PUBBLICA AMMINISTRAZIONE O DIRIGENTI-DUCE?

I prefetti servono a qualcosa se non sanno neppure tenere in riga i segretari comunali?

Tra falsi, favori, omertà e sottrazione di documenti
i Comuni italiani sono diventati dei veri e propri verminai

E COLETTA INVECE DI FAR PROPAGANDA

AIUTI VERAMENTE LA «GENTE COMUNE»

Nel 2018-2019 la dottoressa Aveta vanta un master di 2° livello all’Università di Ferrara su «Prevenzione della corruzione e contratti pubblici: aspetti giuridici, misure organizzative, performance ed integrità».

E tuttavia, nonostante la super-qualificazione, non comprende, né intende comprendere, concetti basilari relativi al diritto del cittadino di ottenere documenti utili alla cura di propri interessi giuridici. C’è qualcosa che sfugge? C’è da proteggere chi?

Da oltre due anni, infatti, la signora Paola Aveta si rifiuta di rilasciarmi (aiutata anche dalla sostituta Linda Gambassi, dalla procura di Pistoia, e dalla prefettura) la copia di una lettera anonima con cui è stata minacciata – con solare evidenza – da dipendenti del Comune di Agliana che hanno violato il sistema postale del Comune stesso e la corrispondenza pubblico-privata dell’Ente.

Teme, forse, che dall’anonimo si possa risalire al colpevole e che salti fuori una verità a lei sgradita? È possibile farsi delle domande o ormai la dittatura di stato può buttarti in galera anche se solo chiedi di fare applicare la legge sulle strade vicinali e interpoderali, come a Quarrata con l’assurda vicenda del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi?

Il prefetto Gerlando Iorio invitò blandamente la dottoressa Aveta a rilasciarmene copia, ma senza ottenere alcun effetto.

La Prefetta Licia Messina, investita del problema il 21 settembre scorso, ha ignorato il tutto senza neppure rispondere. Se questa è trasparenza…

Sono dunque le «autorità costituite», care alla Gip Patrizia Martucci, il problema più grave di questa vergognosa “repubblica italiana del sopruso”.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]