, ma anche, per carità, la Silvia Cormio da San Marcello) e largo a facce e sopratutto programmi nuovi.
Auguri di buon lavoro in particolare a Luca Marmo sindaco di Piteglio, che vidi a Prataccio il 20/8 u.s ed a Tommaso Braccesi sindaco di Cutigliano. Se per caso dovessero subire pressioni ed invasioni di campo da qualcuna delle sopra citate cariatidi, lo dicano chiaramente e li mettano con forza alla berlina.
Piero Giovannelli