
Il fu comandante Nesti denunciò il suo comandante Lara Turelli. Canessa archiviò: ma per i «magnanimi di Agliana» non c’è niente da addebitare a chi ha fatto casino per nulla. Per l’amministrazione attuale, pagano solo i cittadini comuni: gli altri godono di salamelecchi & impunità. Evviva la destra legalitaria e moralizzatrice!
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AGLIANA-PISTOIA. La questione è stata pubblicata sul nostro giornale lo scorso maggio con un’ampia ricapitolazione dei fatti e poi, formalizzata all’amministrazione con tanto di deposito del fascicolo originario: quello archiviato dal procuratore capo Canessa.
Il fu Comandante Andrea Alessandro Nesti, già vice pretore onorario, esperto giurista e anche “ottimo comandante” della Pm (lo disse Fragai su La Nazione del 20.2.2015) provvide a fare uno sciagurato esposto, sbagliato in fatto e in diritto e, dunque, esercitò un’azione errata con conseguente spreco di risorse per la giustizia, sempre affannata e chiamata, invece, da azioni come quelle nestiane, a trattare le più ridicole “azioni criminose”.
Le accuse contro la Turelli erano (contro di lei agiva il fu-comandante) infondate; e per questa attività l’amministrazione comunale, a motivo di giustizia, trasparenza, terzietà nei confronti di tutti i cittadini, avrebbe dovuto avviare un procedimento disciplinare alla carta vetrata nei confronti dell’incauto Andrea Nesti, oggi impuiegato dell’anagrafe, e che, al momento in cui compilò e inoltrò l’esposto anti-Turelli, era agente della municipale di livello C.

Non la pensa così, però, la magnanima segretaria Paola Aveta: perché quando leggete in un atto “questa Amministrazione”, si intende il Segretario Generale (Benesperi è, purtroppo, un sindaco-ombra e sbiadita, per giunta) che evidentemente vuole applicare una linea protezionistica. Ma non è così che si garantisce la legalità e la correttezza dell’amministrazione: ai cittadini il comune non fa sconti; perciò perché negare l’evidenza e salvare il popò a chi ha, evidentemente, sbagliato?
All’Assessore agnellone Ciottoli va bene così: a lui non interessano le azioni di indirizzo strategico dell’Amministrazione, gli piace la realpolitik: un uomo del fare.

Nelle colazioni mattutine che si gusta in compagnia del segretario, l’Agnellone (un dì feroce avversario della sinistra) sembra che abbia imparato la logica della sopravvivenza mutua e vicendevole (nel senso che riguarda tutti, buoni e cattivi, collusi e integerrimi, santi e diavoli, comunisti e fassisti, che devono essere comprensivi e tolleranti al grido di tiriamo a campà!).
È la legge della celebre mandolinata napoletana chi ha avuto, ha avuto, ha avuto; chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdàmmoce ’o passàto, simm’ ’e Napule,, paisà!
Al Ciottoli, che ricordiamo un tempo duramente impegnato in spietate battaglie a colpi di interrogazioni e mozioni per denunciare le incredibili irregolarità scaturite dalla vicenda Nesti-Goduto e, sulla quale storia depositò anche un ricorso alla Corte dei Conti, oggi va bene così: primum vivere, deinde philosophari (lo diceva anche Cacciari).
Un assessorato – quello di Ciottoli – fatto come “stringitore di mani” con un sindaco ombra che pensa a tutti, anche chi non è abituato a pensare e, sopratutto, non sa bene se il dòmo di Paolo VII fa chiesa o no.
Alessandro Romiti
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