
PISTOIA. Del degrado urbano che la foto riporta, si può incolpare solo i cittadini che hanno contribuito a crearlo.
I bidoni dell’immondizia nella fotografia appaiono in buono stato, non ricolmi di spazzatura, quindi svuotati con una cadenza ottimale al loro funzionamento: raccogliere la spazzatura così da evitare che venga accatastata per strada.
Diversa è invece la questione riguardante quei pacchi di immondizia contenenti solo rifiuti di carta, i quali devono essere conservati da ogni famiglia nella propria abitazione, esibendoli poi davanti casa qualche ora prima che avvenga il loro apposito ritiro.
È molto semplice: se hai un garage, li terrai nel garage; se hai un terrazzo, li terrai sul terrazzo; se non hai né l’uno né l’altro, li terrai sotto al letto. Non sta parlando un cittadino esemplare, per carità, ma questo è semplice buon senso.
Oltretutto, le abbondanti piogge di questi giorni hanno finito per distruggere questi scatoloni e sacchetti di carta formando una poltiglia marrone che fa somigliare la strada ad un campo di patate.
L’aspetto assurdo (ma talmente assurdo che fa quasi ridere) è che le persone che scaricano la loro carta accanto ai bidoni, sono esattamente quelli che abitano in quella zona, e che quindi si trovano questo orrendo spettacolo davanti gli occhi ogni giorno.
E allora si va oltre la mancanza di buon senso, poiché è lecito parlare di mediocrità e ineducazione. Questa foto, difatti, ritrae i bidoni dell’immondizia in una via in una zona residenziale ed elegante della città. Il disinteresse delle stesse persone che vi abitano a mantenerla in buono stato è solo quindi possibile addebitarlo alla loro inciviltà e grossolanità.
Dovremmo smetterla di stupirci quando vediamo le immagini di alcune zone di Napoli sommerse dai rifiuti, o della così detta “terra dei fuochi” con i suoi incendi dolosi appiccati all’immondizia anche tossica, poiché il principio di fondo è il solito: infischiarsene di ciò che ti circonda e non riuscire a guardare oltre la punta del proprio naso.
Pistoia capitale della cultura? Come si suol dire, perle date ai porci.
[Lorenzo Zuppini]
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