In un documento il richiamo dell’attenzione dell’opinione pubblica e degli attori istituzionali su alcune evidenze inconfutabili
PISTOIA. Com’è purtroppo ben noto a qualunque cittadino pistoiese, al termine di una lunga vertenza giudiziaria e dopo oltre tre anni dalla chiusura al pubblico del complesso del Tau, la minaccia di un definitivo trasferimento a Firenze delle opere di Marino Marini fino ad oggi conservate nel Museo a lui dedicato si è fatta molto concreta.
Le associazioni storico-culturali firmatarie del presente documento non intendono né usurpare in alcun modo un qualche ruolo rappresentativo né tanto meno esprimere valutazioni sulle scelte di chi ha avuto parte in questa vicenda. Consistendo però la loro funzione nel conservare la memoria collettiva della nostra città, esse sentono l’obbligo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e degli attori istituzionali su alcune evidenze inconfutabili.
a. Le opere di Marino fino ad oggi conservate a Pistoia, sua città natale, vi sono giunte per una volontà esplicita tanto dell’artista stesso quanto, dopo la sua morte, della moglie, signora Mercedes (‘Marina’), depositaria riconosciuta della sua eredità artistica e intellettuale.
Mantenere la collocazione originaria di queste sculture significa anzitutto difendere le intenzioni dei donatori che le hanno legate alla nostra città e completare così la narrazione dell’opera del grande scultore secondo quelli che furono i suoi stessi intendimenti e progetti.
b. Collocata da quarant’anni a Pistoia, e da una trentina circa nell’attuale sede del Tau, la collezione artistica di cui parliamo è divenuta oggi parte integrante del patrimonio culturale cittadino e della stessa identità civica pistoiese.
La città ha fatto intimamente proprio il legato dell’artista, fino a considerarlo, sul piano simbolico, come un suo tratto costitutivo ed a porlo sullo stesso piano dei suoi più antichi monumenti e cimeli. Generazioni di giovani hanno scoperto le arti figurative del Novecento visitando con i loro insegnanti il Museo Marino Marini o passando di fronte al ‘Miracolo’ nell’atrio del palazzo di Giano; mentre il profilo stesso di Marino, immortalato dalle celebri fotografie di Aurelio Amendola, è divenuto parte integrante della percezione che ogni pistoiese si porta dentro della propria città.

Si tratta di un lascito indisponibile per la nostra cittadinanza, che chiede di essere riconosciuto e tutelato come un valore in sé, indipendentemente da qualsiasi vincolo legale o amministrativo.
c. Questa stretta compenetrazione tra Marino e Pistoia ha poi funzionato anche come un formidabile elemento connotativo della città verso l’esterno. Innegabile è il contributo che il forte incardinamento di Marino a Pistoia ha giocato nel permettere alla città di conseguire il titolo di Capitale italiana della cultura nel 2017; e proprio in quell’anno la mostra “Marino Marini, Passioni visive”, organizzata in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e con quattro altri paesi europei – Francia, Germania, Svizzera ed Austria – permise a Pistoia di accedere ad una serie di circuiti internazionali per essa ben difficilmente attingibili per altre vie.
La qualificazione insomma di Pistoia come “città di Marino” è divenuta un ‘brand’ di decisivo valore nel mondo globalizzato di oggi – valore che non si vede come potrebbe sopravvivere ad una soppressione del museo che ha rappresentato, agli occhi di migliaia di visitatori italiani e stranieri, l’immagine stessa del legame profondo tra Marino e la nostra comunità.
La questione del Museo Marini, in conclusione, chiama i pistoiesi ad uno scatto di consapevolezza e insieme di orgoglio.
Senza cedere ovviamente ad alcun impulso campanilistico, si tratta di difendere quanto faticosamente è stato costruito fin qui e di contribuire ad individuare un percorso capace di salvare un’istituzione essenziale alla vita della città e alla conservazione della sua immagine. Per parte nostra, come associazioni storiche e culturali attive sul territorio, ci impegniamo a compiere ogni azione che possa risultare utile a scongiurare la grave perdita che la città si appresta a subire, non meno dannosa per la nostra cultura che per la rilevanza nazionale e internazionale del nome stesso di Pistoia.
Società Pistoiese di Storia Patria
Associazione Storia e Città
Centro Italiano di Studi di Storia e d’Arte
Istituto Storico della Resistenza
Touring Club Italiano – Club di territorio di Pistoia
Fondazione Valore Lavoro
Legambiente – Circolo di Pistoia
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