Stamattina la cerimonia nella nuova piazza pedonale del centro cittadino. Tanti i cittadini e le associazioni presenti

MONTEMURLO. Montemurlo questa mattina ha celebrato il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo. Tanti i cittadini e le associazioni che si sono ritrovate di fronte al monumento ai caduti nella nuova piazza pedonale di fronte al municipio, dove si è svolta la cerimonia di deposizione di una corona d’alloro, scortata dai carabinieri e dalla polizia municipale, e il discorso del sindaco Simone Calamai.
Una nuova piazza a disposizione di tutti i montemurlesi, un centro civico che «s’ispira ai valori e ai diritti che la comunità ha avuto in dono dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal nazi-fascismo».
Un giorno, il 25 aprile, che è a fondamento della Carta costituzionale e di tutte le libertà democratiche, come ha ricordato il sindaco Calamai: «A 78 anni dalla Liberazione è da condannare ogni tentativo di edulcorazione, negazionismo o revisionismo di quello che è successo. —ha detto — È nostro dovere promuovere la memoria ed è un dovere di tutte le cariche istituzionali del nostro Paese festeggiare questa ricorrenza sulla quale si fonda la nostra Costituzione».

La Resistenza per Calamai è fondamento etico del nostro Paese e fa appello a tutti, attraverso le parole di Tina Anselmi, partigiana e prima ministro donna affinché le libertà conquistate siano difese La Democrazia è un regime politico esigente. Esige infatti un’educazione alla libertà, che è anche responsabilità, ed un costante impegno.
Il sindaco Calamai si è poi rivolto ai giovani, spronandoli a credere nei propri ideali: «La Resistenza ci insegna che c’è bisogno di donne e uomini liberi e fieri che non chinino la testa e la schiena di fronte a chi vorrebbe farci tornare a epoche oscure. —ha concluso il sindaco —
C’è bisogno di studiare, d’impegnarsi per immaginare un tempo nuovo, un tempo di pace e di fratellanza tra i popoli».

La cerimonia è stata chiusa dal giovane Lorenzo Palumbo, rappresentante di Anpi Montemurlo, che ha letto un brano di Piero Calamandrei, uno dei padri della nostra Costituzione.
A suonare il silenzio e l’inno d’Italia era presente Stefano Pratesi della Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Montemurlo.
[masi —comune di montemurlo]
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