montale. «LA GIUNTA BETTI INSEGUE HOLLYWOOD»

sinistra unita per montaleMONTALE. Vorreste presentare istanze e segnalazioni al Comune come ormai si fa comunemente quasi dappertutto, o vi piacerebbe assistere alla registrazione in diretta streaming del Consiglio comunale? Scordatevelo, visto che l’amministrazione comunale è evidentemente allergica alla trasparenza come alle eventuali critiche (anche costruttive) dei cittadini.

“A domanda rispondi”, dice il detto popolare; e Sindaco e Giunta, dopo circa un anno e mezzo, hanno detto “no”. Hanno detto no due volte; la prima volta quando hanno respinto le nostre mozioni in cui si impegnava l’amministrazione a garantire, a costo zero, la diffusione in diretta streaming delle sedute del Consiglio comunale, nonché a approntare – sempre a costo zero – una pagina apposita sul sito internet del Comune in cui i cittadini potessero inoltrare le proprie istanze e le proprie segnalazioni (alle quali il Sindaco avrebbe avuto l’obbligo di rispondere pubblicamente entro quindici giorni).

E invece i cittadini montalesi non avranno né l’uno né l’altra, come volevasi dimostrare. Ci sono voluti comunque quasi mesi e mesi, all’amministrazione, per ammettere che non avrebbero fatto niente (come tra l’altro si era compreso da tempo): nel primo caso (diretta streaming) il Vicesindaco Emanuele Logli scrive – nero su bianco – che questo “comporterebbe un aggravio di costi per un sistema streaming di video conferenza” e che poi “ci sono le necessarie spese di personale per le riprese”.

E dire che avevamo suggerito loro semplicemente l’apertura di uno spazio su You Tube (gratuito!) e la ripresa con il solo ausilio di una web cam (costo: 10 euro?). Insomma, richiedevamo l’applicazione del principio di trasparenza, mentre l’amministrazione probabilmente ha pensato che ai cittadini montalesi fossero necessarie delle riprese in stile hollywoodiano. Questione di punti di vista.

In quanto alla possibilità di presentare istanze tramite internet, i cittadini forse si ricorderanno che l’amministrazione aveva bocciato la nostra mozione perché giudicata “non all’altezza”: due anni fa infatti si promise l’imminente messa in funzione di un mirabile strumento informatico che l’amministrazione aveva allo studio. Che ne è dopo due anni? Lo stesso Vicesindaco ci informa che non se ne è fatto niente: hanno “individuato il prodotto”, sì, ma devono ancora trovare i finanziamenti. Bastava una semplice modifica al sito esistente ma all’amministrazione evidentemente non basta: anche in questo caso la Giunta Betti insegue Hollywood. Con tanti saluti al diritto dei cittadini alla trasparenza, e al tanto sbandierato “dialogo con i cittadini”.

“Le nuove scuole elementari di Stazione verranno inaugurate all’inizio dell’anno scolastico 2017/2018”. Ma davvero? Forse si sono sbagliati con il 2028/2029.
Eh sì, deve essersi sen’altro trattato di un nuovo “refuso” collettivo, dal momento che mesi fa la Giunta al gran completo dichiarò sulla stampa che le nuove scuole elementari di Stazione sarebbero state inaugurate all’inizio dell’anno scolastico 2017/2018 e che quindi i genitori e i residenti potevano stare tranquilli.

Che cosa ha risposto invece il Sindaco a nostra precisa interrogazione datata 5 agosto? Che il terreno su cui sarà costruita la nuova scuola “è di proprietà pubblica” (e meno male! Comunque non ci è dato sapere dove sia ubicato il terreno), che “il bando di gara è previsto dopo che sarà approvato il progetto esecutivo tenuto conto delle disponibilità di bilancio” e che “l’amministrazione è impegnata affinché le scuole elementari di Stazione siano inaugurate appena possibile”. Risultato: Non c’è ancora nessun progetto esecutivo, nessun bando di gara e nemmeno, ad oggi, coperture di bilancio. E quindi ribadiamo: sicuri che quel “2017/2018” non fosse un bel refuso? Un po’di chiarezza e onestà di intenti con i genitori e i residenti del capoluogo non guasterebbe…

L’inceneritore di Montale
L’inceneritore di Montale

“L’inceneritore chiude nel 2023”. L’ha ribadito anche il Presidente del Cis. Peccato sia una frase e una promessa “alla Renzi”: e con questo abbiamo detto tutto.
Abbiamo preso atto con alquanto stupore della risposta inoltrata alla stampa dal Presidente del Cis Franceschi il quale, di fronte alla questione dei debiti della partecipata con il gestore Ladurner, a cui è stato rinnovato il contratto di un anno con assenso unanime dei tre Sindaci (e dopo che il Sindaco di Montale aveva più volte affermato in Consiglio comunale di essere contrario), ha rilasciato in pieno agosto confutazioni circa la sussistenza effettiva di questi debiti e ha infine affermato, tra le altre cose, che il 2023 sarà l’anno di chiusura del termovalorizzatore”.

Ci congratuliamo innanzitutto con il Presidente Franceschi per essere intervenuto, in pieno agosto, in merito a quanto discusso in Consiglio comunale, specificando che ci congratuleremo ancora di più quanto troverà il tempo (lo stesso che ha impiegato per inviare il comunicato sui giornali) per inviarci i dati richiesti sugli assunti a tempo determinato negli ultimi due anni, che non ci sono ancora giunti nonostante abbiamo inoltrato già due richieste.

Infine, ci piacerebbe moltissimo su quali basi il Presidente del Cis poggia la sicurezza che l’inceneritore chiuderà nel 2023. Leggi nazionali? Impossibile, dal momento che lo “Sblocca Italia” di Renzi classifica l’impianto di Montale “di interesse nazionale” e che le Regioni (soprattutto se passerà la riforma costituzionale voluta dallo stesso Renzi) non avranno più nessuna voce in capitolo, dato che, in qualsiasi momento, “potrà decidere lo Stato”.

Il Presidente Franceschi si fonda dunque su dati locali? Del tutto improbabile dal momento che, a specifiche nostre interrogazioni sui passi fatti dalla Giunta per arrivare alla dismissione dell’impianto, in data 5 agosto ha risposto che “la Regione Toscana non ha al momento iniziato la procedura in merito al nuovo piano d’ambito e che al momento in cui questa gli darà il via, la Giunta interverrà alla Regione stessa presentando la richiesta di inserimento nel nuovo Piano d’ambito della previsione di chiusura dell’impianto di termovalorizzazione di Montale entro il 2023”.

Relativamente ad un’altra interrogazione lo stesso Sindaco, in data 12 agosto, risponde che “rispetto al diverso utilizzo dell’impianto di termovalorizzazione di Montale, nell’ottica di fonti rinnovabili alternative, al momento non ci sono elementi nuovi e utili a una discussione”.

Riassunto: secondo l’amministrazione l’inceneritore chiuderà, ma lo Stato ancora non lo sa, visto che risulta fra gli impianti di interesse nazionale. Ma non solo: non lo sa ancora neanche la Regione Toscana, visto che la Giunta Betti ancora non si è preoccupata di comunicarglielo. Infine: non c’è ancora nessun piano di riconversione dell’impianto. Alla luce di queste affermazioni del Sindaco, ci sentiamo di chiedere al Presidente Franceschi: è ancora sicuro che l’inceneritore chiuderà nel 2023?

Sinistra Unita per Montale

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