PISTOIA 2015. E IL SINDACO PRESE LA STAMPA PER FAME E PER SETE…

Il Sindaco Bertinelli durante l'incontro con la stampa
Il Sindaco Bertinelli durante l’incontro con la stampa

PISTOIA. L’incontro del Sindaco Bertinelli con i mezzi di informazione, organizzato e fissato via mail il giorno precedente, è iniziato – oggi 24 gennaio – con un quarto d’ora di ritardo, tutto sommato accademico. Un po’ meno accademico, invece, il tempo della lectio magistralis, visto e considerato che gli invitati hasnno lasciato al Sala del Gonfalone alle 15:15: dopo tre ore abbondanti.

Un incontro che ricalca fedelmente il protocollo bertinelliano e che stabilisce, all’inizio di gennaio, un’illustrazione dell’anno che verrà e di quel che resta del mandato (o del giorno: Anthony Hopkins). Che il primo cittadino di Pistoia ritiene e sottolinea più che incoraggiante, soprattutto alla luce delle obiezioni rivoltegli, come concordato, dai colleghi invitati.

Anche oggi la tecnica è stata quella consolidata: si raccolgono le domande e si snocciolano, via via, le risposte in un senso orario e logico. Sul tavolo, le fronde inquietanti della maggioranza che rischiano di sgretolare l’amministrazione e mettere a repentaglio il lustro istituzionale; l’interpretazione delle varianti urbanistiche a tutto tondo; la Sanità, con tagli annessi e connessi; il cosmo della raccolta differenziata, la festa del Santo patrono e, per concludere, i progetti per il sociale.

Potrete anche scandalizzarvi sin da subito, non leggendo, tra le varie problematiche sottoposte a chiarimenti, la pedonalizzazione del centro storico, la ricollocazione del campo Rom, la questione del parcheggio di San Bartolomeo, lo snellimento della macchina burocratica con la incombente annessione del requiem della Provincia e, ultima, ma non ultima, la Breda.

Il secondo giro di domande, in realtà, è partito proprio dalla fabbrica di via Ciliegiole e dal suo incertissimo futuro: cinese, nipponico, americano? Ma erano ormai le 15:15 e nessuno, Sindaco e ospiti, erano più disposti a proseguire oltre. Città presa per fame e per sete, quindi – con una Breda in questi giorni sventolata sui giornali (nazionali e provinciali), ma solo perché la dirigenza aziendale la sta (s)vendendo e, quindi, lava i denti del cavallo con Colgate sbiancante.

La Breda passa di mano
La Breda passa di mano

“Inizio dalle risposte facili – ha esordito Samuele Bertinelli, dopo aver preso appunti durante il giro delle domande dei presenti –. Il confronto, anche aspro e duro, fa parte, per fortuna, della democrazia, anzi, ne è la sua essenza: il patto che ho sottoscritto è con la cittadinanza che mi ha votato e alle chiacchiere preferisco sostituire i fatti, gli interventi, quello che realmente stiamo facendo in cità e le cose, credetemi, non sono poche e sono tutte di rilievo”.

“Il problema vero – ha aggiunto il Sindaco approfondendo la tematica della prima domanda, facile –, è la manifesta disaffezione alla politica da parte della gente: la civilissima Emilia Romagna, tanto per fare un esempio, che non più tardi di venti anni fa sfoggiava una percentuale di votanti attorno al 96% è scesa, nelle ultime consultazioni, al 37%. Questo è il problema vero e non è certo con gli accordi tra fronde che si sana questa emorragia”.

Della serie: nessuna paura, vado avanti per la mia strada e se qualcuno dovesse pensarla diversamente, farò a meno degli esuli implementando gli sforzi su quelli che decideranno di continuare a lavorare con me. Una sicurezza che lo mette al riparo, almeno sentendolo parlare, da qualsiasi brutto scherzo all’orizzonte: se Samuele Bertinelli dovesse morire, lo farà restando in piedi, diritto, accettando la sconfitta. Almeno è quello che pensa lui.

Sulla sanità il gioco si è fatto numerico e senza entrare nel merito dell’offerta ospedaliera del nuovo San Jacopo, il Sindaco ha spostato l’attenzione sul rapporto qualità-prezzo.

“Pistoia vanta una longevità da guinness – ha affermato –. Dopo il Giappone, l’Italia è il Paese che sfoggia il maggior numero di anziani, che tendono a perdere autosufficienza. Bene, in questo quadro, in relazione agli stanziamenti regionali per il servizio sanitario, la Toscana offre circa 80 euro in meno ad abitante a Pistoia rispetto a Lucca, due città che sono, insindacabilmente, due realtà urbane parecchio simili, per estensione e popolamento. Ma non dimenticatevi che sul fronte sanitario, Pistoia è riuscita, a lavori già iniziati, a sottrarre dalle direttive fiorentine, il centro nevralgico del 118, che era ed è per fortuna rimasto un fiore all’occhiello delle prestazioni sanitarie indigene, tanto da fare da portavoce e traino per le nuove tre aree vaste che si andranno a delineare”.

Sulla raccolta differenziata, dopo aver sottolineato che Pistoia, indietro sideralmente alla media europea, ha comunque fatto, negli ultimi due anni, passi in avanti da gigante, anche se potrà sentirsi davvero in regola solo dopo una regolarizzazione dell’impiantistica specifica, il Sindaco, seppur senza dirlo, ha riconosciuto la vittoria, democratica e incruenta, del Comitato Pallavicini, perché il centro di raccolta sorgerà, così come lo suggerivano i residenti della zona franca, nell’area dei cantieri comunali.

Veduta aerea dell’area Pallavicini
Veduta aerea dell’area Pallavicini

“È uno dei punti più delicati di qualsiasi amministrazione, compresa Pistoia, ovviamente e non più rimandabile: ce lo impongono direttive della Comunità – ha raccontato –, ma credo di poter dire di essere sulla buona strada. In primavera partiranno i lavori per la costruzione del centro di conferimento volontario, una sorta di supermercato al contrario, dove non si va per comprare, ma per vendere: sorgerà nella zona dell’Annona, accanto alla nuova sede della Guardia di Finanza, e servirà allo snellimento delle utenze domestiche, con tanto di ricevuta buona per alleggerire le bollette; più conferimenti (= scarichi) si faranno, meno si pagherà di rifiuti; un incentivo doveroso in perfetta linea con gli standard europei.

“La questione però – ha detto – si risolverà in pieno solo nei prossimi anni: in ballo c’è una gara per l’assegnazione della raccolta rifiuti che sfiora i 6 miliardi di euro e capite bene che è una questione con troppi zeri per non essere affrontata con tutti i crismi. In città, invece, nell’immediato, presto arriveranno le spazzatrici elettriche, capaci di garantire lo stesso attuale identico servizio di pulizia ma con un minor impatto acustico, così come verranno notevolmente aumentati i cestini della spazzatura, specie nel centro storico e potenziati i servizi repressivi nei confronti di quei cittadini al di là di ogni ragionevole civiltà”.

Dimenticatevi la Giostra dell’Orso, pistoiesi. Scene raccapriccianti come quelle alle quali abbiano dovuto assistere lo scorso 25 luglio, non se ne vedranno più.

Due momenti della giostra
Due momenti della giostra

“Ma questo non vuol dire che il 25 luglio non si festeggi come si deve il Santo patrono – ha tenuto a specificare Bertinelli –. In piazza ci sarà sicuramente ancora il palco della 36esima edizione del Festival Blues e la sera prima, lì, ci sarà stato Sting, punta di diamante di una manifestazione che continua ad assestarsi su parametri spettacolari mondiali. Ma pensando al santo protettore posso tranquillamente affermare, e non si tratta di una semplice riflessione, che solo un’esigua minoranza della popolazione, e per lo più anziana, conosce davvero la storia di San Giacomo e della leggenda che gli corre attorno dal dopoguerra ad oggi.

“Questa meravigliosa città medievale – per Bertinelli – offre, per connotazioni urbanistiche, già da sola un fascino meraviglioso: basterà aggiungere pochi dettagli che stiamo concordando con i Rioni per far sì che il prossimo 25 luglio sia il primo Santo patrono di una lunghissima serie di eventi culturali che segneranno il passo, faranno epoca. A cominciare da una prospettiva nuova di Santiago de Compostela, una meta mondiale che non possiamo, nella nostra posizione, sfruttare culturalmente come si deve. E poi i Rioni: dobbiamo smetterla di concentrare la vita delle quattro contrade nel giorno della Giostra. Per questo stiamo studiando un meccanismo grazie al quale la città si possa dotare di un decente Comitato dei Rioni che li rappresenti tutti in modo equo, in città, con una robusta ricostituzione dei quattro punti cardinali della città, che potranno e dovranno dare prova di una immersione totale nella città a partire dal prossimo 15 febbraio, quando, seppur un solo giorno, potremmo festeggiare nuovamente il Carnevale”.

Pistoia blues
Pistoia blues

Partono i primi sms dai cellulari dei colleghi, tutti di intuibile decifrazione: non mi aspettate a pranzo, la riunione va per le lunghe. Marta Quilici, la portavoce del Sindaco, distribuisce i primi bicchieri d’acqua.

“Verde pubblico, parcheggi, recupero di alcune sottodotazioni, abbattimento dello scempio di via Buonfanti e rifacimento organico di alcuni depuratori saranno il lavoro che ci vedrà impegnati nei prossimi anni – snocciola Bertinelli –. Senza dimenticare alcune opere iniziate nel bel mezzo della bufera degli arresti degli Intoccabili e finalmente sbloccate e riprese, come la Sede della Guardia di Finanza, i parcheggi scambiatori nei quattro angoli della città, le piste ciclabili che diverranno un anello di congiunzione tra questi, il piano di riqualificazione dell’Ombrone, le numerosissime operazioni di restauro urbano specie dell’edilizia scolastica e la nuova sede dell’Esselunga, una struttura portentosa, con annessi 14mila metri quadrati di area a verde, una fonte consistente di occupazione nella quale, in accordo con la direzione del supermercato, Pistoia ha sottoscritto un accordo che dovrà far contemplare al colosso alimentare le realtà imprenditoriali della zona e le liste di disoccupazione, in una sorta di reciproca assistenza privato-pubblico”.

“La vecchia sede Esselunga – ha poi aggiunto –, resterà dov’è, ma senza più creare i ricorrenti intasamenti al traffico causati dalle manovre che i pesanti mezzi di trasporto sono costretti a fare, anche cinque volte al giorno, in via degli Armeni. I rifornimenti avverano al massimo due volte in 24 ore, con orari possibilmente lontani dalle punte di traffico più consistenti”.

Anche sullo sport, il Sindaco, non si è risparmiato.

Il palazzetto di Sant'Agostino
Il palazzetto di Sant’Agostino

“Con il PalaCarrara siamo a buon punto: siamo cioè riusciti a fissare gli incontri che destineranno, questo importantissimo ma onerosissimo impianto sportivo, ad una gestione a costo zero, per l’Amministrazione. Venderlo, capite bene, sarebbe stato impossibile: un immobile di valore inestimabile che nessuno comprerebbe. Lasciando in mano a gestori competenti il Palazzetto, potremo destinare quei fondi di manutenzione ordinaria e straordinaria ad altre discipline sportive che fino ad oggi non hanno potuto godere della dovuta attenzione e strutturazione. Penso al nuoto, al rugby, attività questa che al momento convive con il calcio ma alla quale dovremmo, per forza di cose, destinare una struttura a sé stante. Lo stadio resterà dov’è, in quella cittadella dello sport che è ormai in pianta stabile da una vita: libereremo le strutture dai residui di eternit e cercheremo di favorire lo sviluppo dei settori giovanili, la vera linfa umana (vedi Empoli) dello sport professionistico”.

Il capitolo conclusivo è stato dedicato ai progetti per il sociale. E anche qui Bertinelli non si è certo sottratto dalla conta degli interventi, partendo dalla meravigliosa macchina dell’integrazione nata con l’accoglienza di alcuni profughi alle Piastre a cui ha fatto seguito quella simile di Collina.

“Due meravigliosi esempi di integrazione, una pacifica commistione di esperienze e culture nell’ottica di un’esemplare ricostituzione del tessuto cittadino, nuovo perché multietnico, ma antico per le sue credenziali di civiltà”.

Ma non solo. Il Sindaco ha poi enucleato i vari interventi assistenziali rivolti alle persone affette da varie problematiche psichiche; la ristrutturazione di alloggi e convitti, il ripristino dei complessi conventuali, l’assegnazione degli alloggi popolari, Villa Desii, l’albergo popolare, la mensa di Don Siro Butelli, il centro affidi alle Fornaci, l’utilizzo, sperimentale e unico in Italia, dei detenuti in semilibertà nei lavori socialmente utili.

“Il pranzo è saltato, la merenda è salva, però” ha sornionamente commentato Alberto Vivarelli, di Report, quando le 15:15 erano ormai state superate.

Ginevra Lombardi
Ginevra Lombardi

“Mi impegno ad assumere un nuovo atteggiamento – ha poi concluso il Sindaco –, nei confronti di tutti, ad iniziare da voi, della comunicazione. È arrivato il tempo di riformulare i contatti: non promuoverò proclami, ma d’ora in avanti è necessario stabilire e concordare, proprio con voi, una nuova dinamica relazionale. Studieremo insieme i dettagli, ma mi impegno a cambiare marcia”. Meno male.

Nella seconda tornata di domande c’eravamo promessi di chiedergli se avesse qualche rimorso, a conti fatti, per essersi privato, poco dopo l’investitura, di un assessore così pregiato, perché preparato, come Ginevra Lombardi.

Ma era davvero troppo tardi per imbastire una conversazione che non si sarebbe potuta risolvere e liquidare in poche battute, perché Ginevra non è una di quelle persone, politiche, delle quali si può fare serenamente a meno delegando ad altri di occuparsi dei suoi uffici.

È troppo intelligente, la signora Lombardi. E Samuele, questo, lo sa benissimo…

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